Le professioni che potrebbero registrare una rapida crescita nei prossimi quattro anni, nel settore della finanza, sono tre: analista di business intelligence, ingegnere fintech e specialista della trasformazione digitale
Zahidi, Wef: “Governi e imprese devono investire per sostenere il passaggio ai lavori del futuro attraverso l’istruzione, la riqualificazione e le strutture di sostegno sociale che possono garantire che gli individui siano al centro del futuro del lavoro”
Nei prossimi cinque anni, secondo l’ultimo Future of jobs report 2023 del World economic forum, rischiano di sparire 14 milioni di posti di lavoro. In altre parole, il 2% dell’attuale occupazione globale è in pericolo a causa dell’inflazione, del rallentamento economico e delle carenze della catena di approvvigionamento. Quasi un quarto dei posti di lavoro dovrà rimodellarsi, anche per adattarsi ai trend della transizione energetica e digitale. Al primo posto delle tendenze identificate come “probabili” o “molto probabili” dall’86% delle 803 aziende intervistate dagli esperti di Ginevra, si posiziona infatti la crescente adozione di nuove tecnologie; seguita dal maggior accesso ai canali digitali (86%) e dall’applicazione degli standard Esg (81%). Ma cosa cambierà per chi lavora – o desidera lavorare – nel mondo della finanza?
I lavori del futuro (e quelli in via di estinzione)
Il World economic forum ha identificato in generale 10 professioni del futuro (che potrebbero crescere più rapidamente tra il 2023 e il 2027) e 10 a rischio estinzione. Nel primo cluster, tre riguardano più direttamente il settore finanziario. Si parla degli analisti di business intelligence, al terzo posto della classifica dei lavori a più rapida crescita, seguiti dagli ingegneri fintech al quinto posto e dagli specialisti della trasformazione digitale al decimo posto. Nel ranking anche gli specialisti di intelligenza artificiale e di machine learning (1° posto), gli specialisti della sostenibilità (2°), gli esperti di sicurezza informatica (4°), i data analyst (6°), gli ingegneri della robotica (7°), gli ingegneri elettrotecnici (8°) e gli operatori di attrezzature agricole (9°).
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Nella classifica dei 10 lavori in via di estinzione, tornando alla finanza, troviamo gli sportellisti di banca e impiegati affini (al 1° posto); seguono gli addetti ai servizi postali (al 2° posto) e gli statistici del settore finanziario e assicurativo (9° posto). “L’online banking ha portato alla chiusura di molte filiali bancarie, il che lascia che sportellisti e impiegati affini subiscano un calo stimato del 40% entro la fine del decennio, il tasso più veloce di qualsiasi altro lavoro”, spiegano gli esperti. Allo stesso modo, la crescente influenza dell’automazione, delle tecnologie dei sensori e dei servizi online, sta riducendo la necessità di addetti ai servizi postali. E non solo. A rischio sono anche cassieri (3° posto), impiegati di data entry (4°), segretari amministrativi (5°), archivisti (6°), addetti alla contabilità (7°), legislatori e funzionari (8°) e venditori porta a porta (10°).
“Gli ultimi tre anni sono stati pieni di sconvolgimenti e incertezze per i lavoratori, con il covid, i cambiamenti geopolitici ed economici e il rapido avanzamento dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie che ora rischiano di aggiungere ulteriore incertezza”, ha dichiarato Saadia Zahidi, direttrice generale del World economic forum. “La buona notizia è che esiste una chiara strada da percorrere per garantire la resilienza”, rassicura. “Governi e imprese devono investire per sostenere il passaggio ai lavori del futuro attraverso l’istruzione, la riqualificazione e le strutture di sostegno sociale che possono garantire che gli individui siano al centro del futuro del lavoro”.