Parlando in modo più tecnico, dopo un anno e mezzo di pandemia, diverse sono le domande che si fanno i gestori in questo fine agosto: tapering* o non tapering? Per quanto le banche centrali continueranno a sostenere le politiche monetarie? Sotto il dramma dell’Afganistan c’è forse un’avanzata cinese che sta dimostrando ancora una volta di essere un passo avanti rispetto agli USA? E in Europa che succede?
La domanda più ricorrente che mi state ponendo in questi giorni è: “In mezzo a tutto questo, cosa faccio con i miei soldi?”
Analizziamo la situazione. Può esserci del buono.
“Sono i giorni più belli dell’anno. Vendemmiare sfogliare, torchiare non sono neanche lavori; caldo non fa più, freddo non ancora; c’è qualche nuvola chiara, si mangia il coniglio con la polenta e si va per funghi.” (Cesare Pavese)
USA: L’uva è al punto giusto?
l’incognita che più spaventa i mercati è cosa farà la Banca Centrale e per quanto continuerà a sostenere l’economia con immissioni di liquidità. Il ciclo, dal punto di vista fiscale, sembra maturo. Pertanto, tra settembre e la primavera prossima potrebbe esserci una riduzione delle manovre di stimolo:
?*ecco cos’è il cosiddetto Tapering ovvero il ritiro graduale delle politiche monetarie espansive, annunciato anche dal WallStreet Journal pochi giorni fa. Alcuni dati, come l’inflazione e il tasso di disoccupazione, lo confermano.
Il duplice obiettivo inflattivo e della disoccupazione è raggiunto, pertanto il tempo è maturo.
Cosa succederà quindi ai tassi di interesse, ai mercati azionari, ai nostri portafogli e ai nostri investimenti? Certamene l’esplosione del debito non potrà essere indolore né per i tassi di interesse né per l’azionario americano.
Europa: sembra che la maturazione dell’uva qui sia ancora tarda a venire.
Il ciclo europeo appare in ritardo rispetto a quello statunitense. Gli stimoli fiscali e in particolare il “Next Generation EU”, sono appena partiti in forma di finanziamenti e aiuti che invece in USA erano già di fatto arrivati ancora con la presidenza Trump. Anche l’inflazione europea è molto lontana dai dati americani.
Cina: non puoi scegliere quando vendemmiare ma puoi scegliere di diminuire la quantità di vino
la questione fondamentale è legata alla regolamentazione del mercato tecnologico. Il tiro alla fune è tra i grandi big del mercato tecnologico e il sistema politico del partito comunista che vuole comandare non facilmente scenderà a compromessi nel cedere una parte dello scettro del potere a degli oligopolisti privati. Forse in questo caso il potere non ha prezzo e per i mercati mondiali questo è e sarà un elemento che peserà perché è fuori discussione che negli ultimi tempi la Cina ha assunto un ruolo molto più importante nel panorama internazionale. Non è più la Cina che faceva le T-shirt a 2 euro. Il mercato azionario cinese ha già accusato i primi ribassi. Potrebbe essere entrato già in un mercato cosiddetto Orso ovvero di ribasso oppure potrebbero essere dei prezzi interessanti di cui approfittare.
Certamente il concetto di diversificazione si è evoluto in modo nuovo negli ultimi 10 anni. Avere degli investimenti diversificati e soprattutto de-correlati aiutava a bilanciare il portafoglio.
Eppure, guardate questa immagine. Sui tempi lunghi l’oro rispetto alle azioni Usa non si è rivelato un buon investimento. Pensate che il Nasdaq nei tempi indicati in tabella valeva circa 100 e oggi vale oltre 14.000. (fonte The Economist)
Quando le azioni scendevano, le obbligazioni salivano o quantomeno tenevano valore. L’oro certamente considerato bene rifugio, era il faro sicuro nei momenti di tempesta. Oggi non è più così. Negli ultimi 15 anni l’oro si è mosso parallelamente ai mercati nel 63% dei casi. Quanto accaduto con lo scoppio del Covid l’anno scorso né è l’ultima dimostrazione.
D’altra parte, come si impara dal vino, non si sa come va l’annata prima della vendemmia.
Dipende prima da come va la primavera, poi dall’estate, dalle piogge, dal caldo… se poi arriva un temporale troppo violento… una tempesta improvvisa e… così il vino è diverso ogni anno. Soprattutto cambia con il passare degli anni. Quest’anno, in vacanza nella splendida Bourgogne, ho imparato che in particolar modo i vini di quella regione, hanno bisogno di tempo. Non sono buoni subito. Bisogna saper aspettare.
Italia: gli italiani in questi anni hanno risparmiato molto, ma più della metà di questi investimenti, in termini reali, non rende nulla o è in perdita mentre altrove, per esempio in Usa, hanno fatto investimenti efficaci. A parità di risparmio quindi, post pandemia ci ritroveremo più poveri di questi Paesi per aver fatto scelte sbagliate.
Cosa non ha funzionato? La domanda è importante perché occorre partire dalla consapevolezza. Se non ci si domanda come mai c’è questa differenza non si può cercare la risposta.
Come sempre ci viene in aiuto il Prof. Legrenzi che cita i principali motivi:
- Seguire le notizie giorno per giorno non permette di estendere il presente né nel futuro né nel passato. Si dà enfasi alle perdite sui brevi periodi e si perdono i guadagni sul lungo periodo.
- Voglio solo investimenti sicuri!!! Prima bisogna capire e confrontare ciò che si pensa sicuro con i rendimenti azionari e sicuramente si scoprono cose interessanti, come il grafico dell’oro pocanzi.
- Non basta conoscere come funzionano i mercati ma occorre capire come si comportano gli uomini perché la causa principale degli investimenti inefficaci è dovuto a rappresentazioni mentali sbagliate.
Allora, un po’ come il vino, il risultato che arriva dipende dalle scelte, dal tempo e dalle cure…
“L’uva scorre per vie segrete dal tralcio della vigna all’incantesimo del vino.
A volte deve stagionare mesi o anni, ma il suo cammino si compie sempre.
E quando apri una bottiglia senti che li dentro c’è qualcosa che arriva da molto lontano, che viene dal sole e dalla profondità della terra.” (Fabrizio Caramagna)