In Europa si contano più di 150 unicorni, dai 132 del 2021. Guida il Regno Unito con 44, seguito da Germania (29), Francia (25) e Svezia e Spagna a pari merito (8). L’Italia si blocca a quota uno con Scalapay
Il Club degli investitori ha identificato 16 società fondate da imprenditori tech italiani che, secondo le proprie analisi e quelle di i5invest, potrebbero ottenere il titolo di unicorno nei prossimi anni
Quanti sono gli unicorni in Europa? E quante invece le startup fondate da imprenditori italiani pronte a ottenere il titolo? Sono alcune delle domande cui ha tentato di dare risposta una nuova indagine del Club degli investitori. Un’occasione non solo per scattare la fotografia del settore ma anche per elaborare tre consigli per i founder che intendono unirsi al branco e per i venture capitalist che sognano di investire in startup dalla valutazione superiore al miliardo di euro.
Quanti sono gli unicorni in Europa
In Europa si contano più di 150 unicorni, dai 132 del 2021. Guida il Regno Unito con 44 unicorni, seguito da Germania (29), Francia (25) e Svezia e Spagna a pari merito (8). L’Italia si blocca invece a quota uno con Scalapay, accompagnata da una decina di “soonicorn”, società pronte a fare il loro ingresso nel branco. E il gap con i “cugini” europei si evidenzia anche in termini di capitali raccolti. Per gli unicorni francesi si parla di più di 10 miliardi di euro solo nel 2021 per un totale di 35 miliardi negli ultimi 10 anni. Gli spagnoli, invece, hanno superato i 4 miliardi di euro lo scorso anno per un totale di 10,4 miliardi nel decennio. Quanto al Belpaese, gli investimenti in startup italiane hanno toccato gli 1,25 miliardi di euro nel 2021 mentre nel decennio hanno sfiorato i 4 miliardi di euro.
16 unicorni italiani pronti a nascere
Fiore all’occhiello tricolore sono i 10 unicorni fondati da imprenditori italiani tech nel mondo: Yoox di Federico Marchetti, King di Riccardo Zacconi, FaceIT di Niccolo Maisto, Kong di Augusto Marietti, Advanced Accelerator Applications di Stefano Buono, Depop di Simon Beckerman, Scalapay di Simone Mancini, MutuiOnline di Marco Pescarmona, Truelayer di Francesco Simoneschi, e Sysdig di Loris Degioanni. Il Club degli investitori ha inoltre identificato 16 società fondate da imprenditori italiani che, secondo le proprie analisi e quelle di i5invest, potrebbero ottenere il titolo di unicorno nei prossimi anni: Satispay, Credimi, Prima Assicurazioni, Soldo, Yolo, Moneyfarm, Medical Micro Instruments, Genenta Science, Enthera, Newcleo, Roboze, D-Orbit, Musixmatch, Everli, Casavo, Planet Smart City. Cinque di queste realtà vantano una valutazione di quasi 500 milioni di euro. Domina il settore fintech e insurtech con sei startup.
Unicorni: tre suggerimenti per i founder
Incrociando i dati relativi ai 10 unicorni fondati da imprenditori italiani nel mondo insieme a quelli delle 132 startup europee dalla valutazione superiore al miliardo al 2021, i ricercatori hanno poi elaborato tre suggerimenti per i founder e gli investitori:
- non avere fretta, considerando che i tempi medi per ottenere lo status di unicorno si aggirano intorno ai 10 anni dalla fondazione;
- punta su una visione strategica e finanziaria globale o europea: 9 dei 10 unicorni fondati da imprenditori italiani nel mondo oggetto di analisi operano infatti in mercati internazionali. Inoltre, gli unicorni europei hanno raccolto mediamente 300 milioni di euro, il 40% dei quali grazie a investitori oltreconfine;
- accumula esperienza: l’età media dei founder raggiunge i 40 anni. Inoltre, quattro su dieci in Italia vantano un’esperienza pregressa come executive e sei su dieci hanno già fondato almeno una startup.