Forte della benedizione del tedesco Börsen-Zeitung che ha definito “impressionanti” i risultati che ha ottenuto nel corso dei suoi oltre 10 anni da ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina ha brindato ai risultati di gruppo del primo trimestre 2025. Nella periodica conference call con gli analisti ha infatti comunicato che il gruppo ha chiuso il primo trimestre 2025 con un utile netto in crescita del 13,6% a 2,61 miliardi di euro, battendo le stime degli analisti. Nel primo trimestre 2024 si registravano 2,3 miliardi. Il gruppo conferma inoltre per il 2025 un obiettivo di profitti «di ben oltre i 9 miliardi».
Numeri che consolidano la posizione di Intesa Sanpaolo «tra le grandi banche europee e ci confermano elemento di stabilità e sviluppo per il Paese», ha affermato Messina. «Abbiamo dato avvio all’anno con il nostro miglior risultato netto di sempre nel primo trimestre, numero, che corrisponde a un rendimento annualizzato del patrimonio netto (Roe) pari al 20%». Il ceo sottolinea inoltre «il forte potenziale di crescita organica della banca, con una delle remunerazioni per gli azionisti più elevate nel panorama bancario europeo». Anche nel 2025 infatti Isp restituirà almeno 8,2 miliardi agli azionisti, «considerando il saldo dividendo di maggio, il buyback di giugno e il prevedibile interim dividend di novembre. Ulteriori distribuzioni di capitale saranno quantificate a fine esercizio», aggiunge.
Come ha sottolineato Börsen-Zeitung, “dall’inizio del 2014 la banca ha ottenuto il miglior risultato tra le banche europee, con un rendimento totale per gli azionisti del 259%”. Da allora infatti “gli azionisti hanno ricevuto 34 miliardi di euro in dividendi cash”, con il prezzo delle azioni che è “aumentato del 162%”.
Carlo Messina, Intesa Sanpaolo, sul risiko bancario in atto
Il ceo di Isp non ha mancato di sottolineare che il suo gruppo è in grado di crescere per «sinergie interne» senza bisogno di calarsi nella «confusione» del risiko bancario attuale, stanti le «elevate potenzialità insite nel gruppo». L’ultima acquisizione dell’istituto, quella du Ubi Banca, risale al 2020; in base alla normativa antitrust dunque Intesa Sanpaolo non può acquisire un altro istituto finanziario in Italia. Alcuni osservatori internazionali tuttavia non escludono che in qualche modo il gruppo non possa entrare nella partita di Generali.
I principali numeri di Intesa Sanpaolo emersi dai conti del primo trimestre 2025, con le previsioni
I proventi operativi netti si sono attestati a 6,8 miliardi (+0,5%). Le commissioni nette sono cresciute (+7% a 2,4 miliardi), compensando la flessione del margine di interesse (-8% a 3,6 miliardi). Diminuiscono dello 0,5%, a 2,58 miliardi, i costi operativi, per un rapporto costo / reddito sceso al 38%, «tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee». Per quel che riguarda la solidità patrimoniale, il coefficiente Cet 1 al 31 marzo 2025 risulta pari al 13,3%, in crescita di circa 45 punti base nel trimestre (deducendo gli 1,8 miliardi di dividendi maturati e il buyback da 2 miliardi in partenza a giugno).
La crescita dei ricavi nel 2025 sarà “gestita in modo integrato, con resilienza degli interessi netti, grazie al maggior contributo dell’hedging sulle poste a vista”. Aumenteranno le commissioni nette e il risultato dell’attività assicurativa, basato sulla leadership del gruppo nell’attività di wealth management, protection & advisory. Si prevede anche una forte crescita degli utili da trading, con costi operativi in riduzione, basso costo del rischio e minori tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo.
Commenta in chiusura di conferenza Carlo Messina che Intesa Sanpaolo «dispone di un modello di business unico in Europa, fondato sulla leadership nei servizi a famiglie e imprese, su una componente wealth management, protection & advisory di primaria importanza, su una gestione internazionale improntata all’efficienza e su un’offerta digitale tecnologicamente avanzata. A questi elementi si aggiungono la condizione di Banca ‘Zero NPL’ e un profilo Esg di eccellenza riconosciuto a livello internazionale».