Il Disegno di legge di bilancio 2024 (A.C. 1627) approvato dal Senato lo scorso 22 dicembre e ora all’esame dalla Camera (l’esame della manovra è previsto per il 28 dicembre) prevede, tra le altre, una norma in tema di “tempestività delle delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote e delle tariffe concernenti alcuni tributi comunali”, tra i quali è inclusa l’Imu.
Cosa prevedere il Disegno di legge di bilancio 2024
In particolare, il Disegno di Legge in esame (all’articolo 1, commi 72 e 73), derogando espressamente ad alcune disposizioni normative, prevede che, limitatamente al 2023:
- si considerano tempestive le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote e delle tariffe concernenti l’Imu, purché inserite nel portale federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023 e pubblicate, ai fini dell’acquisizione della loro efficacia, entro il 15 gennaio 2024;
- l’eventuale differenza positiva tra l’Imu, calcolata sulla base degli atti pubblicati entro il 15 gennaio 2024 e quella versata in base agli atti pubblicati secondo le regole ordinarie (entro il 28 ottobre 2023) è dovuta senza applicazione di sanzioni e interessi entro il 29 febbraio 2024. Nel caso in cui emerga una differenza negativa, il rimborso è dovuto secondo le regole ordinarie.
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Come viene computato il saldo Imu
In sostanza, dunque, per il solo 2023, viene derogata la disciplina ordinaria in base alla quale il saldo Imu (il cui versamento è dovuto entro il 16 dicembre di ciascun anno) deve essere computato sulla base delle delibere pubblicate entro il 28 ottobre e, in assenza di pubblicazione, il conteggio va effettuato applicando le delibere dell’anno precedente.
Il Disegno di legge di bilancio 2024 prevede infatti che il saldo Imu 2023 debba essere calcolato in base alle delibere approvate entro il 30 novembre 2023 (e pubblicate entro il 15 gennaio 2024) e fissa come scadenza per il pagamento il prossimo 29 febbraio, data entro la quale dovrà essere versata l’eventuale differenza positiva tra l’Imu calcolata in base alle delibere pubblicate entro il prossimo 15 gennaio e l’Imu già versata (computata in base alle precedenti delibere pubblicate entro il 28 ottobre 2023).
Il tutto senza sanzioni né interessi. In caso di differenza negativa (nel caso le aliquote pubblicate entro il 15 gennaio fossero più basse di quelle precedentemente approvate), è possibile chiedere il rimborso.
Cosa cambia per i comuni
Viene dunque concesso più tempo ai comuni, prevedendo che le delibere per l’Imu dovuta per il 2023 possano essere pubblicate entro il prossimo 15 gennaio 2024 (prorogando la scadenza originaria del 28 ottobre 2023).
Da ultimo, il Disegno di legge di bilancio in fase di approvazione (all’articolo 1, comma 74) contiene una norma di coordinamento applicabile a regime che prevede che a decorrere dall’anno 2024, nel caso in cui i termini ordinari del 14 ottobre (termine entro il quale il comune è tenuto a inserire il prospetto delle aliquote e il testo del regolamento nell’apposita sezione del Portale del federalismo fiscale) e del 28 ottobre (termine entro il quale le aliquote e i regolamenti devono essere pubblicati sul sito internet del Dipartimento delle finanze del ministero dell’Economia e delle finanze per avere effetto per l’anno di riferimento) scadano nei giorni di sabato o di domenica, gli stessi siano prorogati al primo giorno lavorativo successivo.