Tornare in Italia conviene: le agevolazioni fiscali per chi rientra
La fuga dei cervelli dall’Italia potrebbe rallentare grazie a nuove opportunità fiscali per chi decide di tornare. L’Agenzia delle Entrate ha confermato che le agevolazioni fiscali per i lavoratori impatriati e quelle per il rientro di docenti e ricercatori dall’estero sono cumulabili, a patto di rispettare le condizioni di entrambe. Lo chiarisce l’interpello n. 16 del 28 gennaio 2025, che offre un’interpretazione favorevole ai professionisti italiani all’estero intenzionati a rientrare.
Nuove agevolazioni fiscali per i lavoratori impatriati nel 2025
Dal 29 dicembre 2023, il nuovo regime impatriati (art. 5 del D.lgs. n. 209/2023) si applica a chi trasferisce la residenza fiscale in Italia dal 2024. Il beneficio consiste nella tassazione solo sul 50% dei redditi di lavoro dipendente, assimilato e autonomo prodotti in Italia, fino a 600.000 euro annui. L’agevolazione dura cinque anni, con possibilità di estensione a otto anni per chi ha figli minori o acquista casa in Italia.
Le condizioni per accedere a questa agevolazione includono l’impegno a risiedere in Italia per almeno quattro anni e il non essere stati residenti fiscali in Italia nei tre anni precedenti al trasferimento. Il lavoratore deve inoltre svolgere attività lavorativa in Italia (dipendente o autonomo con partita Iva). Se queste condizioni vengono meno, l’agevolazione decade retroattivamente.
Il nuovo regime impatriati prevede anche incentivi aggiuntivi. Per chi rientra con almeno un figlio minorenne, la quota di reddito tassata scende al 40%, aumentando lo sconto fiscale. Inoltre, se il contribuente acquista casa in Italia entro 12 mesi dal trasferimento (o nei 12 mesi precedenti), il regime si estende per 3 anni aggiuntivi, arrivando fino a otto anni complessivi.
Bonus fiscale per il rientro di docenti e ricercatori: come funziona
Il regime specifico per docenti e ricercatori (art. 44 del Dl. n. 78/2010) prevede che solo il 10% del reddito percepito sia tassato, garantendo un’esenzione del 90%. L’agevolazione si applica per sei anni e può essere prorogata in caso di figli a carico o acquisto di casa.
Il beneficio è riservato a chi ha svolto attività di ricerca o insegnamento all’estero per almeno due anni prima di rientrare in Italia.
Questa agevolazione si applica sia ai redditi da lavoro dipendente (stipendi universitari) sia ai redditi autonomi derivanti da ricerca/docenza. In presenza di figli a carico o acquisto di immobile, il beneficio può essere ulteriormente prorogato.
Va precisato che il bonus per docenti e ricercatori si applica solo ai redditi derivanti da docenza o ricerca. Altri eventuali redditi (consulenze, attività libero-professionale) non rientrano in questa esenzione e possono essere tassati con il regime impatriati.
Cumulabilità delle agevolazioni fiscali per il rientro in Italia
In passato, chi rientrava in Italia doveva scegliere tra il regime impatriati e il bonus ricercatori. La riforma fiscale del 2023 ha eliminato questa incompatibilità: oggi, i due regimi sono cumulabili su redditi diversi. Ad esempio, un contribuente può applicare il regime impatriati ai redditi da attività professionale e contemporaneamente beneficiare dell’esenzione del 90% sui redditi da docenza universitaria.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che non esiste più alcun divieto espresso di cumulo, consentendo ai lavoratori rientrati di massimizzare il risparmio fiscale se possiedono redditi distinti che rientrano nei rispettivi regimi agevolati.
Esempio pratico: risparmio fiscale per medico e professore rientrato
Un odontoiatra italiano, dopo anni di docenza in Spagna, torna in Italia nel 2025 per insegnare e lavorare come libero professionista. Con la nuova normativa, potrà applicare il bonus ricercatori ai redditi da professore e il regime impatriati a quelli da odontoiatra, riducendo significativamente la tassazione complessiva.
Per esempio, se il medico-professore percepisce 50.000 euro dallo studio odontoiatrico e 50.000 euro dall’università, grazie alla cumulabilità dei regimi dichiarerà solo 25.000 euro per la parte medica (50% del reddito) e 5.000 euro per la parte accademica (10% del reddito), ottenendo un notevole risparmio fiscale.
Opportunità fiscali per i professionisti che tornano in Italia
La cumulabilità delle agevolazioni rappresenta un’opportunità concreta per chi valuta il rientro in Italia. Riducendo drasticamente la base imponibile, queste misure rendono il netto percepito competitivo rispetto ad altri Paesi, compensando il differenziale di stipendi e costo della vita.
Chi intende usufruire di questi benefici dovrebbe pianificare attentamente il rientro, verificare i requisiti e valutare con un fiscalista la strategia più conveniente. È fondamentale valutare il rispetto delle condizioni minime per accedere ai regimi agevolati, come la durata della residenza all’estero e la tipologia di reddito prodotto.
Con il 2025 alle porte, per molti potrebbe essere il momento giusto per tornare a casa, forti di una normativa che finalmente premia il rientro dei talenti con un doppio vantaggio fiscale.