I cibi di lusso corrono sul digitale
L’inizio del 2020 aveva confermato i bei numeri del 2019, proseguendo il trend di crescita dei ricavi: 33,7 milioni di euro, +5,2% rispetto al 2018. Questo grazie in particolare alla sede di Dubai che ha messo a segno un +79%, e di Hong Kong, che ha registrato un +8,2%. Poi, è calato il gelo del coronavirus. A inizio marzo i magazzini erano pieni, e la merce rischiava di andare a male a causa dei ristoranti chiusi. Ma Riccardo Uleri, amministratore delegato e socio di maggioranza della società, non si è dato per vinto, trasformando la crisi in opportunità. È così che è nata infatti l’espansione di Longino al segmento privato del consumo di cibi di lusso.
Era il 9 marzo 2020 e “col passaparola fra clienti, sulle prime via Whatsapp, abbiamo iniziato a registrare gli ordini”. Poi, è subentrato il gruppo Facebook. “Circa 2.200 iscritti, entusiasti delle ricette del nostro chef. In tal modo abbiamo invitato i clienti a condividere con noi le loro creazioni Longino”. Il ritmo di crescita della domanda e l’entusiasmo sono stati tali che in un mese, il giorno di Pasqua (12/04/2020), ha fatto il suo debutto la piattaforma di e-commerce di Longino & Cardenal.
Uleri conferma che “la domanda è forte. Da inizio aprile abbiamo già riiniziato a comprare”. Certo, bisogna fare i conti con le attuali interruzioni delle filiere produttive agroalimentari. “Per questo adesso stiamo acquistando prodotti rigorosamente italiani”.
Uno sguardo alla “fase 2”
L’85% del fatturato è fatto in Italia. Il restante 15% è diviso fra le sedi di Hong Kong, Dubai, New York. E il prossimo futuro? “A Hong Kong, seppur con estrema cautela, i ristoranti stanno riaprendo. Dubai però è in lockdown totale e a New York la situazione è ancora di piena emergenza. In Italia le condizioni attuali lasciano supporre le prime aperture a metà maggio… Forse ricominceremo ad assaporare i primi segnali di ‘normalità’ a metà luglio, ma immagino che l’attività riprenderà il suo pieno ritmo intorno a Natale”.