Masquespacio lo studio di design spagnolo che regala ispirazione nella vita quotidiana
I fondatori dello studio creativo, Ana Milena Hernández Palacios e Christophe Penasse, ci aprono le porte del loro immaginario
Oggi vi parleremo di uno degli studi di design che si è fatto distinguere per i suoi progetti d’eccezione.
Si tratta del pluripremiato studio di design e consulenza creativa Masquespacio, fondato nel 2010 da Ana Milena Hernández Palacios e Christophe Penasse con base a Valencia in Spagna.
Masquespacio combina le specialità dei due fondatori che vedono da un lato la forte predisposizione di Ana verso l’interior design e dall’altro l’aspetto più focalizzato sul marketing portato da Christophe.
L’agenzia creativa spagnola è esperta in branding, progettazione di prodotti e progetti di interior realizzati ad hoc attraverso un approccio unico, fresco e innovativo.
Lo studio ha ottenuto molteplici premi e riconoscimenti internazionali fra cui EDIDA 2020 “Young Talent Award” di Elle Decore International, nel 2019 sono stati premiati come “Interior Designers of The Year” per l’edizione spagnola della rivista T del New York Times, hanno inoltre ricevuto il premio “Massimo Dutti New Values” di Architectural Digest Spain e il premio “Wave of the Future” di Hospitality Design USA.
Masquespacio ha realizzato progetti di ampio respiro per la realizzazione di hotel, negozi e ristoranti internazionali lavorando in diversi paesi del mondo come; Norvegia, Stati Uniti, Francia, Portogallo, Germania, Spagna, Arabia Saudita, Colombia, Qatar, Singapore e Cambogia.
Nel 2019 hanno creato Mas Creations, un nuovo marchio di lifestyle che mostra la loro visione attraverso un universo di texture, materiali e colori che danno vita a collezioni di mobili e oggetti per interni, il progetto Mas Creations ha partecipato con un’installazione di monoliti fluo alla design week di Milano nel cuore di Isola Design District.
Chi sono i fondatori dello studio creativo Masquespacio?
I fondatori di Masquespacio sono il dinamico duo composto da Ana Milena Hernández Palacios e Christophe Penasse.
Christophe, classe 1983, originario di una piccola città vicino a Bruxelles, studia economia e commercio.
Già alla giovanissima età di 15 anni comincia a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, lavorando per Sony Pictures Home Entertainment a Bruxelles e coltivando nel contempo la sua grande passione per la musica. Successivamente Chris si specializza in Marketing e dopo la laurea decide di realizzare il suo sogno e trasferirsi in Spagna, paese di cui si è innamorato per cultura e lifestyle. Dopo due anni dal suo trasferimento prende vita lo studio Masquespacio fondato con la sua compagna Ana.
All’interno dello studio Chris si occupa del reparto marketing e di quello commerciale oltre alla parte di consulenza creativa.
Ana Milena Hernández Palacios co-fondatrice dello studio, nasce a Bogotà nel 1982, fin da piccola ha sempre avuto una forte inclinazione verso il mondo della creatività, incentivata dalla madre floral designer.
Nel 2021 Ana decide di trasferirsi in Europa, precisamente in Spagna dove oggi ha sede lo studio, lavorando per qualche anno come vetrinista e responsabile del merchandising per i negozi di Maximoda.
La sua passione per l’interior design la spinge a frequentare la nota scuola di design di Valencia Barreira al termine della quale, dopo un’esperienza lavorativa presso uno studio di architettura, decide di lanciare assieme a Chris il progetto Masquespacio.
We Wealth ha avuto il piacere di parlare con Ana e Chris, di seguito vi riportiamo l’intervista
Da dove nasce la vostra passione per il mondo del design?
Ana Prima di tutto è importante sottolineare che mia madre è una floral designer, quindi sono stata in contatto con la creatività fin da piccola. Da sempre mi sono interessata all’architettura e mi sono trasferita a Valencia dalla Colombia per studiare interior design. Sono sempre stata un po’ ossessionata dalle “cose belle”, essendo appassionata di tutto ciò che riguarda l’arte e il design. Gli interni, sono ciò che più ha attirato la mia attenzione durante l’adolescenza, evolvendosi in una passione più profonda durante gli studi e nella mia carriera di designer. Sono una persona che ha bisogno che tutto ciò che la circonda sia bello; non potrei mai servirvi un piatto su un tavolo normale, apparecchiato con bicchieri normali, cucinato in una pentola qualunque. È il mio stile di vita e lo vivo notte e giorno.
Chris Provengo da un background di marketing e sono sempre stato appassionato di “cose che sembrano diverse”. Non amo gli stili di vita regolari e tradizionali e quando ho incontrato Ana e poco dopo abbiamo avviato lo studio insieme, sono stato catturato dall’energia appassionata che Ana ha per il design, facendolo diventare così parte del nostro stile di vita.
Che cos’è il design per voi?
