Al ricorrere di determinate condizioni, è possibile fruire di alcune agevolazioni fiscali legate al fatto di avere un familiare a carico.
Ma quali sono queste agevolazioni? In quali casi sono riconosciute e per quali soggetti?
Il punto sul regime dei familiari a carico aggiornato al 2024.
Familiari a carico: chi sono?
I soggetti che possono risultare come fiscalmente a carico sono:
- coniuge
- figli
- nipoti
- genitori
- fratelli
- nuore
- suoceri.
Sono riconosciuti a carico le parti dell’unione civile formata tra persone dello stesso sesso.
Come dimostrare che un familiare è a carico?
Tranne che per il coniuge e per i figli, tutti gli altri familiari, per essere considerati a carico devono dimostrare – per il riconoscimento delle detrazioni – di essere conviventi con il dichiarante.
In secondo luogo, perché una persona possa essere considerata fiscalmente a carico di un familiare non deve disporre di un reddito complessivo superiore a 2.840,51 euro. Per i figli a carico di età non superiore a 24 anni, invece, il reddito complessivo può raggiungere la soglia di 4.000 euro.
Beneficiare della detrazione: a che condizioni?
L’esercizio della detrazione di imposta, per spese che il contribuente sostiene a favore di familiari, è legittimo a condizione che il beneficiario (vale a dire il soggetto nel cui interesse la spesa viene sostenuta), per tutto il periodo di imposta, non possieda redditi superiori al limite di legge.
Per comprendere se si può, o meno, beneficiare delle detrazioni previste per familiari a carico occorre prestare attenzione non al momento in cui il reddito di questi si manifesta, ma all’intero periodo di imposta. In buona sostanza, l’orizzonte temporale che rileva per il calcolo della soglia reddituale del familiare abbraccia l’intero periodo di imposta e non si limita al singolo momento in cui il reddito viene prodotto.
Pertanto, se il reddito del familiare a favore del quale è stata sostenuta una spesa ha superato anche per un solo mese la soglia prevista dalla legge, non potrà operare alcuna detrazione Irpef.
Le detrazioni aggiornate al 2024
• Detrazione per coniuge a carico, fino a 800 euro annui
• Detrazione per figli a carico di età fino a 21 anni, non è prevista in quanto opera la disciplina sull’assegno unico e universale per figli a carico
• Detrazione per figli a carico di età pari o superiore a 21 anni, fino a 950 euro annui per figlio
• Detrazione per altri familiari a carico, fino a 750 euro per ogni familiare.
E’ bene notare che ai fini del calcolo della detrazione si tiene conto di tutti i redditi del contribuente, anche di quelli derivanti da locazione.
Come opera la detrazione?
Ai sensi dell’art. 12 del Tuir, avere un familiare a carico permette di ottenere il diritto alla detrazione fiscale Irpef.
La detrazione varia al variare del reddito percepito dal contribuente che ha a carico un familiare, nonché in ragione del numero di familiari e della tipologia di rapporto che lega il contribuente al familiare considerato a carico.
Il contribuente che ha familiari fiscalmente a carico (così come descritti ed elencati), ha diritto a una detrazione dall’Irpef per scaglioni di reddito e la determinazione dell’agevolazione diminuisce all’aumentare del reddito complessivo; fino ad annullarsi nell’ipotesi in cui il reddito complessivo arriva a 95.000 euro.
Come si calcola la detrazione per i figli a carico minori di 21 anni?
Con specifico riferimento ai figli a carico, la detrazione per figli under 21 anni non spetta più, ed è stata abrogata in quanto sostituita dall’assegno unico (prima per ogni figlio di età inferiore a tre anni era di 1220 euro; di 950 euro per figlio di età pari o superiore a tre anni; inoltre, nel precedente regime se il nucleo familiare era composto da più di tre figli a carico, ogni importo aumentava di 200 euro per figlio; mentre, per il figlio disabile, si aveva diritto all’ulteriore importo di 400 euro).
Come opera la detrazione per i figli a carico over 21 anni?
Per i figli a carico di età pari o superiore a 21 anni non spetta l’assegno unico ed è prevista la possibilità di fruire della detrazione, anche direttamente in busta paga.
In linea generale. Dall’imposta lorda calcolata sul reddito complessivo del contribuente che ha il figlio a carico si detraggono per ciascun figlio 950 euro.
La detrazione spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 95.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e 95.000 euro. In presenza di più figli che danno diritto alla detrazione, l’importo di 95.000 euro è aumentato per tutti di 15.000 euro per ogni figlio successivo al primo.
In buona sostanza, per calcolare la detrazione in presenza di un figlio over 21 occorre fare questa operazione: 950 moltiplicato per la cifra che corrisponde a 95.000 meno il reddito complessivo del contribuente (a proposito dell’obbligo di mantenimento del figlio maggiorenne, We Wealth si è occupato del tema in questo articolo).
Come opera la detrazione per il coniuge a carico?
Nel caso si tratti di genitori non legalmente ed effettivamente separati, la detrazione deve intendersi ripartita al 50%; altrimenti, nel caso vi sia accordo tra le parti, è possibile attribuire l’intera detrazione al genitore che possiede il reddito più elevato (We Wealth si è occupato di gestione del patrimonio e crisi familiare in questo articolo).
Più nel dettaglio, l’art. 12 Tuir prevede che: la detrazione è ripartita nella misura del 50 per cento tra i genitori non legalmente ed effettivamente separati ovvero, previo accordo tra gli stessi, spetta al genitore che possiede un reddito complessivo di ammontare più elevato. In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, la detrazione spetta, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di affidamento congiunto o condiviso la detrazione è ripartita, in mancanza di accordo, nella misura del 50 per cento tra i genitori.