Che poi è il gioco della pallacorda, un aristocratico pre-tennis, in origine giocato senza racchette.
Quello della Sala della Pallacorda emblematica della Rivoluzione Francese, di altrettante strutture insospettabilmente sparse per il mondo, anche in Italia. Quello che dà il nome all’auberge riaperto a inizio luglio.
L’Auberge du Jeu de Paume di Chantilly si trova nell’omonimo domaine di 7800 ettari non lontano dalle grandiose Scuderie e dal celebre Chateau de Chantilly, dove si sono avvicendate le famiglie d’Orgemont, Montmorency, Condé e Aumale.
Incluso nella rete Relais & Châteaux, è denominato dall’imponente padiglione sportivo che fa parte del complesso. Ha 92 camere e suites con arredi d’epoca, salons, una Spa e due ristoranti di cui uno con una stella Michelin e uno di taglio più innovativo: La Table du Connétable e Le Jardin d’Hiver.
Non a caso, per l’estate 2020, lo stesso ente francese del turismo ha strategicamente optato per una sorta di fil-vert dell’offerta e deciso di promuovere un turismo nebulizzato, immerso nella natura e in località poco prese d’assalto dai grandi flussi.
E questo spirito si riflette nella proposta di attività individuali o dedicate a pochi partecipanti che scandiscono la giornata degli ospiti dell’Auberge – dalla corsa lungo i sentieri della foresta, alle sessioni di yoga, alla visita del Castello, della straordinaria pinacoteca nel Musée Condé e alle collezioni di arti applicate, delle scuderie, alle escursioni in bicicletta e a cavallo, ai servizi rilassanti della spa – alternate alle proposte stellate della tavola, cestini per picnic inclusi.
Qualcuno dirà: e non si gioca alla pallacorda?
Non al momento, non nel principesco padiglione di Chantilly dalla facciata decorata e dalla terrazza panoramica, voluto da Luigi Giuseppe di Borbone nel 1757 e rivelatosi una delle ultime e sontuose strutture costruite per questo sport prima che la Rivoluzione Francese mutasse il corso delle cose con lunghi rimbalzi.