Wall Street è ai massimi storici, guidata dalle performance del Nasdaq e dal ritorno dei titoli growth. Cosa aspettarsi per i prossimi mesi?
Il settore tecnologico è stato il più performante dello S&P 500. Apple e Microsoft hanno entrambi guadagnato più dell’1%, mentre Intel e Tesla sono avanzati più del 2%
“I tassi d’interesse del Treasury a dieci anni sono in discesa, riflettendo il fatto che gli investitori si sono rasserenati circa l’eventualità di un’inflazione” ha commentato Nicolò Nunziata di Marzotto Sim
A guardare le performance degli indici azionari americani, si direbbe che
Wall Street non va in vacanza. Sia il Nasdaq che l’S&P 500 hanno infatti raggiunto nuovi record nella giornata di lunedì. Il primo in aumento del 1%, il secondo – dopo aver registrato la sua migliore settimana da inizio febbraio – dello 0,2%. Di contro, nello stesso giorno il Dow Jones, l’indice industriale americano, ha perso lo 0,4%, fornendo un ulteriore conferma circa la trazione tecnologica dei nuovi rialzi. Il growth è tornato? Qual è l’outlook di mercato per l’estate?
We Wealth ha posto queste domande a Nicolò Nunziata, senior strategist di Marzotto Sim. Per l’analista, il contesto di mercato rimane accomodante e favorevole per gli asset rischiosi. La chiave di lettura delle performance di questi giorni e quella di volta per i mercati dei prossimi mesi sono infatti i tassi di interesse che, salvo imprevisti, rimarranno bassi ancora per qualche tempo. Il mercato sembra essersene convinto, nonostante la Fed abbia annunciato l’aumento dei tassi nel 2023. “I tassi d’interesse del Treasury a dieci anni sono in discesa e lontani dai livelli raggiunti negli scorsi mesi, riflettendo il fatto che gli investitori si sono rasserenati circa l’eventualità di un’inflazione di carattere strutturale” afferma Nunziata. Per lo stesso motivo, i titoli growth, che hanno arrancato negli scorsi mesi, ora stanno recuperando terreno. “Se l’aspettativa è di un’inflazione permanente e di tassi in ascesa è naturale che gli investitori prediligano i titoli value. Se di contro l’aspettativa è di un’inflazione temporanea e dunque di tassi stabili, gli investitori invece sono soliti preferire i titoli growth”.
Ad ogni modo, che sia il growth o che sia il value il comparto più performante, per Nunziata, i mercati, sostenuti dai tassi, possono ancora fare bene per il resto dell’anno. Il pericolo di un’inflazione non favorevole per i mercati è infatti attenuata dalla dinamica pandemica. “Il fatto che la pandemia abbia una traiettoria diversa a seconda dell’area geografica, permette che la pressione della domanda sull’offerta non sia eccessiva” Inoltre, per Nunziata, una pausa di consolidamento è da considerarsi fisiologica e auspicabile, se si vogliono allentare i timori di bolla speculativa. Ad esprimersi per performance più meste è la stagionalità. “Storicamente i mercati restituiscono le performance più elevate ad inizio e fine anno, mentre in questo periodo vale il detto: “sell in May and go away”. In verità non si tratta di una stagionalità negativa, ma piuttosto meno positiva di altre” afferma Nunziata che spiega che inoltre questa ipotesi di performance più “magre” potrebbe realizzarsi, senza sorta di preoccupazione, alla luce del grande rally che ha caratterizzato i mercati dall’elezione di Biden. “È naturale che di fronte a nuovi massimi ci sia il desiderio di prendere profitto e ridurre il rischio di portafoglio”.
Il settore tecnologico è stato il più performante dello S&P 500. Apple e Microsoft hanno entrambi guadagnato più dell’1%, mentre Intel e Tesla sono avanzati più del 2%”I tassi d’interesse del Treasury a dieci anni sono in discesa, riflettendo il fatto che gli investitori si sono rasserenati circ…
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