Oltre i rating Esg: è l'ora dell'azionariato attivo

Giulia Bacelle
Giulia Bacelle
23.4.2021
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Gli investimenti che si basano esclusivamente sui rating Esg tendono a escludere società non virtuose o a farne cedere posizioni. Tuttavia, l'engagement e il dialogo tendono a generare risultati più efficaci nel lungo termine: Invesco spiega come
“Investire in maniera sostenibile significa guardare al futuro e non al passato di una società”: lo afferma John Surplice, European Equities Fund Manager di Invesco. Così l'obiettivo di individuare titoli che esibiscono anomalie di prezzo proprio della gestione attiva si combina con la volontà di investire sostenibile. “Siamo disposti ad acquistare società le cui qualità e il cui potenziale futuro non sono espressi adeguatamente nei listini. Allo stesso modo, siamo pronti a investire in società la cui volontà e i cui sforzi per cambiare non sono ancora stati riconosciuti dal mercato”.

Sostenibilità oltre i punteggi Esg


Un approccio inclusivo agli investimenti “è fondamentale per il processo di Invesco, in quanto ci aiuta a comprendere meglio i rischi Esg e, aspetto ancora più cruciale, identificare le opportunità”. Queste ultime possono infatti essere difficili da individuare seguendo solamente i punteggi delineati dai rating Esg. Servono conoscenze, analisi qualitative oltre che quantitative e un azionariato attivo una volta che le società sono entrate in portafoglio tramite attività di engagement, dialogo, proxy voting e altre forme di stewardship.

Infatti “il valore aggiunto reale che offriamo in qualità di investitori attivi di lungo periodo riguarda proprio il livello di engagement con le società”, spiega Surplice. “Siamo in contatto con i consigli di amministrazione e con gli altri dirigenti e tramite l'esercizio del voto per delega e la partecipazione alle assemblee generali annuali esercitiamo la nostra influenza. Ad esempio, solo nel 2020 il team Invesco European Equities ha partecipato a 215 riunioni con le società in cui sono stati discussi temi Esg e ad altri 32 incontri dedicati unicamente a questioni Esg”. Così facendo è possibile supportare le aziende nel processo di trasformazione sostenibile e nella realizzazione degli obiettivi essenziali in materia ambientale, sociale e di governance: “l'engagement e il dialogo tendono a generare risultati più efficaci rispetto all'esclusione e alla cessione di posizioni”, commenta Surplice.

Azionariato attivo, un caso concreto


Un esempio concreto viene da una società austriaca operante nel settore energetico, con cui Invesco (insieme alla banca Erste) lavora a contatto diretto per concretizzare gli obiettivi del gruppo nell'ambito di Climate Action 100. L'iniziativa, che dopo cinque anni si concluderà nel 2023, vede gli investitori di tutto il mondo coinvolgere i grandi produttori di emissioni di carbonio per sostenere la transizione verso un'energia pulita e raggiungere al contempo gli obiettivi stabiliti dall'Accordo di Parigi. Fin dal 2019 Invesco ha attuato un dialogo attivo e proficuo con il presidente della società: così sono state introdotte una serie di misure che continueranno a evolvere in futuro anche una volta conclusasi l'iniziativa.

“Riteniamo che il nostro approccio sia trasparente, coerente e pragmatico. In molte occasioni, anticipare adeguatamente i cambiamenti positivi e il margine di allineamento tra le percezioni di mercato e la realtà permette di generare solidi rendimenti d'investimento. L'importante è identificare i problemi e comprendere la traiettoria verso il miglioramento”, conclude Surplice.

 

Scopri di più su: invesco.com/insiemeversoilfuturo

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