A 15 anni è stato simulato un portafoglio 80% azionario e 20% obbligazionario, che scende a un 50%-50% a 10 anni e poi 20%-80% a cinque anni. Sulla durata di tre anni il profilo è stato ulteriormente ridotto a 10%-90%
Carbone: “Al di là dei numeri, prima di valutare l’investimento è necessario riflettere sul proprio obiettivo di investimento, sul momento nel quale si deve realizzare, sul suo ammontare e sulla priorità rispetto ad altri obiettivi di vita”
Per investire non è necessario aver accantonato una somma consistente da impegnare in un’unica soluzione. Una modalità alternativa, utile anche ad alleggerire il rischio dell’investimento ammortizzando nel tempo alti e bassi del mercato come approfondito in un precedente articolo, è quella del Piano di accumulo (Pac). Andrea Carbone, divulgatore, economista, formatore e ideatore di smileconomy – società indipendente di ricerca e consulenza finanziaria, assicurativa e previdenziale – ha calcolato per We Wealth il capitale netto che si potrebbe ottenere investendo adesso 100, 500 o 1.000 euro al mese in quattro orizzonti temporali: 3 anni, 5 anni, 10 anni e 15 anni.
Pac: come definire l’ammontare da investire
Il primo aspetto da considerare è l’asset allocation, che definisce il rischio dell’investimento. “Per brevi durate, di 3 o 5 anni, sono solitamente da privilegiare linee a basso rischio, sebbene la storia insegni come anche le linee obbligazionarie possano essere soggette a forte variabilità”, spiega Carbone. “A livello soggettivo ogni risparmiatore dovrebbe poi dire la sua: bisogna infatti essere consapevoli del rapporto rischio-rendimento, della possibilità che l’investimento possa non risultare profittevole in un dato orizzonte temporale e accettare quindi le caratteristiche del piano che si sta affrontando”. L’ammontare da investire è invece in parte legato al profilo di rischio (maggiori sono l’orizzonte temporale e la componente azionaria, minori saranno i versamenti necessari a parità di obiettivo) e in parte legato alla situazione finanziaria attuale e prospettica (maggiore è la priorità dell’obiettivo, maggiore dovrebbe essere la stabilità della quota di risparmio usata per quel piano).
Come iniziare a investire da 100 a 1.000 euro al mese
Fatte queste premesse, nelle simulazioni fornite da smileconomy sul capitale netto che si potrebbe ottenere investendo da 100 a 1.000 euro al mese, il profilo di rischio aumenta al crescere dell’orizzonte temporale, indipendentemente dalla cifra investita. A 15 anni è stato simulato un portafoglio 80% azionario e 20% obbligazionario, che scende a un 50%-50% a 10 anni, a un 20%-80% a cinque anni e infine a un 10%-90% a tre anni. Si tratta di stime probabilistiche realizzate con metodo rolling ex-post sulle ultime 240 osservazioni mensili (da febbraio 2005 a gennaio 2025) ipotizzando due scenari: uno scenario equilibrato, con il 50% di probabilità di avere un risultato inferiore alla media e il 50% di averne uno superiore, e uno prudenziale, che elimina un terzo degli scenari positivi sopra la media e ipotizza quindi una maggior frequenza di mercati poco brillanti.
Quanto si può guadagnare investendo 100 euro al mese
Nello scenario equilibrato, che statisticamente dovrebbe verificarsi con maggiore frequenza, il capitale netto che si potrebbe ottenere a scadenza investendo adesso 100 euro al mese va da 3.632 euro dopo tre anni fino a 23.360 euro dopo 15 anni (come evidenziato nella tabella sottostante). All’estremo opposto, per chi investisse 1.000 euro al mese, si potrebbero ottenere 36.323 euro dopo 3 anni oppure 233.605 euro dopo 15 anni. Destinando invece al Pac 500 euro al mese, i guadagni sui quattro orizzonti temporali sarebbero di 18.161 euro a tre anni, 30.549 euro a cinque anni, 64.280 euro a 10 anni e 116.802 euro a 15 anni. Tutti i valori sono al netto di fiscalità e reali e al netto di un’inflazione media al 2%.
“Per completezza di rappresentazione, abbiamo anche simulato uno scenario probabilistico prudenziale, che considera tutte le combinazioni di quando i mercati vanno male, sotto la media, e solamente i due terzi dei casi nei quali i mercati vanno bene, sopra la media”, spiega Carbone. “I risultati attesi sono naturalmente inferiori e possono essere utili per stimare un range ragionevole della performance che si potrà avere”, prosegue l’esperto. Il capitale a scadenza che si potrebbe ottenere in tre anni investendo 100 al mese ammonta a 3.568 euro, a fronte dei 3.632 euro nel caso dello scenario equilibrato. Considerando lo stesso orizzonte temporale e investendo 500 euro al mese, il guadagno netto salirebbe a 17.842 euro, contro i 18.161 euro dello scenario equilibrato. Destinando invece al Pac 1.000 euro, si potrebbero incassare 35.685 euro, contro 36.323 euro dello scenario equilibrato.
Qual è la strategia migliore per investire
Tra l’altro lo scenario prudenziale, al crescere dell’orizzonte temporale, amplia la forbice di rendimento rispetto allo scenario equilibrato: a titolo esemplificativo, il capitale netto che si otterrebbe dopo 15 anni investendo 1.000 al mese si attesterebbe infatti sui 180.982 euro nello scenario prudenziale, ovvero oltre 52mila euro in meno rispetto allo scenario equilibrato. “Al di là dei numeri, prima di valutare l’investimento è necessario riflettere sul proprio obiettivo di investimento, sul momento nel quale si deve realizzare, sul suo ammontare e sulla priorità rispetto ad altri obiettivi di vita”, suggerisce Carbone. “Il secondo passo è scegliere il profilo di rischio-rendimento, in funzione della propria soggettività e del supporto statistico che elaborazioni come queste possono fornire”.
(Articolo aggiornato il 25 febbraio 2025)