Dichiara Gianluca Serafini (foto in apertura), ad e dg di Fideuram Asset Management Sgr: “Fideuram Am Sgr è uno dei principali operatori europei nel segmento delle gestioni patrimoniali. Un polo di competenze a sostegno della clientela e dei private banker, in grado di fornire soluzioni adatte per ogni tipo di esigenza. Le buone performance delle nostre gestioni individuali nel corso dell’anno – con un focus sui portafogli private – e la continua innovazione nelle soluzioni di investimento, come la piattaforma Fogli, i fondi di Fideuram Alternative Investments e il Piano Investimento Italia, sono alla base della fiducia che i nostri clienti ci stanno confermando. I risultati presentati oggi da Assogestioni ne sono la dimostrazione”.
Il dato del gruppo Intesa Sanpaolo suggella anche per Eurizon «un anno di risultati positivi», dichiara Massimo Mazzini, responsabile marketing e sviluppo commerciale di Eurizon. Il contributo maggiore per la società arriva dai fondi aperti (1,79 miliardi di flussi nel mese). In particolare è stato «rilevato un forte interesse per le strategie su mercati cinesi e megatrend, insieme a una crescente sensibilità per i prodotti Esg».
Al secondo posto (21% dell’aum) il gruppo Generali, con un leggero deflusso di masse nel mese (-189 milioni). Sul gradino più basso del podio Amundi (9,5% dell’asset under management), con una raccolta decembrina di 1,8 miliardi. Al quarto posto (8%), Anima raccoglie circa un miliardo, mentre in quinta posizione Poste Italiane registra deflussi e riscatti per 942 milioni.
Scendendo nel dettaglio dell’industria nel suo complesso, nelle gestioni collettive sono entrati 7 miliardi. La parte del leone la hanno fatta come sempre i fondi aperti, che hanno registrato flussi netti mensili per 5,8 miliardi. La quota prevalente degli asset, 1.340 miliardi (pari al 51,9% del totale), è impiegata in fondi aperti e chiusi. Gli investimenti nelle gestioni di portafoglio ammontano invece a 1.242 miliardi. I fondi di lungo termine hanno attirato flussi netti per 5,6 miliardi, segnalando un certo approccio strategico al risparmio. I risparmiatori italiani hanno indirizzato le proprie preferenze in particolare verso i fondi obbligazionari (+3,1 miliardi), gli azionari (+1,4 miliardi) e i bilanciati (+1 miliardo).