Uno degli eventi più importanti a livello europeo per il settore orafo accoglie anche le novità della prestigiosa casa genovese che ricorderà il 2020 come un anno record
È un settembre frizzante per l’alta oreficeria italiana. Dal 10 al 14 settembre 2021 apre i battenti a Vicenza il primo grande evento post pandemia del settore: VicenzaOro September (di Italian Exhibition Group), uno dei più importanti saloni europei dedicati all’oreficeria e alla gioielleria. Oltre 800 le aziende presenti, un terzo provenienti dall’estero. Dal mercato arrivano segnali incoraggianti, con numeri da pre-pandemia: l’export italiano cresce circa del 3% nei primi 5 mesi del 2021 sullo stesso periodo del 2019, mentre si prevede un rimbalzo del fatturato 2021 del 20%. Numeri perfettamente in linea con quelli di Gismondi 1754 (quotata in
Borsa Italiana sul segmento Aim), fra i protagonisti della rassegna con la presentazione in anteprima per l’Italia della nuova collezione “Clip”.
La storica casa orafa genovese, leader nell’altissima gamma della gioielleria, può vantare infatti un +16% (6,79 milioni) nel 2020 rispetto al 2019 (5,87 milioni) per quanto riguarda il valore consolidato della produzione. Raggiunto da We Wealth, il ceo Massimo Gismondi non nasconde la sua soddisfazione: «Siamo riusciti a chiudere il 2020 completamente in controtendenza rispetto al segmento. Ciò grazie al nostro modello di business completamente diverso rispetto a quello degli altri. Abbiamo proseguito la nostra traiettoria di crescita coltivando e sviluppano relazioni già create negli anni precedenti quello della pandemia», come quella col mercato e i distributori statunitensi.
Una filosofia economica moderna, che «fonda le proprie radici nel passato» ma che guarda costantemente al futuro grazie alla capacità di comunicare a instaurare relazioni. «Abbiamo adattato il nostro modello di business a una situazione diversa», prosegue Gismondi. «La nostra impresa ha fatto proprio l’ideogramma cinese della parola “crisi”, composto non solo da “difficoltà”, ma anche da “opportunità”. Abbiamo saputo trarre vantaggio da un momento drammatico». Il proficuo 2020 prosegue nel 2021, che registra nel secondo trimestre un +55% nel fatturato gestionale consolidato, per un totale pari a 2.506.995 euro rispetto ai 1.616.447 euro del secondo trimestre 2020.
In generale Massimo Gismondi dichiara di nutrire «molta fiducia nel settore», anche se vi ravvisa – e questo è un problema comune all’alto artigianato italiano – una «penuria di manodopera qualificata». Non ci si può permettere di «avere ordini e non potere produrre». Questa carenza strutturale «porterà nei prossimi anni i piccoli orafi a rivolgersi ai grandi marchi, capaci di gestire su larga scala le produzioni».
Intanto, anche le piccole imprese del gioiello di lusso ripartono da VicenzaOro, «mai come in questo momento un’occasione di fondamentale importanza per la ripresa di un settore che destina l’85% del suo fatturato all’export. Si tratta di un comparto dimostratosi capace di risollevarsi più in fretta delle più rosee previsioni», chiosa Lorenzo Cagnoni, presidente di Italian Exhinition Group.
È un settembre frizzante per l’alta oreficeria italiana. Dal 10 al 14 settembre 2021 apre i battenti a Vicenza il primo grande evento post pandemia del settore: VicenzaOro September (di Italian Exhibition Group), uno dei più importanti saloni europei dedicati all’oreficeria e alla gioielleria. Oltre…
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