Design significa creare emozioni, far vivere alle persone un momento unico in un luogo specifico, durante un evento o in una mostra, sorprendendole con nuovi oggetti, ambienti e sensazioni. Per i designer questo rappresenta uno stile di vita, per le persone che non sono coinvolte nel mondo del design è invece un’occasione da assaporare e da esperire.
Dall’altro lato, per noi, il design deve esprimere sentimenti e trasmettere sensazioni ai fruitori, ma allo stesso tempo ha una funzione specifica. Dopo tutto, il design deve essere una fonte di ispirazione nella vita quotidiana.
Qual è la scintilla che accende il vostro fuoco creativo, la “ghianda” da cui si sviluppa la vostra poetica e il vostro lavoro, come direbbe Hillman?
Abbiamo bisogno di una sfida abbastanza grande per far accendere il fuoco. Questo è il motivo per cui abbiamo sempre cercato di mantenere lo studio il più piccolo possibile, perché non volevamo entrare nello standard con l’obbiettivo di aumentare il fatturato. Non fraintendiamoci, la parte economica è importante per far funzionare il nostro studio, abbiamo dunque scelto fin da subito di selezionare e realizzare solo i progetti che ci permettessero di sviluppare una ricerca, una crescita di carriera ed un’esperienza, raggiungendo un risultato unico per i nostri clienti.
Qual è il vostro rapporto con il mercato e i collezionisti?
Per quanto riguarda i nostri ultimi progetti, stiamo cercando di spingerci sempre più verso la realizzazione del nostro personale immaginario, anche se in passato siamo stati riconosciuti per la nostra versatilità volta alle esigenze dei clienti e ai loro interessi. In questo senso è importante capire bene il mercato in moda da ottenere un risultato di successo, senza mai perdere di vista gli obbiettivi dell’azienda. Se non c’è una connessione tra questi due aspetti, il progetto è destinato a fallire.
Per quanto riguarda i collezionisti, è vero che i marketplace e internet in generale hanno aperto ai designer l’opportunità di vendere i loro pezzi ai collezionisti di tutto il mondo. Anche se si tratta ancora di un mercato di nicchia dominato dalle piattaforme più grandi e dai designer più riconosciuti. Allo stesso tempo, molti collezionisti cercano ancora degli articoli classici. Questi sono entrambi punti di sfida per i designer di nuova generazione che devono attirare l’attenzione dei collezionisti. Fortunatamente, i social media sono un utile strumento di promozione che ci aiuta a presentare i nostri progetti in modo diretto entrando così in contatto anche con possibili collezionisti.
Tra tutti i progetti che avete realizzato, ce n’è uno che vi sta particolarmente a cuore?
Ogni progetto ha creato una tappa importante nella nostra carriera, ci ha fatto progredire, imparare ed è a modo suo speciale. È come se fossero i nostri piccoli bambini e, anche se non dovremmo avere preferenze, ce ne sono alcuni che si distinguono per ragioni specifiche.
Se guardiamo al nostro portfolio degli ultimi 2/3 anni, quello che spicca maggiormente è senza dubbio il progetto realizzato per MO ad Al Khobar, in Arabia Saudita. È stato il nostro primo progetto in Arabia Saudita, ci ha dato innanzitutto l’opportunità di entrare in contatto con una cultura sconosciuta. Allo stesso tempo, i proprietari Asim e Omar volevano creare un concept molto innovativo, dalla panetteria, al branding fino all’interior design. MO si avvicina moltissimo alla nostra visione globale ed ha ricevuto diversi riconoscimenti. Il più importante è stato il premio “Best Middle East & Africa Restaurant” del Restaurant & Bar Design Awards. Non sviluppiamo mai un progetto con l’intenzione di vincere un premio, anche se è un’enorme gratificazione e ci rende felici soprattutto per il cliente che si è impegnato molto per trasformare il nostro progetto e la nostra visione in realtà.
Se foste un materiale cosa sareste?
L’argilla, perché è il materiale con cui lavoriamo di più in questo momento. Di recente, infatti, abbiamo avviato un laboratorio interno per produrre i nostri pezzi in argilla. Ci piace la sua capacità di creare texture, contrasti, ma anche la sua imperfezione in grado di mantenere un’estetica naturale.
Dove trovate la vostra ispirazione?
L’ispirazione viene prima di tutto dai nostri clienti, dalle loro idee e dalle loro storie. Un altro ruolo importante nella nostra ricerca è rappresentato dai viaggi e naturalmente ci interessiamo anche al mondo all’arte e della moda.
Cosa pensate possa fare il design per proteggere il pianeta?
Sicuramente dovremmo evolverci verso l’ideazione di progetti di design più sostenibili e a lungo termine, mentre allo stesso tempo, come per la moda, dovremmo cercare altri tipi di materiali e preservare i materiali di origine naturale. Ad esempio, se usiamo il legno, per ogni albero che utilizziamo dovremmo piantarne uno nuovo.