Cosa ci raccontano le case d’aste sul settore design 2023? Di seguito tre interviste ai responsabili dei dipartimenti dedicati al design delle principali case d’asta italiane: Pandolfini, Cambi e Il Ponte.
PANDOLFINI CASA D’ASTE – JACOPO MENZANI, CAPO DIPARTIMENTO DELLE ARTI DECORATIVE DEL XX SECOLO E DEL DESIGN
Le vendite del 2023 in un numero
“Abbiamo chiuso il 2023 totalizzando circa 1.7 milioni di euro”.
La crescita del dipartimento
“Le nostre vendite hanno visto un incremento di circa il 60% sul 2023 rispetto all’anno precedente”.
Il top lot
“La camera d’albergo Mosca di Gaetano Pesce, battuta per 102.200 euro”.
I tre designer più apprezzati
“Ettore Sottsass, Gaetano Pesce, Gio Ponti”.
Previsioni per il 2024
“Pandolfini ha inaugurato il 2024 con l’asta Spotlight Design che ha riscontrato un ottimo successo. Il nostro dipartimento ha in programma un’altra asta per giugno e un’altra selezionata per la fine dell’anno o l’inizio del 2025”.
Arte vs design: perché investire nella seconda
“Il collezionismo di design storico è più snello e ovviamente legato alla funzione dell’oggetto. L’investimento comporta un rischio minore e ovviamente l’oggetto può essere vissuto nel quotidiano”.
Identikit del collezionista di design
“Molti collezionisti di design provengono dal mondo dell’arte, ma ce ne sono tanti che si focalizzano sul design. Importante è anche la quota di collezionisti legati al settore, come architetti e designer”.
CAMBI CASA D’ASTE – PIERMARIA SCAGLIOLA, CAPO DIPARTIMENTO DESIGN
Le vendite del 2023 in un numero
“I risultati si attestano attorno ai 6.4 milioni di battuto comprensivi di diritti, in calo rispetto al 2022. Questo tuttavia è un trend che in questo momento colpisce molte categorie del lusso ed è dovuto a difficoltà legate a guerre, inflazione e difficoltà logistiche per le spedizioni internazionali”.
La crescita del dipartimento
“Nel 2022 il battuto complessivo si è aggirato attorno ai 7 milioni quindi la flessione è attorno all’8,5% ma, come dicevo, è fisiologico e viene dopo due anni di trend in continua crescita”.
Il top lot
“Il lotto è un vaso di Ettore Sottsass venduto per 60.000 euro. Il che è parzialmente una sorpresa, essendo comunque un lotto eccezionale. Al secondo posto, il lampadario modello Dahlia a doppio livello creato da Max Ingrand, venduto per 56.000 euro”.
Modernariato vs design contemporaneo
“Dipende tutto dai singoli oggetti, ma il design storico risponde a logiche collezionistiche e di valorizzazione di qualità funzionali ed estetiche. Il design contemporaneo è più vicino a logiche da mercato dell’arte con la quotazione che riflette il valore complessivo, considerando anche la qualità delle collaborazioni: perquesto è un segmento più adatto al mercatoprimario rispetto a quello delle case d’asta”.
Previsioni per il 2024
“Sempre parlando di design storico, le prospettive sono buone al netto di ulteriori peggioramenti geopolitici. Normalmente, durante gli anni di elezioni (specialmente quando si parla di elezioni statunitensi) c’è un po’ di prudenza dal punto di vista degli investitori che hanno patrimoni da gestire, quindi molto del comportamento di gallerie e top clients andrà valutato nel corso dell’anno. Si tratta comunque di pressioni esterne al mondo del design: non c’è quindi un calo legato a un cambio della moda quanto piuttosto a difficoltà esogene”.
Arte vs design: perché investire nella seconda
“Il design è sempre più una categoria di investimento che dialoga con il mondo dell’arte: per esporre capolavori in ambienti curati, il design sta diventando un comprimario irrinunciabile per i grandi collezionisti e le istituzioni”.
