Bitcoin e oro sono stati protagonisti nelle ultime ore comprese fra domenica 3 e lunedì 4 dicembre, sfoggiando slanci rialzisti che hanno portato la criptovaluta sui massimi dall’aprile 2022, e il metallo giallo a fissare un nuovo record storico a 2.152,30 dollari l’oncia.
Bitcoin, un nuovo salto in avanti
Il Bitcoin ha abbondantemente infranto la barriera dei 40mila dollari il 4 dicembre: al momento della pubblicazione, il massimo toccato nelle ultime 24 ore è stato 42.140,09 dollari, secondo i dati Coindesk, con un rialzo superiore al 6%. Quest’ultimo balzo ha portato il Bitcoin sui livelli precedenti non solo al fallimento di Ftx, da tempo digerito dal mercato, ma anche al collasso di Terra, l’altra notizia che aveva funestato il 2022 delle cripto. Al momento il Bitcoin è in rialzo del 151,86% da inizio anno, virtualmente dietro solo a Nvidia e Meta in un virtuale confronto con i titoli azionari dell’S&P 500.
La prospettiva sempre più concreta di una politica monetaria americana più accomodante nel 2024 starebbe sostenendo tanto l’oro quanto il Bitcoin in questa particolare fase. Venerdì 1° dicembre il presidente della Fed, Jerome Powell, aveva fornito una delle indicazioni più forti sul fatto che la stretta monetaria potrebbe essere ormai giunta al termine: siamo “ben dentro il territorio restrittivo, il che significa che che la politica monetaria stretta” sta rallentando l’economia, ha detto Powell in un discorso tenuto ad Atlanta, in Georgia. Il mercato sembra aver dato meno peso alle altre dichiarazioni più prudenti: “Sarebbe prematuro concludere che abbiamo raggiunto una posizione sufficientemente restrittiva”, ha aggiunto il presidente della Fed.
Nel frattempo, i trader scontano ampiamente i tagli dei tassi in arrivo: secondo il Cme FedWatch Tool le posizioni sui future indicano come a fine 2024 lo scenario più probabile sia un tasso al 4-4,25%, livello che implicherebbe quattro tagli da 25 punti base nel corso del prossimo anno.
Il percorso di mercato tenuto dal Bitcoin nel corso dei mesi segnati dalle politiche monetarie espansive adottate durante la pandemia fa pensare a una notevole sensitività della criptovaluta all’andamento dei tassi, con un comportamento paragonabile a un’azione growth. Nel 2021 il Bitcoin è cresciuto del 59,8%, mentre nel 2020 la performance era stata circa del 300%.
Negli ultimi mesi la criptovaluta per eccellenza ha beneficiato, inoltre, del possibile arrivo sul mercato americano del primo Etf in Bitcoin “fisico”, sulla spinta di una nuova ondata di richieste da parte di alcuni dei massimi asset manager globali, fra cui BlackRock. Nel 2021 l’arrivo dei primi Etf in future collegati al Bitcoin aveva guidato la fase di rialzi culminata con il massimo storico raggiunto dalla criptovaluta a 68.990,90 dollari.
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Oro, un picco ‘anomalo’ in quadro rialzista
Il nuovo record storico dell’oro, toccato domenica 3 dicembre, ha avuto vita breve: dal picco a 2.152,30 dollari l’oncia si è tornati rapidamente in area 2.090, un livello paragonabile alla chiusura di venerdì. Il notevole rialzo di 75 dollari che ha portato l’oro a sbriciolare il precedente record del 2022, però, si è realizzato in una seduta dai volumi ridotti. “Il picco di questa notte è stato riassorbito quando sono tornati volumi [di scambio normali]”, ha dichiarato a We Wealth Carlo Alberto De Casa, analista e autore per Hoepli de ‘I segreti per investire sull’oro’, “la direzione è rialzista ma ci vuole pazienza. Questi strappi possono essere riassorbiti più facilmente rispetto ad un’avanzata progressiva”.
Perché la crescita dell’oro possa essere mantenuta è necessario che le attese sulle future mosse della Federal Reserve vengano rispettate. Un’impostazione meno incline a tagliare i tassi potrebbe spegnere gli entusiasmi sull’oro, che beneficia dei cali dei rendimenti in quanto bene che non distribuisce né cedole né dividendi. Secondo De Casa i livelli attuali sono compatibili con l’ipotesi di tre tagli dei tassi nel corso del 2024, se fossero di meno “il mercato sarebbe attualmente troppo ottimista”. Per osservare un’ulteriore spinta al rialzo, invece, sarebbe necessario vedere almeno quattro tagli dei tassi da parte della Fed, uno scenario che i trader reputano verosimile.