Assicurazioni Generali, quinta società per capitalizzazione a Piazza Affari, è da anni una delle partecipate più ambite dagli investitori che cercano stabilità e cedole regolari. L’ultimo stacco, relativo all’esercizio 2024, è avvenuto il 19 maggio 2025 e ha confermato la traiettoria di crescita dell’ammontare distribuito: 1,43 euro per azione, in aumento dell’11,7% rispetto all’anno precedente.
Da qui al maggio 2026, data attesa per il prossimo dividendo, non sono previste ulteriori distribuzioni. Tuttavia, la strategia industriale di medio periodo – presentata il 30 gennaio sotto il nome di Lifetime Partner 27: Driving Excellence – ha chiarito un punto essenziale per i soci: il dividendo non potrà scendere sotto i livelli appena raggiunti. Tradotto: anche nello scenario più prudente, il dividendo 2026 non sarà inferiore agli 1,43 euro appena incassati.
Una politica vincolata alla crescita
A differenza di molti piani industriali basati su scenari “indicativi”, la nuova strategia di Generali incorpora una ratchet policy: il dividendo per azione potrà solo salire, mai diminuire nel triennio 2025–2027. Il gruppo triestino si è dato l’obiettivo di aumentare la cedola con un tasso di crescita annuo composto superiore al 10%, e prevede di distribuire oltre 7 miliardi di euro in dividendi cumulativi lungo l’arco del piano.
Questo approccio vincolato differenzia Generali da molte concorrenti: la crescita della remunerazione è promessa, ma anche tecnicamente blindata. L’ammontare distribuito non sarà soggetto a revisione al ribasso da parte del consiglio di amministrazione, nemmeno in contesti meno favorevoli.
Buyback e disciplina del capitale: la logica del “più vale restituire”
Parallelamente al dividendo, Generali ha rafforzato la sua politica di restituzione del capitale agli azionisti attraverso programmi di buyback annuali minimi da 500 milioni di euro annui. Quello del 2025 è già stato approvato dall’assemblea degli azionisti e avviato in attesa di autorizzazione regolamentare.
Il gruppo ha affermato che applicherà una disciplina rigorosa nelle operazioni di M&A, confrontando ogni potenziale acquisizione con il rendimento alternativo ottenibile da un buyback. In altre parole, ogni decisione sul capitale verrà valutata in termini di ritorno comparabile a quello di un buyback: una disciplina di bilancio orientata a massimizzare il valore per i soci. Non solo: eventuali risorse residue a fine piano verranno redistribuite. Anche i piani di incentivazione manageriale saranno eseguiti tramite buyback, e non con nuove emissioni. L’effetto, quindi, sarà non diluitivo per gli azionisti.
Quanto rende l’azione Generali oggi
Al 9 giugno 2025, con un prezzo del titolo pari a 32 euro, il dividend yield lordo di Generali si attesta attorno al 4,47%, sulla base del dividendo già distribuito. Un rendimento interessante, anche se meno appariscente rispetto ad altri titoli ad alto dividendo (per esempio quello di Enel).
Tuttavia, la forza di Generali sta nel combinare dividendo e crescita del capitale. Nei dodici mesi al 9 giugno 2025, il titolo ha guadagnato +35,51% in Borsa. È una performance superiore alla media del settore assicurativo europeo (+30% è la performance dello Stoxx Insurance nel periodo) e che dimostra come, in questo caso, la remunerazione non arrivi a scapito della valorizzazione del capitale.
Generali, la strategia per remunerare gli azionisti
Il piano Lifetime Partner 27 poggia su basi operative e finanziarie robuste. L’obiettivo di crescita del dividendo (superiore al 10% annuo) è coerente con un altro dato chiave: la crescita attesa dell’utile per azione (EPS), fissata a +8–10% annuo composto nel triennio. In parallelo, la compagnia prevede di generare oltre 11 miliardi di euro di cassa netta cumulativa, sufficiente a coprire sia i dividendi previsti (oltre 7 miliardi), sia i buyback (almeno 1,5 miliardi), lasciando ulteriore margine operativo.
Generali i numeri del primo trimestre 2025
I risultati del primo trimestre 2025 hanno mostrato un quadro in linea con gli obiettivi annunciati dall’azienda guidata da Philippe Donnet.
- Premi lordi: 26,5 miliardi di euro, spinti dal ramo Danni
- Raccolta netta Vita: +30,4%, in particolare in Italia e Germania
- Risultato operativo: 2,07 miliardi di euro (+8,9%)
- Utile netto normalizzato: 1,204 miliardi di euro (+7,6%)
- Solvency Ratio: stabile al 210%
Questi dati evidenziano non solo la capacità di generare utili, ma anche l’efficienza tecnica nella gestione assicurativa, e la solidità patrimoniale necessaria per onorare l’impegno con gli azionisti.
Sulla base di questi risultati il titolo Generali è oggi una scelta interessante per l’investitore cassettista a caccia di remunerazione senza rinunciare a una buona conservazione del valore del capitale (per quanto sempre esposta all’andamento dell’azione, senza garanzie sulla restituzione del capitale investito). Per il momento, la crescita strutturale della cedola è coperta da utili e flussi di cassa, mentre il rigore nell’allocazione del capitale offre un messaggio rassicurante: la priorità è il valore per l’azionista, non la dimensione del gruppo. Il prossimo appuntamento con la cedola sarà a maggio 2026. E, come promesso, non sarà inferiore a quella appena incassata.
Domande frequenti su Generali, il prossimo stacco del dividendo oltre il 2025
L'ultimo stacco del dividendo relativo all'esercizio 2024 è avvenuto il 19 maggio 2025. In quell'occasione, è stato distribuito un dividendo di 1,43 euro per azione.
L'articolo indica che il dividendo staccato il 19 maggio 2025, pari a 1,43 euro per azione, ha rappresentato un aumento dell'11,7% rispetto all'anno precedente.
Secondo l'articolo, il prossimo stacco del dividendo di Generali è atteso per maggio 2026. Non sono previste ulteriori distribuzioni prima di tale data.
L'articolo descrive Assicurazioni Generali come la quinta società per capitalizzazione a Piazza Affari, sottolineando la sua rilevanza nel mercato azionario italiano.
L'articolo evidenzia che Generali è ambita dagli investitori che cercano stabilità e cedole regolari. Questo rende il titolo interessante per chi predilige investimenti a basso rischio e con rendimenti costanti.