Quello degli alloggi per studenti (student housing) è un mercato in forte crescita, che da nicchia si sta trasformando in un mercato sempre più maturo. A fronte di un’alta domanda di residenze universitarie c’è un’offerta non adeguata: si aprono quindi ampie opportunità nel mondo immobiliare per lo sviluppo degli studentati come asset class di investimento alternativo nel comparto real estate.
Qual è la situazione italiana, anche confrontata con quella degli altri Paesi internazionali, e quali sono le potenzialità del settore?
A fornire un quadro completo è il rapporto “Lo student housing da mercato di nicchia a comparto maturo”, presentato nel corso del convegno Italia chiama Europa – Il futuro degli studentati al 2030 e realizzato da Scenari Immobiliari per Re.Uni, l’associazione che riunisce i tre principali player del settore student housing italiano (Camplus, CampusX e Joivy) e bedStudent.
Gli studenti universitari in Europa e in Italia
In Europa, il numero complessivo di giovani che intraprende un percorso di studio di terzo livello nella Università del Vecchio continente ha raggiunto quota 18,5 milioni, di cui 12 milioni nelle principali economie.
In Italia, la formazione di terzo livello è elargita attraverso 90 atenei universitari, di cui il 66,3% statali, il 21,7% da università non statali promosse da enti pubblici o privati e il restante 12% è costituito da corsi di laurea erogati secondo modalità telematiche.
Nel nostro Paese, gli studenti universitari immatricolati all’anno accademico 2022/2023 sono stati complessivamente (università tradizionali e telematiche) 1,9 milioni, corrispondenti al 3,2% della popolazione residente in Italia; escludendo le università che erogano corsi in modalità e-learning, la quantità complessiva scende a quota 1,65 milioni di iscritti.
Classifica delle principali sedi universitarie italiane per numero di iscritti

L’offerta immobiliare residenziale per studenti
Come conseguenza della crescita e consolidamento dell’appeal didattico, le principali economie del vecchio continente hanno avviato un percorso volto alla strutturazione dell’offerta immobiliare residenziale di riferimento: per le cinque realtà analizzate (Francia, Germania, Olanda, Regno Unito, Spagna) si rileva, nonostante le peculiarità dei singoli Paesi, la compresenza di una offerta a matrice pubblica e una dipendente dal mondo privato della gestione immobiliare. In Italia siamo ancora un po’ indietro, ma è un mercato in via di sviluppo.
Dallo studio di Scenari Immobiliari risulta che oggi in Italia ci sono oltre 85.000 posti letto per studenti, con una crescente presenza di strutture di student housing moderne e gestite da operatori specializzati in linea con gli standard internazionali. Nei prossimi tre anni, però, questo numero si incrementerà di circa 28.000 posti letto, con la maggior parte delle aperture di nuove strutture previste nel 2026, per arrivare a un’offerta che complessivamente supererà le 100.000 unità entro il 2027.
Analisi del mercato dello student housing in Italia
Se si analizza solo l’offerta immobiliare “strutturata”, sono 49mila i posti letto in studentati presenti su tutto il territorio nazionale: di questi, quelli erogati da dalle residenze convenzionate con gli organismi regionali per il Diritto allo studio (Dsu) sono poco meno di 44mila, quasi il 90% dell’offerta complessiva, a cui si aggiungono i poco più di 5mila posti letto presso i Collegi universitari di merito (Ccum).
In rapporto al numero di studenti fuorisede, la copertura dei posti letto offerti dal mondo strutturato si attesta al 7,3%. Non sufficiente per coprire tutte le richieste. Di qui lo sviluppo di un immobiliare anche gestito nel mondo dello student housing, con l’ingresso di operatori specializzati.
“Lo student housing si dimostra un’asset class in forte evoluzione, con un alto potenziale di investimento e diversificazione a livello geografico. Inoltre, l’attuale divario tra l’offerta esistente e la crescente domanda di alloggi universitari sta creando una grande opportunità per gli investitori immobiliari”, ha commentato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, che poi ha aggiunto che “l’attrattività del settore è confermata dal sempre più alto numero di sviluppatori, player e operatori di mercato. In particolare, gli studentati in pipeline si caratterizzano per una struttura degli investitori che vede attori diversi coinvolti, perlopiù fondi immobiliari o società straniere di investimento”.
“L’interesse nel business degli alloggi per studenti fuorisede è in crescita e ora occupa una fetta importante degli investimenti nel comparto residenziale, pari a circa il 45%”, ha poi aggiunto Francesca Zirnstein, direttrice generale di Scenari Immobiliari, che ha ricordato che un ulteriore incentivo per investire nello student housing arriva dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). “Questo investimento con fondi pubblici rappresenta un’ottima opportunità per i soggetti privati e un banco di prova per le capacità di collaborazione dell’industria immobiliare e di verifica della qualità di chi gestisce le residenze”, ha concluso Zirnstein.