La cavalcata di Cartier, degli indipendenti. Delle forme inconsuete. E dei pezzi unici. Può essere questa la sintesi di The New York Watch Auction: X, la decima asta che il dipartimento orologi di Phillips in collaborazione con Bacs & Russo ha tenuto nella Grande Mela. Un luogo fortunato. È qui infatti che – da più di tre anni e mezzo – la divisione ginevrina della casa d’aste londinese non manca un colpo, con un perenne tutto esaurito. In questo caso l’incasso totale (per 149 lotti) è stato di 23,4 milioni di dollari, il totale più elevato della stagione a Manhattan (Christie’s ne ha fatti 13,3 milioni; Sotheby’s 17,2 milioni, ma aveva la collezione di Sylvester Stallone) estremamente robusto anche se paragonato alla pur eccellente precedente asta di Hong Kong, in cui 277 lotti hanno ottenuto 21,3 milioni di dollari Usa. Ma è stata davvero fortuna? No. A partire da un orologio “misterioso”.

Quel tuo sapor estremo-orientale
Si chiama “orologio del mistero”, Mistery Clock. È uno dei pezzi più ricercati della storia di Cartier, un orologio da tavolo del 1926. Il suo nome deriva dalla segretezza che aleggiava sul suo funzionamento: nemmeno i venditori delle boutique Cartier erano in grado di spiegarlo esattamente. È un segnatempo ad asse singolo, in cristallo di rocca, giada, diamante, onice, corallo, perla e smalto con chiave originale e scatola di presentazione. Ha furoreggiato nell’ultima asta del dipartimento di orologi di Phillips, The New York Watch Auction: X, superando il tetto del milione di dollari (commissioni incluse), partendo da una stima base di 300.000 dollari.

La cifra ha guadagnato all’orologio da tavolo il secondo gradino del podio. Del resto, come affermano Paul Boutros, responsabile orologi per le Americhe, e Isabella Proia, responsabile vendite a New York, gli “orologi del mistero” Cartier «conservano ancora lo stesso fascino di oltre un secolo fa, quando fecero la loro comparsa sul mercato».
Il resto del podio
Al primo posto si è dunque piazzato un Rolex, un Patek? No: è stato il Duality di Philippe Dufour con oltre due milioni di dollari di prezzo di martello (800.000-1.600.000 dollari). Di questo orologio esistono in totale nove esemplari.

Prezzi elevati anche per gli orologi da polso Rolex, tra cui il Paul Newman John Player Special del 1970 circa, che ha realizzato 952.500 dollari (medaglia di bronzo).

Patek Philippe fa la sua comparsa al quarto posto con la referenza 5208P, un calendario perpetuo istantaneo con cronografo e ripetizione minuti del 2017 (939.800 dollari).

Da segnalare in top ten anche la ref. 1518 del 1945, venduta per 762.000 dollari e mai comparso sul mercato (quinta posizione).

Il quid degli orologi ultra-rari e il tocco Cartier
La politica vincente di Phillips di presentare orologi ultra-rari trova conferma anche nel successo di vendita degli undici segnatempo da taschino in catalogo. In totale, hanno reso il doppio rispetto alle stime di partenza: 1,6 milioni di dollari rispetto ai 577.000 della valutazione iniziale. Esempio ne è lo squisito orologio da tasca con tourbillon di Charles Frodsham, aggiudicato a 533.400 dollari (settima posizione in ex aequo con un Dufour Simplicity).

Il primo Mistery Clock – il Modello A – fa la sua comparsa nel 1912. È frutto della collaborazione fra Louis Cartier e il mastro orologiaio per “dinastia” Maurice Coüet. Giova notare in questa sede che quel prototipo lo acquista il leggendario banchiere John Pierpont Morgan. Il Modello A del Mystery Clock era un blocco di cristallo di rocca poggiato su una base di pietra minerale con accenti di oro, smalto e diamanti.
La Gazette du Bon Ton nel 1925 definiva i movimenti e la costruzione del Modello A di Maurice Coüet “miracoli dell’orologeria” (Meraviglie dell’arte orologiaia, irreali e apparentemente intessute di raggi di luna). Le lancette appaiono fluttuanti e sospese, ma in realtà si tratta di un’illusione ottica basata sul lavoro dell’orologiaio e illusionista francese Jean Eugène Robert-Houdin negli anni Trenta del XIX secolo.

Nel segno della ricercatezza e della rarità anche gli esemplari di Cartier hanno ottenuto ottimi risultati. Oltre al Mystery Clock che fu di J.P. Morgan, La Pendulette à Chevalet proveniente dalla stessa collezione privata ha cambiato proprietario per 190.500 dollari. Fra gli orologi da polso della maison parigina, si ricorda il divertente Crash con numeri verdi, probabilmente l’unico a presentare questa caratteristica. È stato protagonista di una splendida rivalutazione: da una forchetta di 30.000-60.000 dollari ha raggiunto i 241.300 dollari.
Il Baignoire Allongée con quadrante nero ha invece quasi quadruplicato la sua stima, arrivando a 387.350 dollari.
Lo sport e gli indipendenti
Fra le altre chicche d’asta, il Daytona ref. 116519 in edizione limitata “Netherlands Edition” (a celebrazione del secondo posto della Coppa del Mondo FIFA 2010 in Sudafrica) ha cambiato proprietario per 266.700 dollari.
Tra i produttori indipendenti, Urban Jürgensen, Hajime Asaoka e Haldimann hanno riscosso molto sucesso in termini di quotazioni. La ref. 11C di Urban Jürgensen – un prototipo del rivoluzionario movimento P8 del marchio – quota 152.400 dollari, quintuplicando la sua stima iniziale. Lo spettacolare Tourbillon PURA di Hajime Asaoka invece è passato di polso per 361.950 dollari, contro una stima base di 120.000 – 240.000 dollari.
La top ten dei risultati dell’asta di orologi Phillips X a New York
