Rating BBB con outlook stabile per Unicredit, unica banca
italiane tra quelle sistemiche del Vecchio Continente (le G-Sib), i cui
parametri di rischio sono stati analizzati in un report da S&P Global Ratings, a valle del primo semestre 2023. Ed
è l’unico BBB a fronte di un panel i cui rating variano da A- ad A+. ma per la
banca italiana le buone notizie sono diverse: è tra le migliori per aumento di net
interest income e ha una forte posizione di business che le deriva dalla
diversificazione del business.
Prospettive rosee per il merito di credito delle grandi banche Ue
I rating e le
prospettive restano in generale rosee per l’ecosistema delle grandi banche:
tutti gli outlook sul merito di credito della main operating company sono
stabili ed è positivo quello
assegnato a Deutsche Bank, a riconoscere il rafforzamento della resilienza e il
miglioramento della performance della tedesca. S&P ha intrapreso azioni
di rating positive anche su
Barclays con le stesse motivazioni.
Si segnala un outlook
negativo invece sul merito
di credito emittente di Ubs, che riflette principalmente il rischio di esecuzione derivante dall’integrazione e
dalla ristrutturazione di Credit Suisse. “In particolare – scrivono gli analisti di S&P Global Ratings – riconosciamo i rischi legati alla forza del
franchising, alla redditività e ai finanziamenti, oltre ai rischi estremi
derivanti dalla liquidazione di gran parte delle attività di Credit Suisse”. Ma l’outlook resta stabile sui
rating della principale unità operativa anche per Ubs, quindi anche una revisione al ribasso del profilo di credito stand alone difficilmente influenzerà il rating principale, anche perché in
quello scenario aumenterebbe la capacità di assorbimento delle perdite.
Un semestre da record
Insomma, le banche
europee di importanza sistemica globale sono in salute. E questo perché hanno continuato a registrare buone performance
nella prima metà del 2023, nonostante la volatilità del mercato a marzo in
seguito al fallimento di diverse banche regionali statunitensi e
all’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs a seguito della crisi
che ha travolto la prima.
Detto ciò, nel primo
semestre del 2023 S&P ha riscontrato chiare divergenze nella performance
finanziaria: i margini e gli utili
di molte hanno continuato a beneficiare dell’aumento dei tassi e si prevede che il 2023 sarà il momento di
massima crescita. Le francesi rappresentano un’eccezione notevole: i maggiori
aumenti nei costi di finanziamento hanno portato a un calo dei margini per
molte di esse. In dettaglio Bnp Paribas ha perso il 15% in termini di
margini di interesse, Bpce il 22% e l’1% Credit Agricole. Per un Unicredit
invece il net interest income ha segnato un aumento del 45% che la pone al
secondo posto dopo Barclays (+47%).
Margini di interesse netto in aumento e ricavi in rialzo a doppia cifra
Restando ai dati di bilancio, la maggior parte delle G-SIB
europee ha continuato a registrare una crescita dei ricavi a una o a doppia
cifra, principalmente grazie al maggiore margine di interesse netto. Le francesi,
come accennato, sono indietro, con margini di interesse netti in calo a causa
dell’aumento dei costi di finanziamento. Societé Générale e Bpce hanno
addirittura registrato ricavi in calo su base annua nella prima metà del 2023.
Il quadro più contrastante nel settore dell’investment banking continua a emissioni
lente e volumi di fusioni e acquisizioni.
Stress test: dove pesa l’inflazione
L’inflazione sta lentamente incidendo sui costi operativi
delle G-SIB, che divergono all’interno del gruppo. Per la maggior parte,
tuttavia, gli aumenti dei costi rimangono inferiori all’aumento dei ricavi,
portando all’aumento del reddito operativo. Alcune G-SIB stanno perseguendo
programmi di disciplina dei costi, per compensare le pressioni inflazionistiche
sui salari e su altre spese diverse dagli interessi.
Non è un caso: le
ipotesi dell’Autorità bancaria europea (Eba) sui tassi d’interesse e sul repricing dei depositi hanno inferto un colpo particolare alle banche
sistemiche francesi, che hanno registrato
i maggiori cali dei coefficienti patrimoniali all’interno del peer group.
In generale, i risultati degli stress
test regolamentari, invece,
confermano l’ampia resistenza delle
europee a un grave shock economico e tutte le banche appaiono in grado di
rimanere al di sopra dei requisiti patrimoniali minimi nello scenario avverso.
Tre G-SIB (BNPP, DB e
Société Générale) violerebbero i requisiti patrimoniali complessivi nello scenario avverso: Nel campione
dell’EBA, il deterioramento del
CET1 varia dai 170 bps per il
Banco Santander ai 731 pb per Credit Agricole con una media
del 5% nello scenario avverso.