Bernardi (Banca Generali): “L’arte è come il risparmio, ne abbiamo tanta ma dobbiamo imparare a gestirla”
Per il settimo anno consecutivo, Banca Generali è main sponsor e main partner di Milano Art Week (1-6 aprile 2025), e Marco Bernardi, vicedirettore generale della Banca del Leone, sottolinea perché un’istituzione finanziaria desidera dare (e dà) un proprio contributo al mondo dell’arte. «Per noi fa parte del nostro lavoro. Ci occupiamo di private banking, e la clientela con una certa disponibilità economica ha anche volontà e desiderio di accostare al dividendo emotivo delle opere d’arte, quello derivante dall’investimento». I beni artistici in Italia pesano circa il 3% nei portafogli dei clienti private. Ma la percentuale è destinata a crescere.
Poi, Bernardi fa un interessante parallelismo. Come rileva la Banca Mondiale, «l’Italia è tra i primi tre paesi al mondo per risparmio pro capite, ma al quarantesimo posto per competenze finanziarie». Quindi gli italiani restano «grandi accumulatori di patrimonio, ma non così altrettanto bravi a dedicare del tempo per capire come proteggerlo e valorizzarlo».
Nella dimensione patrimoniale dell’arte si verifica lo stesso fenomeno: «Sul fronte dei beni d’arte siamo probabilmente il primo paese al mondo, vero? Sicuramente per numero di siti Unesco. Però dall’altro lato siamo fanalino di coda dei paesi Ocse per la percentuale di Pil investita nel preservare il patrimonio artistico». Banca Generali si sente partecipe dell’obiettivo di accompagnare, «gli investitori, i risparmiatori, le famiglie, le imprese, in un percorso di maggiore consapevolezza. Vuole portare un contributo alla comunità culturale e artistica e alla città di Milano per cercare di portare la nostra esperienza in un mondo diverso ma parallelo al nostro. Vogliamo cercare quella combinazione pubblico-privato che oggi è sempre più importante nel valorizzare le cose che sono di tutti, come l’arte e la cultura lo sono inequivocabilmente».
BG Art Talent, un progetto concreto di mecenatismo
Nel 2018 Banca Generali inaugura il percorso BG Art Talent. Commenta Bernardi: «La nostra collezione è relativamente giovane, quindi non abbiamo avuto il tempo di accumulare una raccolta particolarmente voluminosa. Abbiamo tuttavia deciso di collocarci su un segmento specifico, grazie alla cura del dottor De Bellis». Quale? Quello dell’arte italiana più promettente: «Arricchiamo la nostra collezione con due artisti italiani contemporanei. Più che emergenti, immersi. Presentare le nostre acquisizioni nel giorno in cui si presenta proprio l’Art Week (10 marzo 2025, ndr) per noi vuol dire sottolineare il contributo che vogliamo dare all’arte e alla cultura della città di Milano». Le opere acquisite per il 2025 sono: The Reign of Comus (2024) di Giangiacomo Rossetti e Falsa Finestra V (2021) di Giuseppe Gabellone.
Curatore del progetto BG Art Talent è fin dal principio Vincenzo Debellis, dal 2022 direttore di Art Basel. «Banca Generali ha deciso di intraprendere un percorso di sostegno per l’arte italiana, il migliore possibile», ovvero «quello di acquisire le opere d’arte». Per far questo, «non poteva esserci luogo più indicato di una banca, operativa nella valorizzazione economica degli asset dei propri clienti anche quando investono in arte».
I due artisti Giuseppe Gabellone e Gian Giacomo Rossetti «appartengono a due diverse generazioni dell’arte italiana. Le opere scelte – dal mio punto di vista – devono essere rappresentative del percorso dell’artista», conclude De Bellis.
Gabellone sul suo bassorilievo: «Fa parte della mia serie di “falsi paesaggi”, paesaggi inventati che non si affacciano verso un’apertura, ma verso un universo un po’ opaco in cui elementi reali e forme astratte si confondono. Questo è il primo con i centesimi che fluttuano sul paesaggio. Mi piace l’idea di poter cambiare la scala degli oggetti», prosegue l’artista, «lasciare aperta questa doppia lettura in cui non si capisce se siamo in un universo minuscolo oppure ingrandito».

E infine, Gian Giacomo Rossetti: «Il soggetto rappresenta un mio caro amico, che mi ha rimandato all’iconografia classica di figure a riposo».

I servizi di consulenza sui pleasure asset di Banca Generali
L’Art & Passion Advisory di Banca Generali si fonda sull’esigenza di supportare il cliente in una operazione di consapevolezza sul proprio patrimonio artistico. Spesso infatti ne conosce il valore estetico, ma non quello economico. I servizi offerti non si limitano alle opere d’arte in senso stretto, ma si estendono anche a beni collezionabili come i vini pregiati, i gioielli, gli orologi, le auto d’epoca. Il 2024 è stato un anno di assestamento che ha visto le quotazioni stabilizzarsi. Le cause sono molteplici, e il periodo potrebbe essere un’opportunità per acquistare.
A livello globale si sono ridotti i fatturati delle principali case d’asta, ma sono cresciute le vendite in trattativa privata. Aumentano i clienti under 40. I nuovi acquirenti hanno determinato negli ultimi anni una crescente attenzione per l’arte contemporanea, soprattutto per alcuni artisti millennial, nonché per i beni di lusso, tra cui design, borse e gioielli.
Com’è andato il mercato italiano dell’arte? Qualche (bella) sorpresa
Il mercato italiano interessa il 2% degli scambi mondiali, e ha risentito meno della flessione registrata a livello globale. Il fatturato complessivo è stato di 382.328.300 euro, con 838 aste (dati Banca Generali). Continua l’interesse per gli artisti del ‘900, come Salvo, Boetti, Schifano e Fontana, seguiti da De Pisis, Pomodoro, Balla e Severini. L’anno in corso appare favorevole anche agli investimenti in artisti del movimento astratto-informale degli anni Sessanta, come Carla Accardi, Sironi e Dadamaino. Infine, l’Arte Povera, nonostante la recente mostra alla Bourse de Commerce di Parigi, non ha registrato significativi incrementi nei valori di mercato.