Cruciali per le imprese saranno l’evoluzione del commercio internazionale e la capacità di internalizzare efficacemente i nuovi modi di produrre
Mediobanca descrive un 2020 in cui i gruppi industriali vedranno frenare i fatturati del 13%, con un andamento migliore per la manifattura
Corrono in aiuto i dati congiunturali. Secondo l’Area Studi Mediobanca a luglio 2020 il consumo interno lordo di gas si è contratto del 4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Si tratta della minore flessione del 2020 (era -8,5% a gennaio, prima del lockdown, e -24% a maggio), la richiesta di energia elettrica, è diminuita del 7% rispetto al 2019 (-4% in gennaio, -17,2% ad aprile). Il consumo di benzina a luglio si è contratto del 5,8% ma nel complesso nel settimo mese dell’anno la produzione industriale ha registrato una flessione del 3,6% rispetto all’anno precedente – e del 7,6% su luglio. Meglio del previsto, ma il bilancio del 2020 dipenderà dal quadro sanitario, che potrà anche evolvere in modo asincrono tra i Paesi, dalla dinamica della spesa dei consumatori e dalla loro volontà di riprendere i consumi nelle nuove modalità di fruizione.
Commercio internazionali
Cruciali per le imprese saranno l’evoluzione del commercio internazionale e la capacità di internalizzare efficacemente i nuovi modi di produrre. Mediobanca descrive un 2020 in cui i gruppi industriali vedranno frenare i fatturati del 13%, con un andamento migliore per la manifattura che potrebbe flettere in misura inferiore al 10%, attorno al 9%.
Settori
Al di fuori della manifattura flessioni importanti dovrebbero colpire l’edilizia (-20% secondo Mediobanca), l’immobiliare (-22%), i trasporti (-19%), con penalizzazione maggiore per quelli di persone rispetto alle merci, il petrolifero (-13%), la fornitura di energia e gas (-12%), anche per l’avversa dinamica delle quotazioni petrolifere, e tutto il comparto del commercio non food con flessioni tra il 20% e il 30%.
Se lo scenario delineato dal report fosse confermato, si configurerebbe un 2020 non peggiore del 2009, quando le maggiori imprese industriali persero il 14,7% del fatturato e quelle manifatturiere il 16,2%. Il valore aggiunto dell’industria potrebbe perdere nel 2020 meno del 5% rispetto alla contrazione del 6,1% del 2009.
E il 2021?
Circa il 2021, in assenza di peggioramenti del quadro pandemico, si prospetta una ripresa del fatturato manifatturiero del 5,9% (+7,7% nel 2010) e del 7,5% per l’industria (+7,4% nel 2010).