Con la ripresa economica e gli stimoli messi in campo dalle autorità le imprese sono tornate a distribuire gli utili. Dividendi al +22% su basa annua, spinti da banche e settore minerario
Secondo il Ft il 90% delle aziende hanno aumentati i dividendi o li hanno mantenuti costanti nel terzo trimestre, mentre guardando l’anno l’aumento medio a livello globale dei dividendi è stato del 22%
A livello geografico l’Australia e il Regno Unito hanno sperimentato i rimbalzi maggioro in termini di dividendi, grazie alla loro esposizione a servizi finanziari e settore minerario
I dividendi globali sono pronti a superare i livelli pre-pandemici entro la fine dell’anno, prima di quanto previsto dagli analisti, sostenuti dalle società minerarie che beneficiano del boom delle materie prime. Secondo l’indice dei dividendi del gestore di fondi Janus Henderson, infatti i versamenti degli azionisti nel terzo trimestre sono stati solo il 2% al di sotto del loro livello record di inizio 2020, prima che molte aziende fossero costrette a tagliare o sospendere i loro pagamenti agli azionisti per far fronte alla pandemia. A fare il punto è un articolo del Financial Times.
Le aziende sono ottimiste circa le prospettive per i propri fatturati, tant’è che quasi tutte hanno aumentato i propri dividendi. Secondo il Ft infatti il 90% delle aziende hanno aumentati i dividendi o li hanno mantenuti costanti nel terzo trimestre, mentre guardando l’anno l’aumento medio a livello globale dei dividendi è stato del 22%. Il settore minerario ha alimentato la maggior parte del rimbalzo. Con l’impennata dei prezzi delle materie prime, molte compagnie minerarie hanno consegnato profitti record, che a loro volta hanno aumentato i pagamenti degli azionisti. BHP dovrebbe essere il maggior pagatore di dividendi al mondo quest’anno, distribuendo quasi 18,9 miliardi di dollari agli azionisti. I cambiamenti normativi nel settore bancario sono stati un altro fattore alla base del boom globale, con le banche che sono state in grado di trarre vantaggio dall’allentamento dei limiti sui dividendi riportando i payout a un livello più alto di quello che sembrava possibile anche solo pochi mesi fa.
Secondo gli analisti, se da una parte il ripristino dei dividendi bancari è probabile che continui anche l’anno prossimo, è invece difficile che una stessa dinamica avvenga nel settore minerario, in quanto è improbabile che le compagnie minerarie possano sostenere questo livello di payout, data la loro dipendenza dalla volatilità dei prezzi delle materie prime sottostanti. Il minerale di ferro è sceso del 60 per cento dal suo record di maggio. A livello geografico, l’Australia e il Regno Unito hanno sperimentato i rimbalzi maggiore i dopo essere stati colpiti più duramente dai tagli legati alla pandemia. Entrambi i paesi hanno beneficiato della loro esposizione ai servizi finanziari e al settore minerario, con BHP e Rio Tinto quotati alla Borsa di Londra. Gli Stati Uniti, che sono rimasti relativamente resistenti durante la pandemia, hanno aumentato i pagamenti del 10% in questo trimestre.
Per James Harries, senior fund manager Global Income di Troy Asset Management, intervistato dal Ft, dividendi è in realtà un bene per gli investitori: “Viviamo in un mondo in cui le valutazioni sono piuttosto alte nella maggior parte delle classi di attività, se non in tutte. E i rendimenti attesi sono bassi”.
Secondo il Ft il 90% delle aziende hanno aumentati i dividendi o li hanno mantenuti costanti nel terzo trimestre, mentre guardando l’anno l’aumento medio a livello globale dei dividendi è stato del 22%A livello geografico l’Australia e il Regno Unito hanno sperimentato i rimbalzi maggioro in termini…
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