Lecce, 22 luglio 2020. Un cielo scuro e lucido come un calice di negroamaro veste piazza Duomo. Il silenzio è sacrale e vellutato, ma l’aria è tremula. La sagoma barocca della chiesa si intravvede timida. Bagliori fiochi illuminano le figure di danzatrici tese come archi di sensualità pronti a scattare. All’improvviso, l’aria è increspata appena dal ritmo ancestrale e ipnotico della taranta. Poi, di nuovo il silenzio. Dopo mesi di oscurità, torna la luce. Un canto di donna, solo e potente, squarcia il buio e segna il ritorno alla vita: sulla pietra leccese gialla di sole e memorie, è di scena la Dior Cruise Collection.
La sua designer, Maria Grazia Chiuri, è legata per via paterna a questa terra, al comune di Tricase in particolare. “Spesso possiamo creare delle rivoluzioni senza averle cercate” recitano i ricami delle luminarie che gradualmente si accendono, come un sole che sorge, al passaggio delle modelle. Chi ha avuto la Puglia estiva fra le dita, anche solo brevemente, lo sa. Le serate di mezza estate a sudest sono puntellate da strutture luminose votive, create per il santo patrono. L’artista Marinella Senatore le ha fatte proprie in più occasioni, e in questa le ha immaginate come scenografia della maison parigina, insieme con lo studio di Alexandre de Betak (Bureau Beatk). L’effetto è mistico e carnale insieme. Merito anche di chi queste luminarie le crea dal 1876: la casa Fratelli Parisi per esempio, fondata a Taurisano. Tre professionalità aggregate (l’artista, gli scenografi, gli artigiani) e un unico, spettacolare risultato.
Dior Cruise 2021, dettaglio della scenografia. ©Alessandro Garofalo
«In questo periodo ho cercato di dare una nuova forma al lavoro insieme. Nonostante le difficolta? della distanza, assegnare una prospettiva alle giornate ci ha dato forza e immaginazione», rivela la stessa Maria Grazia Chiuri. Una scelta visionaria, più che coraggiosa. Nell’anno delle biennali cancellate, dell’apriamo “solo un poco”, la decisione di non annullare il progetto Dior Cruise a Lecce probabilmente passerà alla storia. E non solo per aver tratto fuori di Francia uno dei suoi gioielli nell’anno della crisi pandemica. Ma anche per averlo maritato a un luogo forse impensabile, il sud est d’Italia, tanto amato dai viaggiatori quanto irreversibilmente remoto nel sentire e nella cultura.
Dior Cruise 2021, Look 37
In Maria Grazia Chiuri la decisione di approdare alla Puglia per la collezione Cruise 2021 arriva da lontano, dalle sue radici e dalla lettura dei testi dell’antropologo Ernesto De Martino. Studi dedicati alle tradizioni e ai riti di quei luoghi, fatti propri anche da storici dell’arte e critici Germano Celant e Georges Didi-Huberman. A catturare l’attenzione creativa di Maria Grazia Chiuri, credenze magiche come tarantismo e fascinazione, azioni concrete che attraverso l’immaginazione e la partecipazione creano «modi alternativi di descrivere il mondo». Ed è l’approccio partecipativo il cuore del successo della collezione cruise e della sua presentazione al mondo. Il progetto è un’opera corale, in cui Chiuri ha agito come direttore d’orchestra per armonizzare i processi di creazione collettiva delle artigiane e degli artigiani salentini.
Dior Cruise 2021, scenografia © Alessandro Garofalo
Cosi?, i tessuti della
Fondazione Le Costantine, attiva nel preservare il patrimonio vivente della
Puglia con l’insegnamento dei mestieri tradizionali e della cultura responsabile, diventano materia per le giacche, tra cui il capo-simbolo
Bar jacket.
“Amando e Cantando”, il motto delle Costantine, appare sotto forma di ricamo sul retro delle gonne. Ai fiori, e alla fragranza
Miss Dior in particolare, guarda l’artista
Pietro Ruffo, per reinventare, con il suo segno, un campo costellato di spighe e di motivi floreali come i papaveri, che nascono spontanei e che per Maria Grazia Chiuri ancora oggi sono il paesaggio irrinunciabile dell’estate. Lo stesso Ruffo crea una serie di cinque fiori cartiglio con motti come:
“Les Parfums sont les sentiments des fleurs”,
nel segno di una nuova araldica ispirata alle
illustrazioni racchiuse nel libro
De Florum Cultura di Giovanni Battista Ferrari (1638).
Dior Cruise 2021, scenografia © Alessandro Garofalo
Fra tutte le opere d’arte, piccole o grandi che siano, coinvolte nella collezione, un posto speciale nella sua «
mappa sentimentale» Maria Grazia Chiuri lo concede però alle luminarie. Architetture che sono «parte meravigliosa nella costruzione di una diversa percezione di piazze e monumenti». Esse stesse di fanno elemento decorativo della moda, delle «stampe formato foulard in colori diversi». E il tocco inconfondibile dall’artista
Marinella Senatore, rende
omaggio a questa forma di espressione partecipativa arcaica e bambina insieme. Si tratta di intelligenza collettiva. Una forma di creazione estremamente cara a Maria Grazia Chiuri, molto legata culturalmente alla potenza dei ritmi e dei riti, della
musica e della danza. Spesso un modo per liberare se stessi dalle paure.
La bellezza salverà il mondo, scriveva Dostoevskij. Di sicuro non in solitaria. All’evento Dior hanno contribuito non solo gli artisti e gli artigiani locali, ma anche il tessuto politico e religioso del territorio, con l’amministrazione cittadina e l’arcivescovo. «We rise by lifting others», ci eleviamo sollevando gli altri, scrive Marinella Senatore nelle sue installazioni luminose. Ed è solo così, facendo ognuno la nostra parte, che torneremo a volare.
Dior Cruise 2021, foto di gruppo, Teresa Cioca
Lecce, 22 luglio 2020. Un cielo scuro e lucido come un calice di negroamaro veste piazza Duomo. Il silenzio è sacrale e vellutato, ma l’aria è tremula. La sagoma barocca della chiesa si intravvede timida. Bagliori fiochi illuminano le figure di danzatrici tese come archi di sensualità pronti a scatt…