Ogni volta che rivediamo il film e sentiamo la battuta, nonostante siano passati ben 37 anni da quel lontano 1984, non possiamo fare a meno di sorridere.
Eppure questo avvertimento che ci diverte così tanto nella finzione, ci spaventa terribilmente nella vita reale. Perché?
La risposta è semplice: anche se siamo consapevoli che prima o poi tutti dovremo lasciare questa vita, non vorremmo mai che accadesse.
Ciò ci porta ad evitare il più possibile l’argomento, rimandando decisioni importanti che, se prese invece per tempo, potrebbero facilitare la vita delle persone che amiamo.
- Sono pronto a pensare al momento in cui non ci sarò più?
- Sono pronto a lasciare tutto ciò che ho costruito in una vita intera?
- Saranno in grado i miei figli di amministrare il patrimonio che ho costruito con tanti sacrifici?
Imparare a lasciare andare è complicato, specie per chi ha l’abitudine a voler sempre controllare tutto e poca fiducia nelle capacità delle nuove generazioni, ma è necessario programmarlo per non farsi trovare impreparati.
L’errore più grande che possiamo commettere è quello di prendere decisioni importanti per noi e la nostra famiglia, facendoci guidare dall’emotività.
Alcune tra le più frequenti frasi killer per una corretta pianificazione successoria sono:
- È troppo presto per pensarci. Ci penserò quando sarà il momento.
- I miei figli vanno d’accordo. Ci penseranno loro.
- È una successione facile.
A questo proposito ricordo patrimoni indivisi ereditati da fratelli che andavano d’accordo prima della morte dei genitori che sono arrivati ai ferri corti e spesso in tribunale all’apertura della successione.
Ricordo mogli separate che hanno ereditato patrimoni che l’ex marito avrebbe voluto lasciare alla nuova compagna e ai figli nati dalla nuova unione.
Ricordo patrimoni ereditati da fratelli con i quali il diretto interessato non aveva più rapporti da anni.
Ricordo nipoti che, pur non essendo andati mai a far visita nemmeno una volta alla zia rimasta sola, hanno ricevuto la stessa quota di eredità di altri che della zia si erano presi cura per anni.
Ricordo compagni all’interno di famiglie arcobaleno che, oltre al dolore per la perdita dell’amore della loro vita, si sono visti cacciare dalla casa che avevano costruito insieme e nella quale avevano vissuto decenni con il proprio partner.
Potrei raccontare di altre decine e decine di situazioni ingiuste e dolorose che con il supporto di un consulente finanziario si sarebbero potute evitare. Anche con un semplice testamento olografo, senza nemmeno andare da un notaio.
Eppure ancora oggi il 94% delle successioni sono legittime, mentre solo il 6% delle successioni sono testate, ossia con testamento.
La scelta, o meglio la non scelta, fa una notevole differenza.
Nel caso delle successioni legittime il nostro patrimonio sarà ripartito secondo le leggi vigenti e sarà indiviso tra gli eredi.
Nel caso delle successioni testate, invece saremo noi a decidere a chi andrà il nostro patrimonio.
Molto spesso ci lamentiamo di quanta poca libertà di scelta abbiamo in generale nella vita, eppure molto spesso siamo proprio noi a lasciare che altri prendano le decisioni per conto nostro.
Il consulente finanziario è un esperto di pianificazione e in questo caso il suo supporto è utile a ridurre le tasse di successione, rendere il patrimonio insequestrabile ed impignorabile (in bonis), ridurre il carico fiscale, predisporre della quota disponibile, ossia la quota libera che si può destinare per esempio ad un soggetto debole che ha bisogno di maggiori tutele.
Ma cosa più importante è un vostro alleato e non ha soddisfazione maggiore che tutelare voi e le persone che amate.