Identikit del collezionista di design
“Come dicevo, i collezionisti di arte spesso accompagnano le loro collezioni con elementi di design ma il collezionismo di design in senso stretto ha tutta una serie di estimatori che non si sovrappongono a quello dei collezionisti d’arte. Si può quindi parlare di ambiti comunicanti, ma diversi”.
IL PONTE CASA D’ASTE – STEFANO ANDREA POLI, CAPO DIPARTIMENTO ARTI DECORATIVE DEL ‘900 E DESIGN
Le vendite del 2023 in un numero
“Il mercato del design storico e delle arti decorative del ‘900 risulta stabile, con un incremento sensibile di interesse da parte del pubblico nazionale e internazionale per le opere e gli arredi che si collocano nell’ambito di confine tra arte e design, siano essi pezzi unici d’arte vetraria muranese o arredi in tirature limitate”.
La crescita del dipartimento
“Nel 2023 abbiamo rilevato un andamento stabile, con una media generale dell’80% di lotti venduti e del 160% di rivalutazione delle stime”.
Il top lot
“Tra le migliori vendite registrate nell’arco del 2023, segnaliamo: un eccezionale gruppo, per quantità e rarità, di tavoli e sedute della serie Monofilo di Luciano Grassi, Sergio Conti e Marisa Forlani (€107.100); il vaso modello 3458 dell’architetto italiano Tomaso Buzzi, meraviglioso pezzo unico realizzato per Venini (€63.000); nel campo dell’illuminazione due grandi lampadari firmati l’uno da Pietro Chiesa (€41.580) e l’altro da Carlo Scarpa (€35.280); un gruppo di sedie Novecento di Gio Ponti (€21.420). Fra le ‘scoperte’ di autori meno noti, si sono distinti i pezzi unici su disegno dell’architetto bresciano Fausto Bontempi (€18.900)”.
Modernariato vs design contemporaneo
“Le quotazioni del design storico sono in genere maggiori rispetto al design contemporaneo, che solo occasionalmente viene trattato nelle nostre aste, anche se rileviamo un crescente interesse per questo segmento”.
I tre designer più apprezzati
“Alcuni autori che praticano il territorio di confine tra arte e design saranno sempre più valorizzati dal mercato. Risulta puntuale a tal proposito l’attenzione di pubblico verso i vetri d’artista di più recente esecuzione, come nel caso del maestro Yoichi Ohira e delle sue creazioni dell’inizio degli anni 2000, il cui prezzo di vendita finale nelle nostre aste ha raggiunto vertici da €81.250. Cresce l’interesse per autori attivi negli anni Settanta e Ottanta del secolo XX, con particolare attenzione per le opere al confine fra il mondo dell’arte e del design, esemplari eccezionalmente rari e dal forte carico di polemica culturale: Archizoom, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini e Gaetano Pesce, solo per citare alcuni autori”.
Previsioni per il 2024
“Miriamo a confermare i risultati precedenti, con un leggero incremento nel segmento dei pezzi eccezionali e rari. Saranno dedicate due aste di alto livello al Design e alle Arti decorative del ‘900, oltre a un numero variabile di aste (da 4 a 6) dedicate a oggetti di modernariato con valori medi di scambio decisamente più popolari. Queste previsioni indicano un impegno continuo nel mantenere e sviluppare la categoria design per soddisfare le esigenze e le aspettative dei collezionisti e degli appassionati del settore”.
Arte vs design: perché investire nel secondo
“È indubbio che alcune eccezionali opere di arte decorativa e di industrial design siano entrate a pieno titolo nel novero delle opere di collectible design, raggiungendo valori di scambio molto elevati rispetto al passato. Tuttavia le cifre in gioco per il design non sono paragonabili a quelle dell’arte moderna e contemporanea e i fenomeni di forte speculazione che riguardano quest’ultima sembrano ancora assenti o poco praticabili nel settore del design”.
Articolo pubblicato sulla guida di We Wealth dedicata al design da collezione. Sfogliala qui.
In copertina: Tomaso Buzzi, Vaso modello 3458. Esecuzione Venini, Murano (1932-33). Venduto €63.000. Courtesy Il Ponte Casa d’Aste