Il mercato globale del lusso nel 2023 sta sfiorando i 1500 di euro di valore, con la spesa dei consumatori per le esperienze (soprattutto viaggi) tornata ai massimi storici. Lo certifica il Luxury Goods Worldwide Market Study di Bain & Company e Altagamma. «All’interno di un contesto estremamente incerto, il mercato mondiale di alta gamma si dimostra resiliente e registra una crescita dell’8-10% nell’anno in corso anche grazie al contributo dell’area esperienziale e al particolare dinamismo dei consumi di fascia più alta» ha dichiarato Matteo Lunelli, presidente di Altagamma, durante la presentazione a Milano dei risultati del 22esimo osservatorio sul lusso.
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Lusso 2023: aumento dei prezzi, polarizzazione, sfide di contesto
Il 2023 ha visto una crescita delle vendite del comparto lusso soprattutto a valore, a causa dei rilevanti aumenti dei prezzi, alzati dalle imprese per compensare l’aumento dei costi. Queste più elevate marginalità secondo gli analisti si “normalizzeranno” nel 2024 (anno in cui comunque registreranno un +4%) a causa dovuta all’incertezza geopolitica e della volatilità economica. I ricavi in ogni caso manterranno un andamento positivo, in aumento del 5%-6%, con una crescita delle vendite a volume più che a valore.
Prosegue la polarizzazione tra fasce più e meno abbienti della popolazione. La classe media continuerà ad avere un minore potere d’acquisto a livello globale. Gen Z e millennial uhnwi (ultra high net worth individuals) trainano i consumi del lusso con acquisti in età sempre più giovane. Entro il 2030 la generazione Z rappresenterà il 25-30% degli acquisti nel mercato del lusso, i millennial il 50-55%.
Beni personali e accessori
Cresce il mercato dei beni di lusso personali, con un giro d’affari stimato di circa 362 miliardi di euro entro la fine dell’anno (+4% sul 2022). Illustra Matteo Lunelli: «Nel 2024 si prevede per il lusso personale una crescita più moderata. Di fronte alle sfide che ci attendono – dalla volatilità dei mercati all’inflazione, dalla aumentata competizione internazionale alla diminuzione della consumer confidence – l’industria deve consolidare la propria eredità ma continuare ad investire in digitalizzazione, formazione e sostenibilità».
Gli accessori continuano il loro trend positivo: +6,5% per la pelletteria e +5% per le calzature. Soffrono i prodotti “di entrata” (quelli di lusso con i prezzi più bassi), e la domanda è più debole per i prodotti aspirazionali. La cosmesi (+5%) è trainata dallo skin care, dal trucco e dai profumi di nicchia, soprattutto negli Stati Uniti. Per l’abbigliamento si stima una crescita del 4% con la ripresa di un abbigliamento meno casual. Prosegue il trend positivo della gioielleria (+5,5%): il gioiello continua a essere apprezzato come bene rifugio e di investimento. Stabile la crescita degli orologi (+3,5%): prosegue il rafforzamento della ricerca del pezzo unico.
Lusso nei prossimi anni
A livello di suddivisione geografica, i cinesi restano i maggiori acquirenti di beni di lusso anche se a livelli inferiori rispetto agli anni pre pandemici, con un +10%. La restante parte dell’Asia e i giapponesi vedranno rispettivamente un incremento del 7% e del 5%. Usa +3%. Gli europei risentiranno maggiormente del contesto, essendo da sempre consumatori più parsimoniosi sui beni voluttuari e nel 2024 non si stimano crescite (0%).
Si tratta di un «momento decisivo per il mercato. I vincitori si distingueranno per resilienza, rilevanza e rinnovamento: le basi della nuova equazione del lusso incentrato sul valore», spiegano Claudia D’Arpizio e Federica Levato, senior partner di Bain & Company e autrici dello studio. «Il mercato del lusso sta generando una crescita positiva per il 65-70% dei brand nel 2023, rispetto al 95% nel 2022. Per rimanere in gioco, sarà fondamentale che i player prendano decisioni coraggiose per conto dei propri clienti, sfruttando anche M&A strategiche per ridefinire i confini del settore. Questi saranno fattori fondanti della crescita futura».
Fra i canali distributivi, nel 2024 il dettaglio, in specie quello fisico, resterà Il canale d’elezione (+7,5%) per i beni di lusso personali. Si assisterà a una riduzione dell’impatto dell’online, che continuerà a crescere, ma con performance meno brillanti rispetto agli anni precedenti (+4,5% per il 2024). Ingrosso, sia fisico che digitale, al -1%.
Sul lungo termine, in una prospettiva al 2030, i solidi fondamentali del mercato sono destinati a continuare a guidarne la crescita, nonostante i possibili rallentamenti lungo il percorso. si attende una nuova stagione di fusioni e acquisizioni, guidata dalla necessità di affrontare le principali sfide che l’industria dovrà affrontare nei prossimi anni, soprattutto sostenibilità e digitalizzazione.