2023, l’anno della consacrazione dei Lalanne
Questo pezzo, dedicato alle opere di design più desiderate nel 2023, si potrebbe intitolare: le dieci opere più care dei Lalanne in asta lo scorso anno. Ci si discosterebbe davvero poco dalla realtà; la favolosa coppia di designer-artisti francesi occupa infatti praticamente tutte le posizioni della classifica e concede un solo “goal della bandiera” a un altro artista (artista, non designer, come si vedrà). Anzi, volendone categorizzare l’oggetto come opera d’arte, la top ten sarebbe letteralmente tutta dei Lalanne, che ricordano una certa marca di borsette. Risultati che sanciscono la forza della domanda per l’opera del duo francese (o meglio la coppia: François-Xavier e Claude erano marito e moglie), collezionata avidamente a ogni latitudine e da ogni cultura.
La “dissonanza cognitiva” (per citare il presidente della galleria newyorkese Kasmi) delle loro opere – né davvero arte, né davvero design – trascende la loro mancanza di collocabilità e le rende semplicemente irresistibili agli occhi dei collezionisti. Se ne era parlato con Domenico Raimondo. Fin dai primi anni della loro operatività congiunta, le loro opere entrarono a far parte di collezioni blasonate come quelle della collezionista britannica Pauline Karpidas, del ramo francese dei Rothschild, di Giovanni Agnelli. La collezione Karpidas – protagonista di una vendita di successo da Sotheby’s – era stata definita «una delle migliori al mondo» per quanto riguarda le creazioni dei Lalanne.
L’ascesa dei Lalanne
La penetrazione del mercato asiatico inizia col nuovo millennio, grazie ad accorti mercanti, come Ben Brown. Attualmente i dati di vendita vedono le aggiudicazioni equamente suddivise fra Usa, Europa, Asia; importanti cessioni sono state fatte anche in America centromeridionale. Ma la consacrazione commerciale ha inizio nel 2009 con la spettacolosa asta che Christie’s dedica alla collezione di Yves Saint Laurent e Pierre Bergé. Nel pieno della crisi dei mutui subprime, la raccolta della coppia sfiora i 374 milioni di euro di incasso, allora record assoluto di vendita per una singola collezione privata.
Brillano, fra le meraviglie appartenute a Saint Laurent, alcuni pezzi de Les Lalannes: il Bar YSL ottiene un’aggiudicazione di 2.753.000 euro da una stima bassa di 200.000, gli specchi dell’installazione Salon des Miroirs 1,9 milioni di euro. Da quel momento la domanda per i Lalanne non ha fatto altro che crescere. Nel 2019 Ben Brown diceva più o meno che alle quotazioni di quando li aveva conosciuti bastava semplicemente «aggiungere uno zero».
Negli ultimi 15 anni è cresciuta particolarmente la domanda dei pezzi creati dalla sola Claude, essendone apprezzate le tematiche “vegetali” e i gioielli scultura ideati per maison come Saint Laurent e Dior. Con una letterale “febbre” per la serie degli choupattes. Tuttavia il gigante commerciale resta François-Xavier. A livello di piazza di scambio, il nome dei Lalanne non può che chiamare Parigi: 6 posizioni su 10 sono della capitale francese, e sarebbero aumentate a sette se si fosse scelto di escludere Alberto Giacometti dalla lista. Come nelle altre classifiche di We Wealth, si è scelto di esprimere l’aggiudicato in dollari.
La top ten del design in asta nel 2023
(11) Claude Lalanne, Pomme de Londre – 2,2 milioni di dollari (Sotheby’s Parigi, 4/10/2023)
(10) François-Xavier Lalanne, Capricornes attablés – 2,1 milioni di dollari (Sotheby’s Parigi, 24/5/2023)
(9) Claude Lalanne, Pomme de Londre – 2,3 milioni di dollari (Sotheby’s Parigi, 24/5/2023)
(8) Alberto Giacometti, Oiseau, 1937 – 3,19 (Christie’s New York, 8/6/2023)
(7) François-Xavier Lalanne Guépard, Tête à Gauche, disegnato nel 1994 circa, eseguito nel 2001 – 3,2 milioni (Sotheby’s 7/6/2023)
(6) Franc?ois-Xavier Lalanne, Guépard – 3,4 milioni di dollari (Sotheby’s New York 7/6/2023)
(5) Claude Lalanne, Miroir – 4,8 milioni di dollari (Sotheby’s Parigi 30/01/2023, The Karpidas Collection)
(4) Claude Lalanne, Tres grande choupatte, 2008 – 5,5 milioni di dollari (Sotheby’s Parigi 30/10/2023, The Karpidas Collection)
(3) Diego Giacometti, Console Hommage à Böcklin (1978) – 6,2 milioni di dollari (Christie’s Londra 13/10/2023)
Unica opera dell’artista e designer Diego Giacometti presente in classifica, la console Hommage à Böcklin fu ideata nel 1978 e realizzata nel 1980 circa. Se ne conosce addirittura la data d’acquisto, avvenuta direttamente tramite l’artista, ovvero il 30 luglio 1980; da quel momento la console venne ereditata da vari membri della stessa famiglia fino al proprietario che la mise all’asta da Christie’s a ottobre 2023. L’opera presenta tutte le cifre stilistiche tipiche dell’arte di Diego Giacometti: dalle linee esili ed eleganti della struttura in bronzo e ferro patinati in verde e grigio e rame agli elementi decorativi dall’estrema raffinatezza che rimandano alla natura (degli esili alberi e una civetta).
(2) Franc?ois-Xavier Lalanne, Hippopotame II bar, 1978 – 7,6 milioni di dollari (Christie’s New York, 11/5/2023)
(1) Franc?ois-Xavier Lalanne, Rhinocrétaire I, 1964, 20,2 milioni di dollari (Christie’s Parigi 20/10/2023)
Eccolo, il pezzo che ha sancito la consacrazione definitiva di François-Xavier Lalanne: il “rinocretario”, aggiudicato alla bellezza di 18,3 milioni di euro (da una stima bassa di 4 milioni) a Parigi nell’ottobre 2023, in un’asta dedicata a lui solo. Si tratta del record personale per il designer e del record storico per un pezzo di design (si esclude l’antiquariato).
I segreti del Rhinocrétaire I di Franc?ois-Xavier Lalanne: un record non è mai per caso
Il possente rinoceronte in ottone nasconde in sé ospita una scrivania, una cassaforte, un bar, una cantinetta. Oltre che all’hype di mercato, il prezzo dell’opera si giustifica perché è l’opera prima di François-Xavier dopo l’addio alla pittura, avvenuto nel 1963. Un caso che in occasione dell’asta aveva fatto dichiarare a Agathe de Bazin, responsabile delle vendite di design per Christie’s a Parigi: «Questo è il manifesto di François-Xavier Lalanne, ed è pazzesco vedere come un’opera prima sia così importante nella sua carriera».
Christie’s aveva in realtà ricevuto il pezzo già in primavera, senza urgenza di venderlo. La casa d’aste aveva dunque atteso il momento migliore possibile per la vendita, individuato poi alla perfezione nella settimana di Paris+ Par Art Basel. Vale la pena ricordare che nell’unica mostra tenuta come pittore, François-Xavier incontra la futura moglie Claude, figlia di un mercante d’oro e di una musicista. I due inclusero Rhinocrétaire I in Zoophites, la loro prima mostra congiunta, tenutasi alla Galerie J. di Parigi nel 1964.