Distribuire ai manager i migliori contenuti di management al mondo, attraverso diversi canali, tv inclusa. Anticipare i trend. È la missione di WOBI, content hub che in Italia (come in molti altri paesi del mondo, fra cui gli Stati Uniti) organizza il World Business Forum.
Ne abbiamo parlato con Ana Mazzeo, country manager per l’Italia di WOBI.
Può descrivere il World Business Forum in generale, quale il suo potenziale per la business community?
«Organizzato da WOBI nelle principali città del mondo, il World Business Forum è il punto di riferimento assoluto della business community mondiale. Nei suoi oltre 20 anni di storia l’appuntamento di Milano ha ospitato più di 200 speaker rinomati a livello internazionale, ispirando oltre 30.000 business leader italiani ed europei. Durante due giornate, si discutono i temi più rilevanti per le aziende di oggi, offrendo una visione globale per affrontare le nuove sfide».
Quando si terrà la prossima edizione del World Business Forum in Italia?
«Il World Business Forum Milano si terrà il 13 e 14 novembre 2024, e rappresenterà un’opportunità di apprendimento e ispirazione, ma anche un’occasione unica per sviluppare idee innovative ed espandere il proprio network incontrando oltre 3.200 top executive».
In cosa si differenzia da eventi simili e perché è importante prendervi parte?
«Il World Business Forum è un evento unico nel suo genere nel panorama italiano, finalizzato a un networking di alto livello e una business education di stampo internazionale. La presenza di WOBI in sette città chiave in tutto il mondo e il nostro team di esperti a New York che cura il contenuto conferiscono al nostro evento il suo carattere tipicamente cosmopolita. Il World Business Forum riunisce leader di ogni settore, imprenditori e innovatori per condividere idee, stabilire collaborazioni ed esplorare opportunità di business. Partecipare a un evento di formazione come il World Business Forum è anche un investimento nel proprio sviluppo personale e professionale. Essere costantemente aggiornati sulle ultime tendenze e pratiche nel campo del management non solo migliora le capacità di leadership, ma anche la capacità di adattarsi e guidare l’organizzazione verso il successo in un ambiente aziendale sempre più competitivo e dinamico».
Cosa comporta e in cosa consiste il ruolo di managing director in Italia dell’ente che organizza il World Business Forum?
«Il ruolo di managing director in Italia comporta diverse responsabilità importanti. Bisogna dare l’esempio, mostrando che non ci sono limiti e che possiamo raggiungere i nostri obiettivi se ci crediamo davvero. È fondamentale ascoltare il team, essere empatici, riconoscendo che sono persone e trattandole come vorremmo essere trattati noi. Ogni managing director deve offrire opportunità di crescita e far emergere il talento di ciascun membro del team. È importante spiegare perché facciamo ciò che facciamo e guidare il gruppo con amore, passione e obiettivi chiari».
La visione della leadership femminile è cambiata negli ultimi 20 anni? Cosa, nei fatti, si può migliorare (se c’è qualcosa da migliorare)?
«La visione della leadership femminile è certamente cambiata negli ultimi 20 anni, ma c’è sempre spazio per migliorare. Anche se abbiamo fatto grandi passi avanti verso la parità di genere, siamo ancora lontani dal raggiungerla pienamente. È fondamentale fornire più strumenti alle donne che desiderano avere figli, offrendo maggiori opportunità per la loro crescita professionale. È vero che abbiamo bisogno di benefit specifici; portiamo avanti la gravidanza e, una volta diventate madri, assumiamo un ruolo fondamentale nella vita dei nostri figli. Questo non dovrebbe però privarci di opportunità, ma al contrario, dovremmo essere facilitate per poter conciliare entrambe le cose in modo semplice ed economico.
In che modo?
«Ci sono molte cose che si potrebbero fare, come offrire gratuitamente l’asilo nido o un supporto alternativo per le mamme lavoratrici al rientro dalla maternità obbligatoria. Anche avere più aziende con asili nido interni o maggiore flessibilità negli orari durante il primo anno di maternità potrebbe fare la differenza, evitando l’abbandono del posto di lavoro. C’è molto da migliorare, iniziamo dalle piccole cose, iniziamo dal rispetto verso le donne, facciamo un passo alla volta ma sempre andando in avanti, mai indietro».
Quali, dal suo punto di vista, le prospettive per il futuro?
«Immagino un futuro più umano, un ritorno alle radici, in cui le persone siano consapevoli di essere tutti sulla stessa barca e si valorizzi maggiormente il lavoro in team. Un futuro in cui la tecnologia sia un aiuto concreto per realizzare grandi cose. Sono una persona ottimista che crede nell’essere umano. Per me, il mondo è un bel posto in cui vivere, basta non arrendersi davanti alle difficoltà, essere gentili con gli altri e credere in noi stessi e negli altri. Naif? Forse, ma per me funziona. Devo dire che vivo la vita che desidero, trasmettendo a chi mi sta vicino una grande voglia di farcela e di credere in un futuro brillante!».