Dematerializzare le quote delle Srl, nella pratica, permette di superare i costi burocratici collegati al certificato cartaceo e passare al sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli
Le quote delle Srl dematerializzate potranno avere assegnato un codice Isin ed essere inserite nei conti custodia degli investitori presso la propria banca
La modernizzazione del mercato dei capitali italiano, delineata lo scorso aprile dal Ddl capitali, non ha limitato il suo sguardo alle società quotate (o quotande) in Borsa. Infatti, anche le startup e le Pmi costituite come Srl a caccia di una platea più ampia di investitori potrebbero dematerializzare le proprie quote, facilitandone così lo scambio nel circuito bancario tradizionale. A prevederlo è l’articolo 3 del disegno di legge, che recepisce le istanze del Libro Verde sulla competitività dei mercati finanziari, presentato nel 2022 dal ministero dell’Economia.
Quote di Srl, scambiate come azioni (con tanto di Isin)
Dematerializzare le quote delle Srl, nella pratica, permette di superare i costi burocratici collegati al certificato cartaceo e passare al sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli, che a sua volta garantisce l’esercizio di tutti i diritti connessi alla proprietà della quota.
Anche per le quote delle Srl, dunque, Monte Titoli svolgerebbe la sua funzione di notariato, “che consiste nel provvedere alla registrazione iniziale di un titolo… abilitandone il trasferimento della proprietà attraverso scritture elettroniche irrevocabili”, ha spiegato la società del gruppo Euronext nel corso di un evento dedicato al Ddl capitali, svoltosi a Milano il 12 giugno. Per poter emettere le quote in forma dematerializzata, le Srl saranno tenute a farlo in modo standardizzato: attribuendo a ciascuna uguale valore nominale e stessi diritti, come avviene oggi per le azioni delle società quotate o i titoli di Stato, ha chiarito Monte Titoli.
Le quote delle Srl dematerializzate potranno avere assegnato un codice Isin ed essere inserite nei conti custodia degli investitori presso la propria banca. Tramite il trasferimento in forma digitale, lo stesso utilizzato per le azioni, si ridurrebbero “gli oneri burocratici legati al passaggio di proprietà delle quote” delle Srl eliminando “bolli e imposte di registro”. Ma non è tutto.
Come già aveva indicato il Libro Verde, “l’offerta pubblica di quote di Pmi-Srl, anche attraverso i portali di crowdfunding, evoca l’opportunità di approfondire l’estensione a tali strumenti delle attuali infrastrutture che servono il mercato dei capitali e dei valori mobiliari”. Questa innovazione, inoltre, “consentirebbe inoltre di arricchire la filiera con una infrastruttura di mercato secondario, essenziale per garantire la piena trasferibilità e disponibilità dell’investimento, anche in termini di liquidabilità da parte dell’investitore”. Rivendere la quota di una Srl, in altre parole, diventerebbe più facile potendo contare sullo scambio telematico.
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La fintech attiva nel venture capital Doorway, anch’essa presente all’evento del 12 giugno scorso, è fra le sostenitrici più entusiaste della dematerializzazione delle quote delle Srl. “Il 60% del risparmio italiano è ancora governato all’interno del classico circuito bancario, e le operazioni di acquisto e scambio di quote societarie sono gestite da consulenti finanziari che registrano le operazioni sul conto titoli”, ha affermato la società in una nota, “per poter passare attraverso il conto titoli è però necessario che le azioni dispongano di un codice Isin: di fatto, con la dematerializzazione le quote delle Srl entreranno per la prima volta nel circuito bancario”.
Resterà poi l’onere, non da poco, di valutare società piccole, non quotate e, per definizione, meno trasparenti su conti e strategie. Un compito che dovrebbe rimanere riservato a specialisti del settore. “Sarà importante scegliere le piattaforme che garantiscano rigorosa selezione delle opportunità d’investimento da parte di operatori in grado di valutare il potenziale di crescita dell’azienda e sostenibilità del suo modello di business”, ha affermato Doorway, “informazioni che devono essere disponibili per l’investitore, rese di facile lettura e comprensione per favorire un investimento informato e consapevole”.