Mi spiego meglio:
L’orizzonte temporale di un investimento
In un post su LinkedIn avevo già affrontato l’argomento ma mi ero limitato a dire: il tempo adeguato – ossia giusto, senza approfondire ulteriormente.
Ma cosa significa “giusto”?
Un termine vago che, nel campo della finanza personale, va inteso come adatto per l’investitore.
Infatti, quando un consulente consiglia al proprio cliente un investimento, gli sta – indirettamente – chiedendo:
- Di rinunciare ora a dei soldi e
- Di rinunciare per un tot di tempo a quei soldi.
Piuttosto banale no?
Eppure molti si concentrano solo sulla cifra in assoluto, dimenticandosi che anche il periodo del progetto è altrettanto importante.
Ma come stabilire la durata?
Sono gli obiettivi che influenzano quanto dovrebbe durare un investimento.
Vuoi speculare? L’orizzonte è brevissimo, al più di un anno, se ti è andata bene.
Vuoi investire una parte della tua liquidità ferma sul conto corrente? Allora gli anni cominciano ad essere più di uno.
Vuoi creare il tuo fondo pensione e/o un fondo di emergenza? Siamo nell’ordine di decenni…
Progetto → Obiettivo → Orizzonte temporale
Un semplice “schema” che aiuta anche chi, a completo digiuno di finanza, vuole iniziare da qualche parte.
Senza dimenticare che nel primo step, è compresa anche la sostenibilità: è vero che investire è importante… ma non possiamo, oggi, sacrificare TUTTO per il domani.
O almeno, così la penso io.
Una cena con gli amici, una sciata, una vacanza… sono altrettanto importanti quanto un piano di investimento.
Credo nel costruire in modo ragionato, perché altrimenti la persona vorrà chiudere il suo progetto il prima possibile: è una sofferenza!
Secondo step, l’obiettivo.
Fondo pensione? investire della liquidità ferma sul conto corrente? Speculazioni a breve?
Tutte opzioni valide ma che richiedono diversi tempistiche: non posso sperare per 30 anni che una certa azienda cresca o perda di valore… nel frattempo il Mondo sarà cambiato!
Ma 30 anni potrebbero essere il giusto orizzonte per chi vuole costruirsi una pensione o, anche meno, per chi vuole ritirarsi prima dalla propria azienda avendo accumulato una somma che gli dia tranquillità.
Terzo step, l’orizzonte.
Tra quanto tempo vorresti godere dei benefici del tuo investimento?
Al netto degli imprevisti, è importante che ogni investitore abbia una “data sul calendario”.
Non deve essere esatta (es. il 12/05/2050) ma deve rendere la persona consapevole di quando raggiungerà il suo target.
Do per scontato che sia un target realistico in termini di tempo/capitale, ma sono sicuro che la maggior parte delle persone ne sia consapevole (sono un ottimista).
Senza un punto di arrivo, l’investitore diventa un viandante finanziario che continua a camminare e ad investire… Investire e camminare… Ma senza vedere mai la fine…
E un bel giorno, svegliandosi, si chiederà: Ma perché ho investito per tutto questo tempo?