Se questa tendenza resterà tale per tutto il 2022, l’auspicio è che una accelerata la si possa dare anche su un altro versante, quello dell’occupazione giovanile e femminile, ambito in cui purtroppo l’Italia continua a non brillare nel panorama europeo.
Una possibile strada Anasf l’ha indicata, ancora a dicembre nel corso del convegno celebrativo dei 30 anni dalla nascita dell’Albo, dal titolo Le nuove frontiere della consulenza: è quella del lavoro in team, con composizione di squadre fatte di senior e junior, di profili specializzati su diversi segmenti della consulenza, con attenzione appunto ai giovani, come anche al valore delle donne.
Ma non è l’unica. Un’altra strada che l’Associazione sta battendo da mesi è quella di far cogliere al legislatore l’importanza di un intervento finalizzato a promuovere e favorire l’accesso dei giovani all’attività di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, da un lato creando gli stimoli verso i consulenti senior affinché questi siano portati ad agevolare l’ingresso di nuove leve e a farle crescere mediante la condivisione di esperienze e competenze maturate negli anni, dall’altro prevedendo un tutorato curricolare universitario di sei mesi abbinato a un biennio di avviamento alla professione, per un totale di 30 mesi.
Il tutto tramite un credito d’imposta per entrambi, senior e junior, utilizzabile esclusivamente in compensazione.
Il fabbisogno di nuove leve, stimato dal centro studi e ricerche di Anasf, è tra i 10mila e 15mila professionisti per i prossimi cinque anni, insieme con un ricambio generazionale tra il 5 ed il 10% dei consulenti finanziari attivi iscritti all’albo per anno nei prossimi 10 anni, numeri necessari in considerazione dell’età media degli iscritti all’Albo professionale, attualmente di 52 anni.
Il 2022 potrebbe essere l’anno della svolta.
A cura di Germana Martano, dg Anasf
(Articolo tratto dal magazine di gennaio 2021)