- Con una riduzione di 25 punti base, la rata mensile di un mutuo variabile da 140mila euro a 20 anni diminuirebbe di circa 19 euro (-2,1%) rispetto a oggi
- Debenedictis (Mutuionline.it): “È probabile che il costo del denaro potrebbe attestarsi intorno al 3%-3,25% tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025”
Il primo ritocco al ribasso al costo del denaro – firmato Eurotower – è ormai alle porte: il 6 giugno la Banca centrale europea si riunirà e, con ogni probabilità, invertirà la rotta sui tassi di interesse. “Se dovesse abbassare i tassi di 25 punti base, anche la rata dei mutui a tasso variabile diminuirà grazie alla riduzione dell’Euribor, che segue direttamente l’andamento del costo del denaro”, spiega a We Wealth Sabino Debenedictis, portavoce di MutuiOnline.it. “Bisogna segnalare che dal 7 maggio al 3 giugno l’Euribor a 1 mese è già sceso dal 3,88% al 3,69%, sperabilmente anticipando il taglio dei tassi”, aggiunge.
Mutui, fisso o variabile? Le migliori offerte
Per fare un esempio concreto, partiamo innanzitutto dalle migliori offerte disponibili oggi sul mercato, a tasso fisso e a tasso variabile. Nella simulazione fornita da MutuiOnline.it ipotizziamo che l’importo del mutuo, della durata di 20 anni, sia di 140mila euro e che il valore dell’immobile sia di 200mila euro. Scegliendo il tasso fisso, la rata mensile si attesterebbe sui 769 euro per l’intera durata del finanziamento con Bper Banca, ovvero 120 euro in meno rispetto al miglior tasso variabile. La rata iniziale per un mutuo a tasso variabile sottoscritto oggi con Ing ammonterebbe infatti a 889 euro. Per il variabile con cap (vale a dire un tetto massimo al tasso d’interesse che consente al mutuatario di conoscere anticipatamente la rata massima che potrebbe dover essere disposto a pagare, ndr) bisognerebbe essere invece disposti a pagare 956 euro con Chebanca!.
Supponiamo ora che l’importo del mutuo, della durata di 30 anni, sia di 250mila euro e che il valore dell’immobile sia di 500mila euro. Optando per il tasso fisso, la rata mensile ammonterebbe a 1.021 euro per tutta la vita del finanziamento, considerando la migliore offerta disponibile oggi (quella di Credem). Nel caso di un mutuo a tasso variabile, la rata iniziale per un mutuo sottoscritto oggi sarebbe di 1.265 euro con Ing. Nel caso del variabile con cap si parlerebbe invece di 1.417 euro affidandosi a Unicredit.
La Bce taglia i tassi: l’effetto sui mutui
A questo punto, cosa succede se le attese sulla Bce venissero confermate? Stando alla simulazione di MutuiOnline.it, con una riduzione di 25 punti base la rata mensile di un mutuo variabile da 140mila euro a 20 anni diminuirebbe di circa 19 euro (-2,1%) rispetto a oggi. Per un mutuo da 250mila euro a 30 anni la diminuzione sarebbe invece di circa 37 euro (-2,9%). Ma gli interventi sul costo del denaro potrebbero non essere finiti qui. “Il numero dei tagli dipenderà chiaramente dall’andamento dell’inflazione”, spiega Debenedictis. “Christine Lagarde ha ripetutamente dichiarato di prestare molta attenzione alle principali variabili economiche nelle decisioni di politica monetaria e sembra intenzionata a mantenere questo approccio prudente. Tuttavia, se la situazione dovesse rimanere stabile o addirittura migliorare, è probabile che il costo del denaro potrebbe attestarsi intorno al 3%-3,25% tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025”, osserva l’esperto.
Mutui: cosa scegliere ora tra fisso e variabile
Fatte queste premesse, per chi vuole accendere un mutuo adesso, la differenza tra tasso fisso e variabile risulta dunque significativa. “Nell’ultima rilevazione di maggio, sui mutui a 20 e 30 anni, il tasso variabile medio è salito sopra il 5%, attestandosi per la precisione al 5,16%, mentre il tasso fisso medio è al 3,16%. Questo spiega perché, secondo i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it, la quasi totalità delle richieste di mutuo nella prima parte dell’anno (il 98,6% del mix) è stata per il tasso fisso. Colmare questo divario richiederà tempo”, dice Debenedictis. Poi suggerisce: “Pertanto, il consiglio attuale è quello di stipulare un mutuo a tasso fisso, che offre Tan storicamente accettabili (tra il 2,5% e il 3% i migliori), ma di rimanere attenti nei prossimi mesi: se il variabile dovesse tornare stabilmente su livelli più interessanti, sarà possibile ricorrere la surroga per cambiare il mutuo. In questo modo si possono ottimizzare i costi, mantenendo la flessibilità necessaria per adattarsi alle condizioni di un mercato in evoluzione”.