A dirlo sono anche i numeri: +124%: ricavi del cloud nei prossimi cinque anni, +16,3%: quota globale delle vendite al dettaglio dell’e-commerce, e un ammontare complessivo pari a 180 miliardi di genomi sequenziati dagli scienziati entro il 2030.
Trend strutturali: l’innovazione
Tra le aree meglio posizionate per beneficiare dei trend di crescita strutturale, sottolineano da Invesco, la connettività e i dispositivi mobile occupano il primo posto. Si tratta di strumenti che hanno rivoluzionato la connettività dell’Internet, sia nei paesi sviluppati, dove aumenta il tempo trascorso online, sia nei paesi emergenti, alcuni dei quali accedono oggi alla rete per la prima volta.
Cruciale il comparto dell’e-commerce, ormai non più limitato a consumi discrezionali, ma anche ad esigenze primarie (alimentari e di cura della persona), nonché a spese con budget elevato (ad esempio, l’acquisto di auto).
Social media, pubblicità online e media digitali seguono a ruota. I social, con un crescente coinvolgimento multidisciplinare degli utenti (una fidelizzazione che, a tratti, diventa dipendenza); la pubblicità online, conseguenza diretta del nuovo modo di viversi momenti di svago e socialità (sempre più online); infine, i media digitali, con un tasso di monetizzazione che si muove pari passum al coinvolgimento degli spettatori in rete, sottraendo quote di mercato ai media tradizionali.
Anche i videogiochi sono ben posizionati per beneficiare di positivi margini di crescita, grazie all’aumento dei contenuti scaricabili, alla potenza di elaborazione grafica mobile e alla spinta derivante dagli e-sports.
Concludono il quadro l’industria musicale, che sta migrando da un modello di distribuzione monoservizio ad un modello di distribuzione on demand, e la banda larga fissa, la cui domanda, assieme a quella delle infrastrutture wireless, si muovono nella giusta direzione
Trend globali: una scelta selettiva
Da una prospettiva ciclica, “crediamo di essere nelle ultime fasi del ciclo dei consumi” hanno precisato da Invesco. “Ciò non significa che il momento sia sbagliato per investire nei consumi, bensì che bisogna esporsi al ciclo in chiave selettiva”.