La sostenibilità è un
tema di moda, ma anche una necessità molto sentita in Europa (che si muove
attraverso regolamentazioni sempre più complesse e a volte ancora caotiche).
Cosa vuol dire applicare i principi Esg al mondo del lavoro? “L’applicazione dei
principi Esg in ambito lavorativo può avere diversi risvolti – dice Luca De
Menech, partner dello studio legale Dentons – Per esempio, i principi
Environment possono essere implementati attraverso l’adozione di politiche e
misure volte a tutelare l’ambiente esterno, o a migliorare la protezione dei
lavoratori all’interno dell’ambiente di lavoro. nel primo caso, pensiamo alle procedure
aziendali aventi a oggetto l’analisi e la valutazione degli impatti di processi
di produzione e lavorazione, prodotti e servizi aziendali sulle risorse
naturali (aria, acqua, suolo, biodiversità) e sulla salute dell’uomo; o le
procedure aziendali volte all’utilizzo di materiali rinnovabili e servizi
sostenibili per mitigare gli impatti ambientali”. Nel secondo caso, il
riferimento è all’adozione di sistemi di sicurezza avanzati, quali quelli
certificati Iso 45001, atti a porre in essere i migliori standard di sicurezza
per contrastare, in maniera ancor più efficace, eventi come infortuni e
malattie professionali.
I vantaggi per l’azienda di un ambiente di lavoro Esg
“Le tematiche Social e Governance – continua Dentons – hanno invece un impatto sulla organizzazione aziendale e sulle relazioni professionali e personali tra i lavoratori all’interno dell’azienda. A tal riguardo, le finalità che possono derivare dalla applicazione di tali principi possono essere diverse, tra di esse, sostenere e sviluppare all’interno della azienda obiettivi di sostenibilità, attraverso l’impiego di processi e strumenti Hr; diffondere i valori della sostenibilità tra i dipendenti e collaboratori; creare sistemi di gestione del personale basati su principi della sostenibilità, attraverso l’impiego di processi e pratiche HR in grado di sostenere e promuovere il “benessere” dei lavoratori, per raggiungere risultati, non solo economici, ma anche sociali ed ambientali”.
Ma perché un ambiente di lavoro dovrebbe diventare Esg? “Ci sono una serie di vantaggi per l’azienda oltre che per il personale”, dice De Menech. Vantaggi che per il personale i vantaggi sono più evidenti, in termini di maggior benessere ed equità, almeno in potenza, ma per l’azienda sono probabilmente maggiori. “Un’azienda – dice De Menech – diventa più attrattiva, sia da parte di potenziali candidati da assumere sia da parte di clienti e fornitori; si può migliorare e incrementare la reputazione e l’immagine del brand; agevolare la collaborazione con stakeholder esterni, oggi maggiormente orientati a cooperare con realtà etiche e green. Nella gran parte dei casi, come dimostrato anche da talune da ricerche, incrementare il coinvolgimento dei dipendenti i livelli di engagement e fiducia da parte dei dipendenti e collaboratori all’interno dell’organizzazione aziendale – e quindi in migliori performance individuali e maggiori risultati per l’impresa”. Ultimo, ma non meno importante, e in alcuni casi, aumenta la possibilità di avvalersi di esoneri contributivi previdenziali ed un miglior punteggio in sede di valutazione per l’ottenimento di fondi o la partecipazione a bandi di gara.
Casi virtuosi in Italia
Questo se si accede alle certificazioni. Per esempio, “la certificazione per la parità di genere (cosiddetta “certificazione rosa”): introdotta dal Codice delle pari opportunità, (D.lgs. 11 aprile 2006, n. 198), con il fine di attestare le politiche e le misure concrete adottate dai datori di lavoro per ridurre il divario di genere in relazione alle opportunità di crescita in azienda, alla parità salariale a parità di mansioni, alle politiche di gestione delle differenze di genere e alla tutela della maternità”. In senso “lato”, rientra in questo ambito il Piano Spostamenti Casa-Lavoro detto anche Mobility Plan, il quale individua le misure utili a orientare gli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente verso forme di mobilità sostenibile alternative all’uso individuale del veicolo privato a motore. “Tale piano deve essere adottato dalle imprese con più di 100 lavoratori e site in città con più di 50 mila abitanti – continua De Menech – citerei infine i rating Esg-Sdg, la cui valutazione si basa sul percorso sostenibile dell’impresa e verte sui requisiti degli standard ISO sui sistemi di gestione rispetto anche agli aspetti di sostenibilità̀ e Esg”.
Esistono in Italia diversi casi virtuosi che esemplificano ambienti di lavoro Esg “e sono in crescita”, sottolinea Dentons. Solo in Italia sono 46 le imprese premiate da Top Employer Europe 2023 e 14 da Top Employers Global 2023, riconosciute per l’ambiente di lavoro, le politiche Hr e l’impatto ambientale sostenibile. “Tra queste, per fare alcuni nomi, spiccano Nexi, Windtre, Lavazza, Amplifon, Poste Italiane – conclude l’esperto – Ad esempio, Nexi ha avviato una collaborazione con CheBanca! per la produzione di carte di credito e debito con plastica riciclata recuperata dagli oceani, si impegna a diventare presto una società a emissioni zero e con uffici paperless, ha implementato sistemi capaci di garantire una maggiore trasparenza e una divulgazione dei dati più responsabile e, per ciò che concerne il diritto del lavoro e le risorse umane, ha presentato un piano di investimenti destinati alla migliore rappresentanza di genere e delle minoranze, a favore di una cultura inclusiva ed al benessere dei dipendenti”.