- Le commissioni nette, pari a 736 milioni di euro, evidenziano una crescita del +9,8% anno su anno. L’andamento è riconducibile soprattutto alle attività di gestione, intermediazione e consulenza (+20%) e in misura minore all’attività bancaria commerciale (+1,5%)
- Lovaglio, Mps: “Preferiamo definirci una banca che ruota intorno ai clienti, perché più saremo in grado di servirli al meglio più saremo in grado di crescere. Vogliamo migliorare le nostre iniziative sostenute dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie”
Mps archivia il primo semestre dell’anno con un utile netto di 1,16 miliardi di euro, trainato “da una crescita a due cifre dei ricavi e una gestione efficace dei costi”, nelle parole del ceo Luigi Lovaglio. I ricavi sono saliti anno su anno del 9,7% a oltre 2 miliardi, sostenuti sia dal margine di interesse (+8,3%) che dalle commissioni, in particolare sul risparmio gestito (+20%). Ed è proprio sul wealth che si focalizza il nuovo piano industriale 2024-2028, tra intelligenza artificiale, formazione e reclutamenti.
Mps: il nuovo piano industriale 2024-2028
“I buoni risultati della prima metà dell’anno rappresentano la base per una revisione dei target finanziari”, spiega Lovaglio nella consueta conference call con gli analisti. “È abbastanza comune parlare di organizzazioni clientocentriche, ma noi preferiamo definirci una banca che ruota intorno ai clienti, perché più saremo in grado di servirli al meglio più saremo in grado di crescere. Vogliamo innovare e migliorare le nostre iniziative sostenute dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie, sfruttando la nostra rete storica e le nostre persone di talento”, aggiunge il banchiere. Il piano di Mps si articola infatti attorno a cinque pilastri cardine: l’evoluzione della proposta di prodotti e servizi “fee-based”, nuovi modelli di servizio per attività ad alto valore aggiunto, un potenziamento dell’offerta dei prodotti di finanziamento per le famiglie insieme allo sviluppo di nuove verticali per le piccole e medie imprese, un rinnovamento e ottimizzazione della piattaforma e infine un approccio “zero-based” alla gestione del rischio.
Le iniziative sul fronte del risparmio gestito
Focalizzandoci sul risparmio gestito, nelle intenzioni di Lovaglio c’è dunque un arricchimento dell’offerta di wealth management, attraverso l’introduzione di servizi di consulenza personalizzati fee-only. “Abbiamo in mente un miglioramento della piattaforma Athena, in modo da renderla una soluzione digitale all’avanguardia a supporto dei relationship manager, ma anche l’introduzione di strumenti di intelligenza artificiale che abilitino una proposta proattiva di prodotti”, racconta il manager. “Utilizzeremo i canali ibridi e digitali per migliorare le interazioni vis a vis e rafforzeremo l’uso dei tool di consulenza da remoto”, spiega. Il piano prevede inoltre l’introduzione di un nuovo segmento di clientela upper affluent e l’attivazione di un nuovo “wealth management center & advisory” per ottimizzare l’analisi del rischio e l’analisi del portafoglio per sviluppare soluzioni di investimento su misura.
Widiba a caccia di 390 consulenti finanziari
Previsto poi un rafforzamento della piattaforma Widiba attraverso iniziative mirate di reclutamento su aree geografiche specifiche. Nelle intenzioni di Montepaschi vi è infatti un ampliamento della rete dei consulenti finanziari con l’ingresso di 390 nuovi professionisti. Senza dimenticare infine un’innovazione dell’offerta di protezione assicurativa, con soluzioni olistiche e modulari. “Tutto questo innescherà un aumento di 260 milioni di commissioni totali nel periodo 2024-2028, di cui 185 milioni verranno da commissioni legate alla gestione del risparmio e a prodotti di protezione”, dice Lovaglio. Complessivamente, si parla di un investimento di 500 milioni di euro, di cui 190 milioni nel business commerciale e in particolare nell’intelligenza artificiale, 40 milioni su Widiba, 100 milioni nel miglioramento della piattaforma tecnologica, 30 milioni sulla strategia di approccio al rischio pari a zero, 80 milioni nel miglioramento dell’architettura operativa e 60 milioni su sicurezza, cyber e requisiti regolamentari. “Prevediamo un rafforzamento delle competenze dei nostri gestori del risparmio e continueremo a portare avanti il nostro piano incentivi e un piano di successione organica per consentire ai nostri dipendenti di avere un’idea chiara delle loro prospettive di crescita professionale”, conclude il ceo.
I risultati relativi al primo semestre del 2024
Guardando infine con lo specchietto retrovisore ai principali risultati relativi al primo semestre dell’anno, il risultato operativo lordo ha raggiunto i 956 milioni di euro. Il margine di interesse ha toccato i 585 milioni nel secondo trimestre, in linea con il primo. Anno su anno, come anticipato in apertura, si registra una crescita del +8,3% a 1,17 miliardi. La raccolta totale è cresciuta di 6,5 miliardi da inizio anno e di 2,7 miliardi trimestre su trimestre, grazie alla crescita dei depositi e del risparmio gestito. Le commissioni nette, pari a 736 milioni di euro, evidenziano un aumento del +9,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; un andamento riconducibile soprattutto alle attività di wealth management (+20%) e in misura minore all’attività bancaria commerciale (+1,5%). Gli oneri operativi ammontano a 925 milioni di euro, in aumento del +1,2%. Nel dettaglio, le spese per il personale (608 milioni) risultano in crescita del +5,9% anno su anno a causa del rinnovo dei contratti di lavoro dei bancari. Le altre spese amministrative si attestano invece sui 232 milioni, in calo del -8,1%. Il risultato operativo lordo è pari a 1,10 miliardi, in aumento del +18%.