Banca Akros: in equilibrio tra cedola e protezione

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A un anno dal debutto nel mondo del direct listing, Banca Akros fa un bilancio sull’attività e qualche anticipazione sui progetti per il 2024

L’industria dei certificati è in continua evoluzione e l’interesse per questi strumenti in continua crescita. Lo dimostrano anche gli ultimi dati raccolti da Acepi, in cui nel secondo trimestre del 2023 si è registrato il nuovo massimo assoluto dei volumi collocati dagli emittenti. E Banca Akros (gruppo Banco BPM) è tra i protagonisti. Quest’anno i suoi certificati hanno festeggiato il primo anno di quotazione diretta sul mercato. Ne abbiamo parlato con Alessandro Galli, Investment Products Sales di Banca Akros.

Come è andato questo primo anno di quotazione diretta sul mercato?

Non tutti i nostri certificati sono riusciti a festeggiare il primo compleanno: molti sono scaduti anticipatamente, prima di raggiungere l’anno di vita, generando performance positive e di tutto rispetto per gli investitori. Dal punto di vista della scelta della struttura e dei sottostanti, siamo riusciti a distinguerci per la capacità di strutturare prodotti con barriere molto conservative e sottostanti solidi. Direi che è andata molto bene, soprattutto in termini di qualità, oltre al forte interesse che gli investitori hanno dimostrato per i nostri prodotti e verso le nostre attività formative, su cui investiamo molto. Un impegno che ci è stato riconosciuto e che ci è valso un premio ai Certificate Awards dell’anno scorso.

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Quale è stato il prodotto che ha riscosso il maggior successo e perché?

Se dovessimo guardare ai volumi, i prodotti che riscuotono maggiore successo sono quelli tradizionali e conosciuti sul mercato: Equity Premium (Cash Collect) con Autocallability ed effetto memoria con sottostanti le principali blue chips italiane ed europee. Se guardassimo invece alle opinioni degli esperti di settore, il prodotto chiave di quest’anno è senza ombra di dubbio l’Equity Premium Accelerator Coupon, che consente all’investitore di ricevere, in caso di scadenza anticipata, non solo la cedola del relativo periodo ma anche tutte le cedole future che si sarebbero potute incassare qualora il certificato fosse giunto alla sua scadenza naturale. Se la prima serie emessa a ottobre 2022 si è esaurita dopo meno di un anno offrendo un rendimento che sfiora il 20%, la seconda serie emessa a fine settembre 2023, sta già registrando performance positive e abbiamo riscontrato un maggiore interesse anche da parte degli investitori retail.

Come si articola la vostra offerta?

Con l’introduzione del “direct listing” come canale di distribuzione, Banca Akros ha ampliato la propria gamma prodotti, cercando di offrire diverse soluzioni che si possono adattare alle diverse tipologie di investitori e contesti di mercato. Ad oggi possiamo contare 100 strumenti outstanding emessi in direct listing e negoziabili su Cert-X (Borsa Italiana). A questi si sono affiancate le emissioni di certificati a capitale protetto, su cui Banca Akros è già da diversi anni presente e leader di mercato, avendo la capacità di strutturare certificate a capitale 100% protetto che sono un riferimento per questo mercato.

Quali saranno i prossimi passi, anche a livello di nuove emissioni?

L’idea è quella di proseguire in continuità: sostituire i prodotti scaduti con strumenti analoghi, offrire una gamma sempre più ampia di payoff, magari combinando diverse caratteristiche, e diversificare la gamma di sottostanti. Ci aspetta un 2024 molto intenso, con i mercati che stanno scontando ancora un clima di forte incertezza. Il nostro obiettivo è continuare a investire sulla formazione sia digitale che in presenza: il nostro scopo, infatti, è non soltanto incrementare market share, ma aumentare i volumi unitamente alla consapevolezza da parte degli investitori sia delle opportunità sia dei rischi connessi.

Articolo tratto dal n° di dicembre di We Wealth.

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