A Palazzo Reale di Milano torna il Monet più intimo

20.9.2021
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L'impressionista più ricercato dai collezionisti di fascia altissima debutta nella città meneghina con una mostra corposa. Eccezionali i prestiti: esposti i quadri che l'artista stesso custodiva gelosamente nella sua casa di Giverny, e che mai volle vendere
È il maestro degli impressionisti, il più amato. Senza dubbio il più pagato: il suo record appartiene adesso a un dipinto della serie Meules, Covoni, pagato 110,7 milioni di dollari nel maggio 2019 da Sotheby's new York. Lui è Claude Monet (Parigi 1840 – Giverny 1926). Dal 18 settembre è tornato a Milano, nelle sale del Palazzo Reale.
Cinquantatré le opere esposte, tra cui alcune delle punte di diamante del suo lavoro, come le Ninfee (1916-1919), Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905) e l'ultima, toccante opera: Le rose (1925-1926). Prestiti resi possibili dalla proficua collaborazione dell'ente milanese con il Musée Marmottan Monet, da cui proviene l'intero corpus di opere esposte. Fra queste, quelle che l'artista stesso considerava fondamentali, private, tanto da custodirle gelosamente nella sua abitazione di Giverny. Opere che lui stesso non volle mai vendere.

Lo stagno delle ninfee, 1917-1919 circa
L'istituzione parigina possiede il nucleo maggiore al mondo di opere del pittore, frutto di una generosa donazione del di lui figlio Michel nel 1966. Curata dalla direttrice del Marmottan Monet Marianne Mathieu, la mostra è suddivisa in sette sezioni e ripercorre l'intera vita artistica dell'artista, riflettendo in particolare sul tema della luce nella sua opera.

Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi, 1905
Inv. 5007
Si parte dai primissimi lavori del giovane Claude, quelli che raccontano del nuovo modo di dipingere en plein air tanto caro a tutto il gruppo degli impressionisti. Dalle opere di piccolo formato, si passa quindi ai paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville e delle varie dimore del maestro.

Le rose, 1925-1926
Un viaggio nelle sue pennellate sostanziose, ricche di colore e materia eppure delicatissime nelle loro forme di ninfee, glicini, fogliame lussureggiante, cieli trascoloranti. La luce talvolta è fioca, talaltra accecante, in un contrasto vitale che ha reso celebri anche presso il grande pubblico capolavori come Sulla spiaggia di Trouville (1870), Passeggiata ad Argenteuil (1875) e Charing Cross (1899-1901).

Claude Monet (1840-1926)
Lo stagno delle ninfee, 1917-1919 circa
Olio su tela, 130x120 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966
Inv. 5165
© Musée Marmottan Monet, Académie des beaux-arts, Paris
L'istituzione parigina possiede il nucleo maggiore al mondo di opere del pittore, frutto di una generosa donazione del di lui figlio Michel nel 1966. Curata dalla direttrice del Marmottan Monet Marianne Mathieu, la mostra è suddivisa in sette sezioni e ripercorre l'intera vita artistica dell'artista, riflettendo in particolare sul tema della luce nella sua opera.

Claude Monet (1840-1926)
Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi, 1905
Olio su tela, 81,5x92 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966
Inv. 5007
© Musée Marmottan Monet, Académie des beaux-arts, Paris
Si parte dai primissimi lavori del giovane Claude, quelli che raccontano del nuovo modo di dipingere en plein air tanto caro a tutto il gruppo degli impressionisti. Dalle opere di piccolo formato, si passa quindi ai paesaggi rurali e urbani di Londra, Parigi, Vétheuil, Pourville e delle varie dimore del maestro.
Claude Monet (1840-1926)
Le rose, 1925-1926
Olio su tela, 130x200 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966
Inv. 5096
© Musée Marmottan Monet, Académie des beaux-arts, Paris
Un viaggio nelle sue pennellate sostanziose, ricche di colore e materia eppure delicatissime nelle loro forme di ninfee, glicini, fogliame lussureggiante, cieli trascoloranti. La luce talvolta è fioca, talaltra accecante, in un contrasto vitale che ha reso celebri anche presso il grande pubblico capolavori come Sulla spiaggia di Trouville (1870), Passeggiata ad Argenteuil (1875) e Charing Cross (1899-1901).
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, la mostra è realizzata in collaborazione non solo con il Musée Marmottan Monet di Parigi, ma anche con l'Académie Des Beaux – Arts – Institut de France. La mostra rientra nel progetto museologico ed espositivo “Musei del mondo a Palazzo Reale” nato con l'intento di far conoscere la pubblico milanese e italiano le collezioni e la storia dei più importanti musei internazionali.

Barche nel porto di Honfleur, 1917
Inv. 5022

Barca a vela. Effetto sera, 1885

Claude Monet (1840-1926)
Inv. 5098

Claude Monet (1840-1926)
Barche nel porto di Honfleur, 1917
Olio su tela, 50x61 cm
Parigi, Musée Marmottan Monet, lascito Michel Monet, 1966
Inv. 5022
© Musée Marmottan Monet, Académie des beaux-arts, Paris
