Il nuovo fondo, una Sicav di diritto lussemburghese, sarà distribuito da Unicredit in Italia, anche se sarà disponibile a livello europeo attraverso partnership con altre banche
La soglia di ingresso è di 100mila euro e, dopo il primo anno, sarà possibile richiedere il rimborso senza penali – anche se alcuni limiti debbono essere tenuti a mente
“L’Italia è in cima alla lista dei Paesi europei in cui Blackstone vuole espandersi”, ha dichiarato Andrea Valeri, presidente di Blackstone Italia e senior managing director di Blackstone Credit
Il colosso del private equity Blackstone ha lanciato una partnership con Unicredit che porta sul mercato italiano il primo fondo dedicato al private debt non completamente illiquido. Una soluzione d’investimento che, pur rimanendo indirizzata a una clientela con patrimoni importanti, con un minimo d’ingresso di 100mila euro, consentirà, dopo il primo anno, di poter riscattare le somme investite senza penali (anche se con alcuni limiti). Gli obiettivi di raccolta non sono stati ancora resi noti.
Il debito privato è una forma di prestito attraverso la quale le aziende possono richiedere condizioni più personalizzate, rispetto al finanziamento tramite l’emissione di normali bond; un abito sartoriale per il quale si pagano interessi mediamente più elevati ai creditori. Questa asset class, che recentemente sta attirando maggiore attenzione anche da parte grandi gestori patrimoniali come Pgim e BlackRock, prevede di solito condizioni a tasso variabile che, nel contesto attuale “offrono rendimenti a doppia cifra compresi fra il 10 e il 12%”, ha spiegato Blackstone in un incontro con la stampa a Milano, “è un momento d’oro in termini di rendimenti aggiustati per il rischio”.
Come avvenuto anche per altri investimenti alternativi, l’industria del risparmio sta muovendo sempre più il suo focus dagli investitori istituzionali (i più tipici investitori a lungo termine) alla clientela individuale in possesso di consistenti patrimoni.
Il nuovo fondo, una Sicav di diritto lussemburghese, sarà distribuito da Unicredit in Italia, anche se sarà disponibile a livello europeo attraverso partnership con altre banche. Nei giorni precedenti al lancio c’è stato l’incontro di formazione con il team di Unicredit necessario per fissare con la rete distributiva le caratteristiche del prodotto, uno sforzo che proseguirà nel tempo tramite comunicazioni trimestrali che permetteranno alla rete di fare il punto con Blackstone.
Anche se i nomi delle aziende nel portafoglio del fondo restano riservate, Blackstone ha fatto sapere che si tratterà di prestiti (nel dettaglio, si parla di senior direct lending) ad elevata seniority, ossia maggiormente al riparo in caso di crisi aziendale, che finanzieranno società caratterizzate da “elevata qualità”, dunque a minor rischio di insolvenza. I settori in cui operano le società del portafoglio sono “non ciclici”, quelli che solitamente mantengono un ritmo di crescita più stabile, sia quando l’economia va bene sia quando va male. Blackstone, tramite le risorse di questo fondo, fornirà prestiti a società attive nello sviluppo di software, nell’healthcare e nei servizi professionali. Tutti fattori che rendono questo prodotto di tipo più difensivo, nei limiti del rischio relativamente elevato tipico dei mercati non quotati.
Dal punto di vista tecnico, la novità principale del Sicav lanciato da Blackstone consiste nel fatto che non si tratta di un fondo chiuso, che raccoglie risorse per un periodo limitato e le vincola per un numero solitamente significativo di anni. Il fondo in questione è disponibile in modo “perpetuo” e investe immediatamente le somme ricevute in direct lending. E’ una novità per l’Italia vedere un prodotto alternativo con queste caratteristiche, ma Blackstone da anni propone questa formula in altri Paesi, in particolare negli Usa.
Investimenti alternativi con una maggiore liquidità
Nonostante i prestiti sottostanti siano per loro natura illiquidi, i sottoscrittori del fondo, dopo un primo anno durante il quale è prevista un penale “morbida”, potranno accedere alla possibilità di riscatto. Con i seguenti limiti: entro il 2% delle masse gestite dal fondo su base mensile ed entro il 5% delle masse per trimestre.
Dal momento che il “tetto” non si applica all’investimento individuale, ma a quanto viene collettivamente gestito dal fondo, il limite potrebbe essere raggiunto qualora molti investitori dovessero richiedere nello stesso periodo una quota significativa del proprio risparmio. Qualcosa del genere è avvenuto, nei mesi scorsi, a un Reit di Blackstone, un fondo immobiliare quotato, che non ha potuto liquidare tutti i richiedenti, guadagnandosi i titoli dei giornali.
Consentire i riscatti su fondi tipicamente illiquidi “non crediamo possa essere controproducente”, ha dichiarato Rashmi Madan, senior managing director e responsabile Emea di Blackstone Private Wealth Solutions, facendo riferimento ad alcune circostanze della vita individuale che possono richiedere un disinvestimento imprevisto. E’ facile immaginare che la semi-liquidità dei fondi Blackstone sia parte della strategia che punta ad allargare la platea degli investimenti alternativi anche alle persone e non più solamente alle istituzioni. Tuttavia, “è cruciale comprendere la natura illiquida del sottostante, a fronte della quale è commisurato il rendimento, ed è parte del nostro sforzo di educazione in questo ambito”, ha aggiunto Madan, “anche per questo è importante che ci sia un periodo di un anno vincolato da una penale, in modo da rendere chiaro che è un prodotto diverso da un fondo che investe in titoli scambiati pubblicamente”.
Sullo specifico caso del Reit, Madan ha affermato che, entro i tetti prestabiliti, il fondo ha effettuato i rimborsi e che negli ultimi mesi le richieste, con il miglioramento dei mercati, si sono ridotte. “C’è un po’ di liquidità, ed è per questo che proponiamo questi prodotti come semi-liquidi, ma la loro natura è illiquida”, ha aggiunto la responsabile di Blackstone e i limiti ai rimborsi sono una parte importante per poter realizzare le performance nel corso del tempo.
L’interesse di Blackstone per il mercato italiano del Wealth
“L’Italia è in cima alla lista dei Paesi europei in cui Blackstone vuole espandersi”, ha dichiarato nel corso dell’incontro Andrea Valeri, presidente di Blackstone Italia e senior managing director di Blackstone Credit, “il mercato del wealth qui ha un valore stimato di 1.100 miliardi di euro, che la colloca tra i primi cinque Paesi europei per ricchezza private”, anche se “la maggior parte degli investitori privati non è allocata in investimenti alternativi, e si capisce perché questo è un mercato interessante per noi”.