Un nuovo sito Unesco per l’Italia. Il Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco ha fatto sapere dal forum di Nuova Delhi (in corso dal 18 al 25 luglio 2024) che la Via Appia Regina Viarum è stata ammessa a entrare nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità. La cerimonia ufficiale si terrà il 31 luglio 2024 a Roma. L’ingresso guadagna all’Italia il 60esimo sito riconosciuto dalla United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, confermando quindi il suo primato in classifica. Costruita nel 312 avanti Cristo, la “regina delle vie” attraversa quattro regioni (Lazio, Campania, Basilicata, Puglia). Iniziava a Porta Capena, nei pressi del Circo Massimo, per proseguire verso sud con un tracciato lineare e agevole fino a raggiungere Capua, e quindi Brindisi.

Siti Unesco 2024 in Italia, la Cina ci supererà?
A dispetto della nostra prima posizione però, c’è poco però da stare tranquilli: a soli tre siti di scarto dietro l’Italia si piazza la Cina, seconda classificata con 57 luoghi, e un tasso di “aggiunta” sostenuto. Solo nel 2023, per dire, i siti Unesco della “Terra di Mezzo” erano 55. Nello Stivale brillano Colosseo e centro storico di Roma, Venezia, Firenze, Castel del Monte (foto apertura), centro storico di Siena, Trulli di Alberobello, Pienza…

Mappa dei siti Unesco in Cina
La Cina dal canto suo ha l’imponenza Grande Muraglia (si vede persino dallo Spazio, e fu protagonista di un’epica performance fra Marina Abramovic e Ulay) e la Città Proibita di Pechino, residenza imperiale delle dinastie Ming e Qing per oltre cinque secoli.

Pechino, Città proibita
Tra gli altri siti troviamo poi il Mausoleo del primo imperatore Qin Shi Huang, scoperto nel 1974 vicino a Xi’an, composto da migliaia di soldati, cavalli e carri che furono sepolti con l’imperatore, primo unificatore della Cina.

Monte Tai
Al terzo posto si trova (a sorpresa?) la Germania, con 53 siti. Qualche esempio di tesori teutotinici: la maestosa Cattedrale di Colonia in stile gotico, con le sue torri che raggiungono i 157 metri di altezza; i palazzi e parchi di Potsdam e Berlino. In quarta posizione, la Francia, con 52 siti. Si pensi solo all’Abbazia di Mont-Saint-Michel e alla sua baia, e al Palazzo e Parco di Versailles, alla cattedrale di Notre-Dame. A chiudere la top cinque, con 50, c’è la Spagna (Antoni Gaudí a Barcellona, l’Alhambra, il Parco Nazionale di Doñana).
E in Italia? Quali sono le regioni con più siti Unesco?
A sorpresa, la regione con il maggior numero di siti Unesco – dieci – è la Lombardia, che ne condivide sei con altre regioni e Stati (la Svizzera, per quanto riguarda il Monte San Giorgio con i suoi eccezionali giacimenti fossili del Triassico Medio, risalenti a circa 247-237 milioni di anni fa). La regione lombarda è stata anche la prima in Italia a vedersi riconosciuto un sito, nel 1979: le incisioni rupestri della Val Camonica. Figurano nei dieci siti anche la Certosa di Pavia e la chiesa e convento domenicano di Santa Maria delle Grazie con “L’Ultima Cena” di Leonardo.
Segue il Veneto: oltre allo spettacolo senza fine di Venezia e della Laguna, le ville palladiane e altre perle.

Terzo posto per la Toscana, con otto siti Unesco. Oltre ai luoghi già citati, il centro storico di San Gimignano, Pisa, la Val d’Orcia.

Pienza
Al quarto posto, la Sicilia con sette siti. Tra questi, la Valle dei Templi ad Agrigento, il primo sito siciliano a essere inserito nella lista. Poi la Villa Romana del Casale a Piazza Armerina.

Siracusa, il mito e il fascino della Fonte Aretusa
Il tardo barocco delle città della Val di Noto, l’Etna e le Isole Eolie.

L’imponenza dell’Etna su Catania
In quinta posizione, a pari merito con l’Emilia Romagna, la Campania. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ha inserito nel patrimonio dell’umanità l’irripetibile centro storico di Napoli e il suo groviglio di strade antiche, chiese barocche e palazzi rinascimentali, gli scavi archeologici di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, la Costiera Amalfitana, la Reggia di Caserta.

La celebre veduta delle fontane della Reggia di Caserta. Tutte le foto sono tratte da Wikipedia.
Quattro invece sono le regioni con solo un sito riconosciuto come patrimonio Unesco: Marche, Abruzzo, Calabria e Sardegna. Valle d’Aosta e Molise sono infine ancora a bocca asciutta: converrà che il ministro Gennaro Sangiuliano acceleri con le richieste, per non far superare il Belpaese dal Celeste Impero.Il mercato immobiliare in Italia in che modo risente della prossimità degli immobili a un sito Unesco? Alcuni consulenti si spingono a dire che le quotazioni del mattone aumentano del 27%, altri, più cautamente, collocano l’incremento di valore dell’asset nella forchetta del 10%-20%.