L’aria è quella tranquilla di fine gennaio in nord Africa, fresca appena. Il cielo azzurro limpido placa il rosso bruciato della terra e il quartiere di Zaouia El Abassia, situato in una zona popolare a nord della medina di Marrakech, brulica di vita operosa. Le botteghe di Zawya profumano di buono. Legno fresco, cuoio, zagare. Brillano di ottone e di specchi, pur nella loro essenzialità.

Ph. Teresa Scarale®
Sul terrazzino del caffè all’ultimo piano del caseggiato, a questi profumi si uniscono quelli dei manicaretti di una cuoca sapiente. Cos’è Zawya? È un progetto di sviluppo socio-economico dell’associazione Afrika-Maroc, nata nel 2018 e operativa dal 2021 con il sostegno della fondazione Drosos di Zurigo per riqualificare l’area con attività di scolarizzazione e inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.

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Il progetto trova nuova linfa quando incontra sulla sua strada l’entusiasmo e la competenza dell’imprenditrice e designer italiana Nicole Valenti, che ne intuisce subito le potenzialità e ne cambia radicalmente il corso. È il settembre 2023. Nicole trasferisce la sede dell’associazione al centro del quartiere. Con il passare dei mesi, nascono attorno alla scuola e alla boutique centrale degli atelier specializzati. “La scuola è dedicata ai ragazzi tra i 15 e i 25 anni, maschi e femmine”, ci racconta.

Ph. cortesia di Nicole Valenti
“Il programma di studio si basa sull’artigianato collegato al design contemporaneo. L’idea è quella di creare un ponte tra Nord Africa e il resto del mondo, permettendo anche ad artisti e designer internazionali di venire qui a tenere delle lezioni, in modo da garantire ai nostri studenti la possibilità di estendere i loro orizzonti. È importante che escano dall’ordinario, che riconoscano quanto cool possa essere il lavoro dell’artigiano, oggi visto come poco attraente”.

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Prima che i finanziamenti della fondazione Drosos si esauriscano, l’imprenditrice decide di dar vita a un ‘creative district’ nel quartiere, per creare “un circolo virtuoso di relazione umana e introiti derivanti dalle attività svolte”. La società commerciale che presiede a queste attività, nata a fine 2024, vede come soci Nicole e Aldo Belkouar, fotografo e art director noto a livello internazionale. “Stimoliamo uno scambio continuo con artisti e designer anche per creare capsule collection. Il progetto è aperto, vive di contaminazioni”. Il risultato non si fa attendere.

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Zawya, l’effetto è quello sperato. E anche di più
“L’effetto nel quartiere è stato quello che avevamo sperato”, prosegue Nicole. “C’era qui un alto tasso di delinquenza, quasi non c’era un negozio aperto, i turisti non frequentavano la zona. A circa un anno dall’apertura delle nostre attività invece hanno cominciato a fiorire i negozietti limitrofi. Ci siamo fatti notare in città, e sono arrivate altre proposte di collaborazione”. Quindi siete amatissimi, si può dire? “Sì, siamo amatissimi”.

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Aldo Belkouar sale a bordo nell’autunno 2024. “Sono italo-marocchino e viaggio molto per ragioni professionali. Lavoro come consulente per altre organizzazioni internazionali che hanno questa sensibilità di ‘cambiare il mondo’. Quando Nicole mi ha proposto di diventare presidente dell’associazione, non ho esitato a dire di sì. Avendo entrambi un retroterra creativo e imprenditoriale, ci siamo trovati. Parlando l’arabo, faccio da mediatore”.

Foto cortesia di Aldo Belkouar
Un punto speciale è quello dell’istruzione delle ragazze: “Le famiglie sono contente, stanno imparando a fidarsi”, dicono i due creativi. E per finire, un desiderio: “Vorremmo che questo microcosmo si espandesse anche in altre zone di Marrakech e in altre città. Potrebbe diventare un progetto pilota di spazio dedicato a tutti quei giovani nei quali i genitori stessi non credono e che la società ostacola nei loro sogni. Stiamo creando per loro un ambiente stimolante, con persone che credono nel loro talento, dandogli la forza e il coraggio di poter credere in se stessi per primi”.

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