Fideuram, Unicredit Private, Banca Generali.
Sono i primi tre operatori italiani del private banking in termini di masse
gestite. Il dato è quello del report Magstat, il più accreditato nel settore,
secondo il cui censimento su poco più di mille miliardi di aum nel pb
(il 92% dei 1.102 miliardi del mercato totale, su un mercato potenziale che a
fine 2020 valeva complessivamente 1.260 miliardi di euro), gli operatori
specializzati sono 124, con 18.016 private banker per 1.659.448
clienti.
Chi sono i migliori private banking italiani
Se
si esclude il variegato mondo dei family office, in cui lavorano 736 family
officer che gestiscono 86,4 miliardi suddivisi su 27.737 clienti, sul fronte
dei gruppi bancari, il mercato è concentrato con i primi dieci operatori che
controllano poco meno di 600 miliardi di euro. Ai primi tre operatori (che sono
appunto Fideuram Intesa SanPaolo Private Banking, Unicredit Private
Banking e Banca Generali Private Banking) fa capo il 34% degli asset in
gestione (pari a 375,2 miliardi di euro); ai primi cinque (aggiungendo Ubi
Banca – confluita in Intesa Sanpaolo nel corso del 2021 – e Bnp
Paribas) il 41,2% (453,9 miliardi di euro).
I dati di Magstat sono aggiornati al 2020 e testimoniano in primo
luogo una progressiva concentrazione del mercato, a seguito di fusioni e
acquisizioni e in seconda battuta la crescita della quota di mercato servito: tra il 2017 e il 2020
il numero di clienti è passato infatti da 1,16 a 1,69 milioni unità, gli asset
in gestione da 869 a 1.102 miliardi. Abbiamo chiesto ai leader del mercato come
funziona il loro private banking.
In particolare, parliamo di:
- Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking;
- La divisione dedicata di Wealth Management & Private Banking in Italia di Unicredit;
- Banca Generali Private Banking.
L’approccio olistico di Fideuram – Intesa SanPaolo Private Banking
Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking è la prima Private Bank in Italia e tra le prime nell’Area Euro, con 332,1 miliardi di masse in gestione e 6.575 professionisti (secondo quanto riportato dalla stessa società al 31 marzo 2022).
“Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking è la Divisione che riunisce le società del mondo della consulenza finanziaria, patrimoniale e dei servizi fiduciari del Gruppo – dice a We Wealth Gianluca La Calce, Responsabile Marketing e Sviluppo Offerta di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking – con una propria presenza di asset management internazionale con competenze sia sui mercati liquidi sia sui mercati privati a supporto dei private banker e dei loro clienti.
I banker sono organizzati in cinque reti: Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sanpaolo Invest, IW Private Investments SIM e la Rete estera. All’interno di un quadro di valori comune e con un modello di servizio basato sulla consulenza professionale e sulla forza del rapporto di fiducia tra cliente e Private Banker, ogni Rete si caratterizza per un proprio modello di offerta mirato a soddisfare i diversi segmenti di clientela”.
Le sinergie con il gruppo Intesa San Paolo
L’approccio alla gestione del patrimonio è complessivo e include sia gli asset familiari sia quelli aziendali, con servizi finanziari, fiscali, legali, di trust, M&A, Art e Real Estate Advisory, “offerti – continua La Calce – avvalendosi di competenze interne alla Divisione Private Banking, in sinergia con il gruppo Intesa Sanpaolo, o sviluppate in partnership con le migliori professionalità di settore. Le soluzioni di investimento sono realizzate secondo un modello in architettura aperta, che combina i prodotti e servizi realizzati dalle società della Divisione con quelli di primarie case d’investimento internazionali.
La gamma di offerta è completata da prodotti e servizi bancari e assicurativi nel rispetto dei migliori standard di mercato e con una forte attenzione all’evoluzione digitale. Infine, sentiamo i temi della sostenibilità ambientale, sociale e di governance come valori chiave del nostro modo di essere e agire, promuovendo uno sviluppo equilibrato che orienti i flussi di capitali verso investimenti sostenibili”.
La pianificazione wealth integrata di UniCredit Private Banking
La divisione dedicata di Wealth Management & Private Banking in Italia di Unicredit ha visto la luce a ottobre 2021: la struttura serve 140mila clienti, per un totale di oltre 100 miliardi di euro di masse. La rete è composta da un team di circa 1.400 dipendenti, di cui 700 banker dislocati in 132 città in tutta Italia.
