Secondo i dati Refinitiv analizzati dal Financial Times, le più grandi aziende tecnologiche hanno speso circa 264 miliardi di dollari per acquistare potenziali rivali per un valore inferiore al miliardo dall’inizio del 2021
Al primo posto si posiziona Microsoft, con nove transizioni al di sotto della soglia Ftc (ricordiamo che le transazioni dal valore inferiore ai 92 milioni di dollari non necessitano di essere segnalate alle autorità di regolamentazione statunitensi)
Rebecca Kelly Slaughter: “Penso alle acquisizioni seriali come una strategia Pac-Man: ogni singola fusione potrebbe non sembrare avere un impatto significativo, ma l’impatto collettivo di centinaia di acquisizioni più piccole può portare a un colosso monopolistico”
“Lo studio evidenzia la natura sistemica delle loro strategie e cattura la misura in cui queste aziende hanno dedicato enormi risorse all’acquisizione di startup, portafogli di brevetti e interi team tecnologici. E come sono state in grado di farlo in gran parte al di fuori della nostra competenza”, spiega Lina Khan, presidente della Ftc. Nonostante gli avvertimenti dell’agenzia governativa statunitense, l’analisi del Financial Times mostra come il ritmo delle trattative sia appunto accelerato negli ultimi due anni. A crescere sono state anche le operazioni dal valore inferiore alla soglia di segnalazione di 92 milioni di dollari, che hanno raggiunto quota 8.451 nel 2021, in crescita del +35% rispetto allo scorso anno.
Al primo posto si posiziona Microsoft, con nove transizioni al di sotto della soglia Ftc; ma per la società fondata da Bill Gates non sono mancati accordi più grandi, come l’acquisizione della multinazionale di sviluppo software Nuance da 16 miliardi di dollari. Al secondo posto Amazon con otto transazioni, accanto al mega-affare con la storica compagnia privata di cineproduzione degli Stati Uniti d’America Mgm da 8,45 miliardi di dollari.
“Penso alle acquisizioni seriali come una strategia Pac-Man: ogni singola fusione, vista indipendentemente, potrebbe non sembrare avere un impatto significativo, ma l’impatto collettivo di centinaia di acquisizioni più piccole può portare a un colosso monopolistico”, ha avvertito Rebecca Kelly Slaughter, commissario dell’Ftc. Apple, Facebook, Amazon, Google e Microsoft, conclude il Financial Times, si sono rifiutate di commentare.