Durante i nostri incontri periodici, in questo momento nessuno nasconde il proprio sgomento a causa della guerra, esattamente come lo scorso anno il pensiero più opprimente era quello della pandemia. Qualcuno si sforza di affrontare il discorso in tono scherzoso, per esorcizzare un po’ della propria preoccupazione, che è reale e costante, soprattutto per chi ha dei figli. Perché, mi hanno spiegato, anche se sei sempre stata una persona serena, sicura di sé e poco incline all’apprensione, quando arriva un figlio un po’ di ansia ti viene, le domande si moltiplicano.
Quando nelle vite delle persone c’è qualcosa in più, qualcosa di prezioso da proteggere e tutelare, ho notato che le domande che si pongono sono le stesse domande che arrivano dai miei clienti preoccupati per i loro investimenti nei momenti difficili dei mercati: “Avrò fatto bene a fare questa scelta proprio ora? Guarda che cosa sta succedendo…”
E allora, ho capito che in fondo un figlio è un investimento. Un investimento fatto di amore, futuro, risorse di ogni genere. In realtà non ce ne rendiamo conto, ma in ultima analisi non è lui o lei l’investimento: siamo noi. Siamo noi a essere investiti di un ruolo, un po’ come ai tempi dei cavalieri: ci inginocchiamo, con la spada posata sulla spalla ci nominano padre o madre. È da quel gesto che deriva il termine investimento: un voto a una causa fatta di oneri e onori.
Ma non siamo i soli a essere investiti alla causa di un figlio: anche parte del nostro tempo sarà investito.
E da quell’investimento ci aspettiamo un rendimento ogni anno? Non credo. Se di rendimento si potrà parlare, sarà in termini di amore, di aiuto, di esperienze, di crescita. Non certo un rendimento finanziario, non certo anno per anno.
Allo stesso modo investiamo i nostri soldi nel momento in cui li votiamo a un obiettivo futuro superiore – sia esso un sogno, una sicurezza o un’ambizione – che non potrà mai paragonarsi o essere valutato in base al rendimento di un mese o un anno.
Io faccio sempre presente che chi investe – in un figlio, nell’amore di un compagno o di una compagna, in portafogli finanziari, nell’impresa, nella casa o in sé stesso – non deve mettersi a contare tutti i giorni il rendimento: deve avere un progetto, un orizzonte temporale e degli obiettivi da raggiungere. Il rendimento è il premio che vedrà alla fine o nel tempo, se ha usato metodo, disciplina e ottimismo.
Chi investe si sta affidando alla straordinaria storia dell’uomo e alle sue capacità di adattamento e risoluzione di problemi apparentemente irrisolvibili.
Ed è questo il motivo che da sempre spinge i mercati (che sono ecosistemi vivi e in fermento) a crescere e a toccare nel tempo sempre nuovi massimi.
Il mercato scende quando è trascinato dalle cattive notizie.
Ma risale sempre, spinto dalla storia.
E chi tra noi ha questa innata capacità di guardare avanti, con ottimismo, spirito critico e di adattamento se non un figlio? Sarà così anche questa volta. Non farti condizionare nelle scelte, dalle notizie, affidati alla storia. Soprattutto a quella che deve ancora essere scritta.
NON AVER PAURA, NON STAI SPECULANDO, STAI INVESTENDO.