Anche il gruppo Bper beneficia dall’attuale contesto dei tassi di interesse. I risultati al 31 marzo 2023, presentati nella serata del 9 maggio, evidenziano una redditività in forte crescita, registrando un utile netto di periodo pari a € 290,7 milioni, con un margine di interesse che si attesta a € 726,0 milioni, in crescita del 92,9% rispetto al primo trimestre 2022. «Il quadro macroeconomico del primo trimestre dell’anno è stato caratterizzato da un’attività economica in leggera crescita e da un’inflazione che permane su livelli elevati. In tale contesto la Banca ha conseguito risultati eccellenti in particolare grazie ad una forte accelerazione del margine di interesse e alla buona tenuta delle commissioni nette» commenta l’amministratore delegato Piero Luigi Montani. «I proventi operativi pari a € 1.318 milioni hanno fatto rilevare un’ottima performance con una crescita del 49,2% rispetto al primo trimestre del 2022. La dinamica dei proventi operativi ha consentito il raggiungimento di un risultato della gestione operativa di € 643 milioni, in crescita del 97,5% rispetto al primo trimestre dell’anno scorso».
Bper, com’è andata la raccolta netta nel primo trimestre 2023
La raccolta diretta da clientela si attesta a € 113,5 miliardi (+14,2% a/a). Fra i motori principali, che hanno parzialmente compensato il calo nel trimestre dei conti correnti, si sono registrati le buone performance dei depositi vincolati, delle obbligazioni e dei certificates; positivo l’andamento della raccolta dei pronti contro termine con controparti istituzionali. La raccolta indiretta da clientela si porta a € 167,5 miliardi (+2,6% nel trimestre); a sostenere la crescita dell’aggregato contribuiscono sia la raccolta gestita, a € 62,1 miliardi (+2,5%), sia la raccolta amministrata, a € 81,6 miliardi (+4,2%), che intercettano i reinvestimenti della raccolta diretta. Il portafoglio premi assicurativi riferibile al ramo vita si attesta a € 23,8 miliardi (+22,4% a/a). Il gruppo Carige – consolidato linea per linea nel conto economico del gruppo Bper a partire dal 3° trimestre 2022 – è stato «ininfluente ai fini dei depositi e delle masse». Le commissioni nette sono pari a € 506,1 milioni in aumento del 12,3% rispetto lo stesso periodo dello scorso anno e riflettono, in particolare, il positivo andamento del comparto bancassurance (+18,3% a/a); solido anche il contributo delle commissioni relative alla raccolta indiretta (+4,9% a/a) e di quelle derivanti dall’attività bancaria tradizionale (+15,6% a/a).
Gli indicatori di rischio di credito si confermano su livelli molto contenuti. Il miglioramento raggiunto dalla banca nella qualità del credito nel 2022 è stato confermato anche nel primo trimestre di quest’anno, in particolare con riferimento all’npe ratio proforma che si è attestato al 2,9% lordo (1,2% netto) in calo rispetto a fine 2022 e al grado di copertura dei crediti deteriorati pari al 60,9%, che ci posiziona come best in class del sistema bancario italiano. Prosegue il trend positivo relativo al processo di derisking. La banca prevede una ulteriore cessione di crediti unlikely to pay per oltre 400 milioni di euro quest’anno (entro l’approvazione dei risultati del primo semestre). Molto buona solidità della banca (Cet1 13,3%; il requisito minimo Supervisory Review and Evaluation Process – Srep Bce è dell’8,5%). Si evidenziano miglioramenti nella gestione delle tematiche esg. I dividendi risultano pari a € 2,2 milioni (€ 0,3 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente e € 2,9 milioni nel quarto trimestre 2022). Il risultato netto della finanza è positivo per € 50,9 milioni rispetto a € 58,9 milioni del primo trimestre 2022 (€ 23,0 milioni nel quarto trimestre 2022).
Bper, outlook di periodo
«L’attuale contesto di mercato, caratterizzato da una perdurante incertezza geopolitica e da una persistenza dell’inflazione a livelli elevati, pone nuove sfide. La banca è confidente di saperle gestire grazie ai progressi compiuti sul fronte della generazione dei ricavi, alla robusta posizione patrimoniale e di liquidità e alla solida qualità del credito. L’atteggiamento è di fiducia, convinti che riusciremo a consolidare i livelli di redditività finora conseguiti a beneficio di tutti gli stakeholders, anticipando la traiettoria di crescita ipotizzata lo scorso anno nel piano industriale 2022-2025».
L’attività economica dell’area euro è tornata a crescere leggermente all’inizio dell’anno nonostante si sia rilevato un primo rallentamento dei prestiti alle imprese; i più recenti indicatori economici mostrano infatti un prodotto interno lordo che è migliorato seppur debolmente. Con riferimento alla situazione economica italiana, la fine dello scorso anno ha visto interrompere la fase di espansione economica soprattutto a causa della contrazione della spesa delle famiglie. L’ultimo trimestre del 2022 è stato caratterizzato da un pil leggermente in calo (-0,4%). Secondo i modelli di banca d’Italia l’attività economica è leggermente aumentata nel primo trimestre del 2023, all’interno di un contesto contraddistinto da un tasso di inflazione ancora elevato, grazie in particolare alla discesa dei corsi energetici e alla normalizzazione delle condizioni di approvvigionamento lungo le catene del valore. In tale scenario la redditività della banca continuerà ad essere sostenuta in particolare dal margine di interesse, dalla tenuta delle commissioni nette, dalle azioni volte a compensare gli impatti delle dinamiche inflattive sui costi e dal rialzo dei ricavi che beneficeranno ancora dall’andamento dei tassi d’interesse.