La sancisce l’Art. 9 della Costituzione. La minaccia un pianeta ribelle. La complica, tra le altre cose, una scarsa cultura assicurativa. È la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico nazionale, una responsabilità collettiva che è tuttavia sempre più in capo ai soggetti privati, cui è affidato l’onere di farsi avanti laddove il pubblico non arriva. Figurano tra questi anche i proprietari delle 35.745 dimore storiche censite dal III rapporto 2022 dell’Osservatorio patrimonio culturale privato, chiamati a proteggere un patrimonio che, sebbene rappresenti solo il 2 per mille degli immobili presenti su tutto il territorio, è fra le ragioni per cui all’Italia è dato il privilegio di giustapporre l’epiteto ‘bel’ alla parola ‘paese’.
Eppure, salvaguardarlo non è affar semplice. Occorre non solo padroneggiare un lessico specifico, ma anche comprendere che ogni immobile di pregio ed eventuale area verde annessa rappresentano un unicum di innovativi espedienti architettonici, sapienti maestranze artigiane, preziose specie botaniche e, più di tutto, di sogni e desideri di chi ne ha percorso i viali o abitato le stanze. Proprio per via di questo carattere speciale si rendono necessarie competenze specifiche atte a individuare e analizzare, mitigare e gestire (ed eventualmente cedere a terzi) i rischi che possono minacciarli. Per spiegare come, We Wealth ha incontrato Rosa Alba Acquaviva, Director Fine Art, Jewellery & Private Client di Aon Italia.
Partiamo dalle basi: in che misura una dimora storica è diversa da un ‘semplice’ immobile di lusso?
In quanto beni culturali di rilevante interesse storico-artistico, e quindi ‘soggetti a vincolo’, le dimore storiche non possono essere equiparate a delle abitazioni moderne. Per proteggerle adeguatamente, la tradizionale offerta assicurativa per il real estate (anche quello di lusso) non è sufficiente. Ecco perché negli ultimi anni sono state sviluppate delle soluzioni specifiche per tutelare le dimore che rientrano nei confini del fine art. Da questo ambito è ad esempio ripresa la copertura contro tutti i rischi non espressamente esclusi, anche se non menzionati (all risks), a differenza di quanto succede per le polizze a rischio nominato. Le soluzioni assicurative per dimore storiche tengono inoltre conto del cosiddetto ‘differenziale storico artistico’: se valutare a priori i costi di ricostruzione per un fabbricato nuovo con materiali e maestranze moderne è tutto sommato semplice, non è altrettanto per le dimore storiche. Queste sono infatti ricche di elementi architettonici di valore (come ad esempio gli affreschi, gli stucchi, le scalinate d’onore, le vetrate, i soffitti lignei e molti altri) che, in caso di danno, devono essere restaurati o ricostruiti con tecniche e materiali d’epoca da manodopera specializzata, con conseguente aumento dei costi – anche non preventivabili – per i proprietari. Lo stesso vale per il mobilio custodito e le eventuali opere d’arte, che nel caso delle dimore storiche più fortunate rappresentano non solo un elemento di arredo, ma il corredo storico con cui esse sono arrivate ai giorni nostri.
Vi sono altri rischi meno noti?
L’Associazione dimore storiche italiane (Adsi) ha censito oltre 25mila dimore storiche che svolgono attività museali e/o economiche. Questi beni dovrebbero estendere la garanzia assicurativa alla responsabilità civile derivante non solo dall’esercizio ricettivo (tutelandosi anche nell’eventualità di business interruption), ma anche dalla proprietà di strade, parchi, giardini, compresa quella verso soggetti terzi. Se a seguito di un nubifragio un albero cadesse oltre il confine della propria tenuta, magari necessitando dell’intervento di un elicottero data la difficoltà d’azione, ecco che il proprietario ringrazierà di essere stato previdente sin dal principio.
A proposito di parchi e giardini: come influisce il cambiamento climatico nella tutela delle aree verdi annesse alle dimore storiche?
L’estrema instabilità climatica negli ultimi anni ha devastato intere regioni a causa di eventi violenti. Secondo il rapporto 2023 Weather, Climate, and Catastrophe Insight di Aon, nel solo 2022 le catastrofi naturali hanno causato a livello mondiale perdite economiche per 313 miliardi di dollari: di queste, meno della metà (il 42%, ovvero 132 miliardi) erano coperte da polizze assicurative. Molto spesso, i clienti che approcciamo tutelano i loro beni con soluzioni tradizionali, che limitano la portata delle garanzie ai soli eventi atmosferici (vento, grandine, neve, trombe d’aria, ecc.) con clausole molto restrittive, non considerando le calamità naturali vere e proprie. Le elevate temperature e la frequenza di eventi climatici estremi impatteranno in maniera importante sul patrimonio artistico del nostro paese: i proprietari di dimore storiche dovranno accertarsi di essere coperti anche contro questo tipo di rischi, così da essere maggiormente preparati in caso di sinistri.
Prevenire è meglio che curare quindi, anche in ambito assicurativo…
Esatto. In quanto broker di assicurazioni, poniamo grande attenzione al rapporto con i proprietari, accertandoci che abbiano chiare le tipologie di minacce al loro patrimonio. Mappare le condizioni geografiche e climatiche – anche su serie storiche – è fondamentale per stabilire la probabilità con cui la località in cui ha sede la dimora potrà essere colpita. Consigliamo inoltre di effettuare almeno una manutenzione adeguata una volta all’anno, controllando i tetti, le grondaie e gli scarichi: i cambiamenti climatici hanno infatti introdotto fenomeni di forti piogge concentrate in pochi minuti, causa di infiltrazioni e brecce sul tetto. Infine, una volta comprese tutte le conseguenze possibili, è nostra premura che i proprietari adottino alcune tecniche di mitigazione dei rischi individuati, come azioni di protezione esterna delle strutture della dimora; in caso di infiltrazione dal tetto, inoltre, sarà bene procurarsi del materiale plastico per proteggere oggetti ed eventuali opere d’arte. Nei casi più estremi, è bene che il team abbia redatto insieme al cliente un piano di gestione dell’emergenza, avendo bene in mente i beni che necessitano di essere evacuati con urgenza (la cosiddetta priority list) anche grazie a una puntuale catalogazione dei beni contenuti nella dimora e il supporto di professionisti esperti.
Rosa Alba Acquaviva, Director Fine Art, Jewellery & Private Client di Aon Italia
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Articolo tratto dal numero di ottobre 2023 del magazine We Wealth
In copertina: La Montecchia – Villa Emo Capodilista, Padova. Courtesy Dimore Storiche Italiane via Associazione Dimore Storiche Italiane.