Investire in innovazione: nuove agevolazioni in arrivo a dicembre

Rita Annunziata
28.9.2022
Tempo di lettura: 3'
In programma l’apertura di un secondo sportello dedicato agli Accordi per l’innovazione. Ecco chi potrà accedervi e come

Le agevolazioni si rivolgono alle imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati e operative nell’ambito di attività industriali, agroindustriali e artigiane o dedicate alla ricerca o ai servizi all’industria

I progetti ammissibili non dovranno avere una durata superiore ai 36 mesi e dovranno essere avviati solo dopo la presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni. Spese e costi non potranno essere inferiori ai 5 milioni di euro

Nuove risorse in arrivo a sostegno degli investimenti in ricerca e sviluppo industriale. Stando a una nota diffusa dal ministero dello Sviluppo economico, nel mese di dicembre le imprese italiane potranno accedere a un secondo sportello dedicato agli Accordi per l’innovazione, cui saranno destinati 500 milioni di euro di nuove risorse a valere sul Fondo nazionale complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ecco chi potrà accedervi e come.


Accordi per l’innovazione: a chi si rivolgono

Le agevolazioni si rivolgono alle imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati e operative nell’ambito di attività industriali, agroindustriali e artigiane o dedicate alla ricerca o ai servizi all’industria. I progetti ammissibili (che possono essere presentati dalle richiedenti anche in forma congiunta, fino a un massimo di cinque soggetti) devono riguardare attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale volte alla costruzione di nuovi prodotti, processi o servizi o al miglioramento degli stessi attraverso lo sviluppo di specifiche “tecnologie abilitanti fondamentali” in 16 aree d’intervento:

  • tecnologie di fabbricazione;
  • tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche;
  • tecnologie abilitanti emergenti;
  • materiali avanzati;
  • intelligenza artificiale e robotica;
  • industrie circolari;
  • industria pulita a basse emissioni di carbonio;
  • malattie rare e non trasmissibili;
  • impianti industriali nella transizione energetica;
  • competitività industriale nel settore dei trasporti;
  • mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili;
  • mobilità intelligente;
  • stoccaggio dell’energia;
  • sistemi alimentari;
  • sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione;
  • sistemi circolari.


Inoltre, non devono avere una durata superiore ai 36 mesi e devono essere avviati solo dopo la presentazione della domanda di ammissione alle agevolazioni. Spese e costi non possono essere inferiori ai 5 milioni di euro.


Le agevolazioni previste: limiti e criteri

Le agevolazioni consistono in contributi diretti alla spesa o in eventuali finanziamenti agevolati. Nel primo caso non possono superare il 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e il 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale. Nel secondo caso, quello dei finanziamenti agevolati, possono essere concessi nel limite del 20% dei costi ammissibili complessivi. Se si tratta di progetti che prevedono più co-proponenti (almeno un’impresa e un organismo di ricerca), ogni soggetto può ottenere una maggiorazione del contributo diretto fino al 10% per pmi e organismi di ricerca e fino al 5% per le grandi imprese. Ricordiamo che, nella giornata del 20 settembre, il Mise ha annunciato intanto lo stanziamento di 250 milioni di euro di risorse aggiuntive per finanziare ulteriori 80 progetti presentati in occasione dell’apertura del primo sportello nel mese di maggio. Rifinanziamento che va a rimpolpare un “tesoretto” iniziale di 500 milioni di euro previsti dal Fondo nazionale complementare al Pnrr e di 591 milioni stanziati con un ulteriore decreto del ministro Giorgetti del 25 maggio 2022.

Giornalista professionista, è laureata in Politiche europee e internazionali. Precedentemente redattrice televisiva per Class Editori e ricercatrice per il Centro di Ricerca “Res Incorrupta” dell’Università Suor Orsola Benincasa. Si occupa di finanza al femminile, sostenibilità e imprese.

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