“La mia prima collezione in realtà sono i cataloghi d’arte che mia madre regalava a me e a mio fratello ogni volta che rientrava da un evento. Ne acquistava sempre due, uno per ciascuno, e ci invitava a leggerli per imparare e per capire. Ora i cataloghi sono tutti in ordine nelle nostre librerie in masseria”.

Tutte le foto sono courtesy Fausta Bolettieri
Laureata in economia, poi master in culture criticism and curation al Central Saint Martins di Londra, ha accumulato differenti esperienze lavorative in istituzioni pubbliche, gallerie e case d’asta oltre oceano prima di rientrare a casa e realizzare i suoi progetti. Il primo di questi è Masseria Fontana di Vite, masseria fortificata di fine 1700 a qualche chilometro di distanza da Matera e dai suoi Sassi, sito Unesco. Una volta terminato il restauro conservativo, la masseria ha aperto nel 2017 le sue porte all’ospitalità. A questo progetto si è poi unito quello legato all’arte. La masseria è diventata così nel 2018 anche residenza d’artista.
“Dal 2018 ospitiamo ogni anno per due mesi due artisti in contemporanea. Lentamente entrano in contattato con il territorio e la cultura locale. Esplorano liberamente i dintorni. Scoprono le tradizioni e le rielaborano. Tutto questo li aiuta a vivere una fase nuova della loro ricerca”. Il progetto, denominato Matera Artist Residency, nasce dall’incontro con Carl Kostyal, gallerista con sede a Londra, Stoccolma e con una sede privata a Milano.
“Con Carl abbiamo avviato un accordo che si è strutturato nel tempo. Non abbiamo sottoscritto un vero e proprio contratto ma abbiamo formalizzato i termini della collaborazione mediante uno scambio di corrispondenza. Selezioniamo insieme due artisti che in qualche modo possano contaminarsi reciprocamente e dialogare dal punto di vista artistico. La galleria si occupa delle spese relative all’artista in termini di viaggio, materiali per la produzione ecc. Noi li ospitiamo per tutto il periodo presso la nostra struttura. I capannoni che in passato venivano utilizzati per essiccare il tabacco sono ora lo studio di lavoro per la loro produzione. Con la galleria Kostyal organizziamo anche un evento all’anno in occasione della residenza a cui invitiamo collezionisti e appassionati d’arte per presentare gli artisti e condividere il loro lavoro. L’unico impegno che chiediamo all’artista è di lasciare un’opera al termine della sua permanenza. Come traccia del suo passaggio. Il periodo di residenza è disciplinato da un regolamento che gli artisti accettano prima di iniziare”.
Di recente al progetto si è unita anche Banca Popolare di Puglia e Basilicata con una sponsorizzazione nell’ambito del progetto “Popolarte” con cui la banca promuove la diffusione di opere di artisti locali e internazionali nelle proprie sedi. “In tal modo le opere realizzate durante la residenza d’artista trovano posto anche nella collezione della banca oltre che nelle case dei collezionisti nostri amici”.
Come si diventa residenza d’artista? “In realtà non esiste una procedura specifica. Non esiste neanche un registro che raggruppi tutte le residenze d’artista. Sono iniziative private che vengono disciplinate sulla base di accordi particolari. Questo da un certo punto di vista è l’elemento critico del sistema. Perché in assenza di una regolamentazione qualunque iniziativa può dar luogo a una residenza d’artista, anche quella più improvvisata. All’inizio, infatti, sono stata molto titubante nell’avviare questo progetto. Nel mondo dell’arte è fondamentale avere credibilità e serietà”.
Quanto conta l’esperienza nella residenza nel percorso di crescita dell’artista? “Tantissimo. Per capire occorre immaginare che questi artisti provengono da grandi metropoli internazionali, città con ritmi frenetici, dove tutto ha una dimensione molto amplificata. Arrivare nella nostra residenza storica, immersa nella campagna, in cui si rispettano i ritmi della natura, li porta in una realtà diversa e nuova. Il tempo scorre lentamente qui. In diversi casi gli artisti che abbiamo ospitato hanno maturato una crescita non solo artistica ma anche di mercato nel giro di qualche mese dal loro rientro a casa. Altri sono artisti già affermati che hanno bisogno di nuovi stimoli per la loro ricerca e grazie alla residenza trovano ciò che cercano. Si tratta in ogni caso di un’esperienza empatica intensissima sia per noi sia per loro. Difficile alla fine lasciarli andar via”.
Come questo progetto di residenza d’artista si integra nel territorio? “Matera e i suoi dintorni sono luoghi ricchi di storia e tracce del passato. E dal punto di vista artistico non è da meno. Il progetto ArtePollino e la sua associazione portano avanti la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea, in particolare del binomio arte e natura, nelle aree interne della Lucania. Il progetto ha lasciato sul territorio un patrimonio di opere notevoli di artisti di livello internazionale come Anish Kapoor, Carsten Holler, Giuseppe Penone, Anni Rapinoja e l’italiana Claudia Losi. Questi artisti hanno realizzato installazioni permanenti create appositamente per questo progetto. La mia preferita è l’opera-giostra di Carsten Holler che si trova a San Severino Lucano. La nostra residenza d’artista si inserisce quindi in un contesto molto stimolante sotto tutti questi profili”.
Nel 2018 la residenza ha ospitato gli artisti Austin Lee e Gina Beavers, durante il mese di luglio, e Violet Dennison a settembre. Nel 2019, il programma ha ospitato due sessioni di un mese, una in primavera con Peter Schuyff e Daniele Milvio e l’altra in estate, con Canyon Castator, Sara Cwynars e Benjamin Spiers. Dopo la pausa causata dall’emergenza sanitaria l’attività della residenza riprenderà a giugno 2022. Il primo artista selezionato è l’americana Austyn Weiner.