Durante la conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP26) del 2021 a Glasgow era già chiaro quanto fosse fondamentale intraprendere rapidamente una svolta sostenibile, riducendo, fra le altre cose, le emissioni già a partire dal 2030. Tuttavia in un solo anno sono cambiate molte cose, era infatti impossibile prevedere una guerra e, di conseguenza, un rapido aumento del costo dell’energia, considerando anche che gli effetti della pandemia non sono ancora stati completamente arginati.
Insomma, il clima in cui la COP27 di quest’anno, che si è tenuta in Egitto, ha aperto i lavori, non è stato dei più miti, anzi. Se, da un lato è diventato imperativo agire il prima possibile per arginare i danni del surriscaldamento globale, viste anche le catastrofi climatiche che hanno caratterizzato i mesi estivi, da un altro punto di vista occorre trovare una soluzione immediata alla crisi energetica, facendo affidamento anche ai combustibili fossili, come il carbone, la cui domanda infatti è tornata a salire. “Nonostante il bisogno immediato di combustibili fossili, l’enfasi dovrebbe essere sullo sviluppo di energia rinnovabile nel lungo termine”, spiega Bill Huges, head of real assets di Legal & General Investment Management, secondo cui posticipare oggi la decarbonizzazione non farà altro che aumentare i costi del futuro.
Come colmare il gap per avviare la transizione
Gli investitori possono avere un grande ruolo in questo senso. E se l’ambizione è quella di completare la transizione verso il net zero, saranno necessari circa 50mila miliardi di dollari entro il 2050, secondo una ricerca del World Economic Forum. Le opportunità di investimento sono molto ampie, dai veicoli elettrici, alla fusione nucleare, passando per l’idrogeno verde e l’utilizzo di nuove tecnologie che incoraggiano l’uso di energia green nelle case. “Aumentare il livello di investimenti sostenibili – sottolinea Huges – creerà nuovi lavori ed economie di scala e raggiungere l’efficienza energetica contribuirà anche direttamente alla crescita economica”.
Un futuro verde, ma ci sono ancora ostacoli da superare
Nonostante la prospettiva di un futuro green sia molto attraente non significa che la strada per arrivarci sarà in discesa. Il mondo della finanza deve ancora aprirsi all’innovazione. E in quest’ambito il controllo non è ancora abbastanza. È necessario sviluppare regolamenti e politiche volte a controllare in modo più attivo i meccanismi, filtrando anche possibili accuse di greenwashing. “Il settore privato avrà un ruolo fondamentale nell’affrontare la crisi climatica e nel raggiungere il net zero”, ma questo non basterà. Sarà necessario lavorare con un piano comune su scala globale, proprio per questo eventi come la COP27 sono fondamentali nel creare una linea d’azione condivisa per raggiungere un cambiamento chiaro e significativo in tutte le zone del mondo.