I canali fisici hanno ben retto durante la crisi e le supply chain della gdo si sono dimostrate resilienti
Le filiere dell’e-commerce e della logistica hanno incrementato la quota di user
Si è registrato un maggior fastidio verso confusione e folla
Dopo la gestione del risparmio, l’attenzione alla salute e i divorzi vs nascite ecco la quarta puntata di “lettera dal futuro” sulla gestione dei canali fisici e online
11 agosto 2020: esattamente quattro mesi fa, eravamo alla vigilia di Pasqua, ancora in pieno vortice coronavirus. Poche ore prima avevamo appreso che tutte le misure restrittive venivano prorogate fino al 3 maggio, una decisione difficile ma necessaria, come dichiarato dallo stesso premier, Giuseppe Conte. In realtà, in un modo o nell’altro, Pasqua era arrivata, così come Pasquetta, e mai come quest’anno il detto “Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”, si sarebbe rivelato tanto inadeguato. Così come le gite fuori porta finivano in lontani ricordi. Già perché, secondo un sondaggio realizzato da Nomisma nelle ultime tre settimane di marzo, il 49% delle famiglie aveva risposto che, non appena l’emergenza fosse finita, il desiderio più forte da realizzare come prima cosa sarebbe stato proprio quello di riabbracciare i propri cari.
Ma se baci e abbracci non ci sono stati (se non tra le mura di casa o, in modo virtuale, attraverso video chat), gli italiani non hanno certamente rinunciato al pranzo pasquale e sicuramente a colombe e uova di Pasqua, per la gioia di grandi e piccini. E questo ha dimostrato un cambiamento nel modo di fare acquisti tra canali fisici e online. Cos’è emerso? In questa quarta puntata di “Lettere dal futuro”, We Wealth lo ha chiesto a Fabrizio Fornezza, presidente di Eumetra Mr.
“I
canali fisici hanno ben retto durante la crisi, malgrado questa abbia portato gravissimi danni al sistema delle piccole imprese (distribuzione tradizionale, Horeca) e
le supply chain della gdo si sono dimostrate resilienti, ha dichiarato Fornezza, che però ha sottolineato che nuovi segnali deboli stanno emergendo proprio dal mondo del canale fisico, che ha difficoltà nel gestire il distanziamento sociale mantenendo un adeguato standard di servizi. Al di là dei rischi epidemici del recente passato, si è registrato un
maggior fastidio verso confusione e folla. E questa tendenza ha coinvolto tutte le attività economiche con assembramenti di persone: per intenderci, quindi, ha colpito anche i classici locali “di moda” pre-crisi. “
Sta crescendo, infatti, una maggior richiesta di qualità nell’accoglienza (spazi maggiori, meno confusione, più possibilità di una relazionalità “simil-domestica”, anche per piccoli gruppi) e, allo stesso modo,
una maggior attenzione all’igienizzazione, in senso lato degli spazi pubblici (dalla basica pulizia del locale, all’areazione e purificazione degli ambienti, ecc.)”, ha proseguito Fornezza.
E come è avvenuta la gestione dei canali online? “Le filiere dell’e-commerce – almeno quelle che hanno visto crescere le proprie richieste – e della logistica hanno incrementato la quota di user, gestendo qualche problema di saturazione nei momenti iniziali della crisi. Il risultato? Un significativo cambio delle abitudini di quote interessanti dei rispettivi pubblici di riferimento”, – ha risposto Fornezza, che più in generale ha spiegato come il web sia diventato ancora più protagonista, da tutti i punti di vista: informazione, relazione a distanza (dove la prossimità era proibita), acquisti, ecc. “Non tutte le filiere dell’e-commerce hanno registrato i medesimi risultati, visto che i mercati sottostanti hanno avuto performance diverse. I viaggi online che guidavano lo sviluppo dell’e-commerce non sono certo stati i leader del periodo; idem il fashion. Mentre grocery e spesa alimentare hanno visto accrescere le loro quote. Il corso di formazione sul tema della relazione a distanza che molti hanno forzatamente ricevuto (l’uso di piattaforme per videoconferenze e simili) ha introdotto anche nel mondo dell’e-commerce opportunità se non completamente diverse, almeno scalabili su dimensioni maggiori (un numero maggiore di persone). I personal assistant online dell’e-commerce sono in fase di sviluppo proprio nei settori nei quali il bisogno di consulenza è maggiore e dove i consumi non sono andati proprio alla grande nei mesi scorsi (es. elettronica di consumo, ecc.)”, ha concluso Fornezza.
E ora? Non perdetevi le prossime puntate sugli ultimi tre aspetti che mancano all’appello:
– istruzione e relax
– viaggi e turismo
– relazioni.
I canali fisici hanno ben retto durante la crisi e le supply chain della gdo si sono dimostrate resilientiLe filiere dell’e-commerce e della logistica hanno incrementato la quota di userSi è registrato un maggior fastidio verso confusione e follaDopo la gestione del risparmio, l’attenzione alla salu…