La nuova divisione si aggiunge alle altre tre aree di business di UniCredit Italia dedicate ai clienti: Privati, Imprese e Corporate & Investment Banking Italia e testimonia la forte attenzione verso Hnwi e Unhwi. “In UniCredit come Wealth Management & Private Banking abbiamo l’obiettivo di gestire con responsabilità i grandi patrimoni italiani nell’interesse dei Clienti, generando al contempo un impatto positivo sulla società e sul mercato reale, nell’ambito di un rapporto di fiducia e trasparenza”, dice a We Wealth Stefano Vecchi, responsabile Wealth Management e Private Banking di UniCredit in Italia.
Un red carpet per accedere alle migliori risorse del gruppo UniCredit
“Offriamo un Red Carpet che dà un accesso privilegiato alle migliori risorse del gruppo, che vanno ben oltre la consulenza sugli investimenti, in una logica di Wealth Advisory capace di massimizzare la forza dei nostri banker, con un presidio capillare su tutto il territorio nazionale – continua Vecchi – L’offerta delle soluzioni finanziarie è arricchita dalle partnership consolidate con Asset Manager accuratamente selezionati. Il Banker, per patrimoni più complessi ed evoluti, può avvalersi anche di un’ampia rete di specialisti finanziari di Investment Advisory, per un maggiore approfondimento sulle scelte di natura finanziaria”.
Alla consulenza sugli investimenti si affianca la consulenza specialistica rivolta alla componente non finanziaria del patrimonio. Il team dedicato di specialisti di Wealth Advisory, supporta il cliente per gli aspetti di pianificazione patrimoniale, soluzioni di credito, protezione e passaggio generazionale, e offre, altresì, servizi per la cura e la conservazione del patrimonio artistico e immobiliare e di consulenza per imprenditori e azienda. “L’offerta – conclude Vecchi – può essere integrata dai servizi di Cordusio Fiduciaria e UniCredit International Bank (Lussemburgo), società interamente controllate e partecipate dal Gruppo UniCredit”.
L’approccio modulare e digitale di Banca Generali Private Banking
Negli ultimi 5 anni, il Financial Times ha eletto Banca Generali per 4 volte Best Private Bank in Italy e una volta come miglior offerta digitale in Europa nello stesso settore. Banca Generali dal 2015 ha inaugurato, in maniera pioneristica, un approccio olistico e digitale al wealth management. Al centro c’è la piattaforma Bg Personal Advisory, con i diversi moduli (immobiliare, corporate, art advisory, passaggio generazionale) che vengono attivati a seconda della tipologia e delle esigenze del cliente. “È un vero e proprio hub, a cui fa capo anche un ecosistema di partner che rende amplissima la gamma di servizi – sintetizza Franco Dentella, il responsabile del wealth management di Banca Generali, che ha in gestione oltre 80 miliardi di euro di masse – e copriamo tutto lo spettro del patrimonio”.
La tecnologia al centro dell’offerta di Banca Generali Private Banking
La tecnologia è un elemento cruciale di tutto il processo. “La tecnologia crea per noi e per il consulente che ha la relazione fiduciaria con l’imprenditore la base di analisi evoluta delle aziende di riferimento. Intelligenza artificiale e machine learning trasformano in informazioni i dati contenuti nei bilanci, nelle note integrative e sul web. Valutiamo in modo approfondito grandi numeri con molta efficienza e in maniera automatica e si libera il tempo per fare la cosa che per noi è più importante, ovvero analizzare bisogni e aspettative del cliente”.
A fine 2021 questo genere di analisi è stato esteso anche alla parte corporate. “Dal 2015 abbiamo l’analisi dei big data sulla parte immobiliare – dice Dentella – la piattaforma fa l’analisi del patrimonio immobiliare, producendo anche stime di potenziale della messa a reddito degli immobili, con una logica di affitto sia tradizionale sia a breve termine. Abbiamo un ecosistema di partner, ed essendo partiti molto presto abbiamo verificato le caratteristiche delle partnership e siamo in grado di cercare la migliore soluzione e il miglior partner a seconda delle caratteristiche e delle specifiche esigenze del cliente che è un fattore fondamentale, un importante valore aggiunto”. E il prossimo passo sarà lo sviluppo della stessa logica nel campo dei passion investment, “abbiamo lavorato per aiutare i clienti alla catalogazione delle collezioni e partiremo a breve con l’opportunità di copertura assicurativa con Generali-Arte”, conclude Dentella.